IPERINSULINISMI CONGENITI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Gli iperinsulinismi congeniti (HI) rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie genetiche rare caratterizzate da una secrezione eccessiva e non regolata di insulina da parte delle cellule beta del pancreas.

Questa anomalia porta a episodi ricorrenti di ipoglicemia, potenzialmente gravi e persino pericolosi per la vita, soprattutto nei neonati e nei bambini.

Epidemiologia

L’incidenza degli HI è stimata in circa 1 caso ogni 50.000 nati vivi, ma può variare significativamente in base all’etnia e alla presenza di consanguineità. La prevalenza è maggiore in popolazioni con un alto tasso di matrimoni tra consanguinei, come in alcune comunità arabe, dove può raggiungere 1 caso ogni 2.500 nati vivi.

Eziologia e Genetica

Gli HI sono causati da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nella regolazione della secrezione di insulina. Ad oggi, sono stati identificati almeno 15 geni associati agli HI, tra cui:

  • ABCC8 e KCNJ11: codificano per le subunità del canale del potassio ATP-dipendente, cruciale per il controllo della secrezione di insulina. Mutazioni in questi geni sono la causa più comune di HI.
  • GCK: codifica per la glucochinasi, un enzima che regola la sensibilità delle cellule beta al glucosio. Mutazioni in questo gene causano una forma di HI più lieve.
  • HNF4A e HNF1A: codificano per fattori di trascrizione coinvolti nello sviluppo e nella funzione delle cellule beta.
  • GLUD1: codifica per l’enzima glutammato deidrogenasi, che influenza il metabolismo del glutammato nelle cellule beta.

La maggior parte degli HI sono ereditati con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. Tuttavia, esistono anche forme autosomiche dominanti e casi sporadici causati da mutazioni de novo.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche degli HI variano a seconda della gravità della malattia e dell’età di esordio. L’ipoglicemia è il sintomo principale e può manifestarsi con:

  • Neonati: tremori, letargia, difficoltà nell’alimentazione, convulsioni, apnea, cianosi, coma.
  • Bambini: irritabilità, pallore, sudorazione, confusione, difficoltà di concentrazione, disturbi del comportamento, convulsioni.

Nei casi più gravi, l’ipoglicemia persistente può causare danni neurologici permanenti, come ritardo mentale, paralisi cerebrale e deficit visivi.

Diagnosi

La diagnosi di HI si basa su:

  • Anamnesi e esame obiettivo: valutazione dei sintomi e della storia familiare.
  • Dosaggio della glicemia: misurazione dei livelli di glucosio nel sangue, che risultano bassi durante gli episodi di ipoglicemia.
  • Dosaggio dell’insulina e di altri ormoni: misurazione dei livelli di insulina, che risultano inappropriatamente elevati rispetto alla glicemia.
  • Test di stimolo: valutazione della risposta del pancreas a stimoli come il glucagone e la leucina.
  • Test genetici: identificazione delle mutazioni nei geni associati agli HI.
  • Imaging: ecografia, TC o risonanza magnetica del pancreas per valutare la presenza di eventuali anomalie strutturali.

Prognosi

La prognosi degli HI dipende dalla tempestività della diagnosi e dall’efficacia del trattamento. La diagnosi precoce e il controllo dell’ipoglicemia sono fondamentali per prevenire danni neurologici permanenti.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

AOU Renato Dulbecco di Catanzaro

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 1 L’Aquila – Ospedale regionale San Salvatore

L’Aquila (AQ)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Policlinico Tor Vergata

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

ASST Sette Laghi – Ospedale “Filippo Del Ponte” di Varese

Varese (VA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per l’iperinsulinismo congenito (HI).

Obiettivo della terapia:

L’obiettivo principale del trattamento è quello di mantenere livelli di glucosio nel sangue normali per prevenire danni cerebrali e consentire una crescita e uno sviluppo adeguati.

Farmaci:

  • Diazoxide: È spesso il farmaco di prima scelta. Riduce la secrezione di insulina dalle cellule beta del pancreas.
  • Octreotide: Un analogo della somatostatina che inibisce il rilascio di insulina. Viene utilizzato quando il diazossido non è efficace o non è tollerato.
  • Nifedipina: Un calcio-antagonista che può essere utilizzato in combinazione con altri farmaci per ridurre la secrezione di insulina.

Altri trattamenti:

  • Dieta: Una dieta ricca di carboidrati complessi e povera di zuccheri semplici può aiutare a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue. In alcuni casi, possono essere necessari alimenti ad alto contenuto di glucosio o integratori di amido di mais.
  • Glucagone: Un ormone che aumenta i livelli di glucosio nel sangue. Può essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare in caso di ipoglicemia grave.
  • Chirurgia: In alcuni casi di HI focale, la rimozione chirurgica della parte del pancreas che produce insulina in eccesso può essere curativa.

Terapie emergenti:

  • Mecasermina: Un farmaco che stimola la crescita e può essere utile in alcuni casi di HI.
  • Terapia genica: Sono in corso studi per sviluppare terapie geniche per l’HI.