IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE OMOZIGOTE II A

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

L’ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH) di tipo IIA è una malattia genetica rara e grave caratterizzata da livelli estremamente elevati di colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue fin dalla nascita.

Questa condizione è causata da mutazioni in entrambi gli alleli di un gene coinvolto nel metabolismo del colesterolo, con conseguente ridotta o assente capacità di rimuovere il colesterolo LDL dal sangue. La HoFH di tipo IIa è specificamente causata da mutazioni nel gene che codifica per il recettore delle LDL (LDLR).

Epidemiologia

La HoFH è una malattia molto rara, con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 1 milione di persone. Tuttavia, la prevalenza può variare a seconda della popolazione e dell’area geografica.

Eziologia e Genetica

La HoFH è una malattia autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. Nella HoFH di tipo IIa, le mutazioni interessano il gene LDLR, che codifica per il recettore delle LDL. Questo recettore è responsabile del legame e della rimozione delle LDL dal sangue. Le mutazioni nel gene LDLR possono portare a una riduzione del numero di recettori, a una diminuzione della loro funzionalità o a entrambi, con conseguente accumulo di colesterolo LDL nel sangue.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della HoFH di tipo IIa possono variare a seconda della gravità della mutazione e dell’età del paziente. I segni e i sintomi tipici includono:

  • Xantomi: depositi di colesterolo sulla pelle, soprattutto sui tendini (xantomi tendinei) e intorno agli occhi (xantelasmi).
  • Aterosclerosi precoce: indurimento e restringimento delle arterie a causa dell’accumulo di placche di colesterolo, che può portare a malattie cardiovascolari come angina pectoris, infarto miocardico e ictus.
  • Arco corneale: un anello bianco-grigiastro intorno alla cornea, visibile ad occhio nudo.

Diagnosi

La diagnosi di HoFH di tipo IIa si basa su una combinazione di fattori, tra cui:

  • Storia familiare: presenza di ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari premature in famiglia.
  • Esame fisico: ricerca di xantomi e arco corneale.
  • Livelli di colesterolo nel sangue: livelli estremamente elevati di colesterolo LDL (spesso superiori a 500 mg/dL) e colesterolo totale.
  • Test genetici: identificazione di mutazioni nel gene LDLR.

Prognosi

Senza un trattamento adeguato, la HoFH di tipo IIa può portare a gravi complicanze cardiovascolari, spesso fatali, in giovane età

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

ASSL Sassari – Ospedale Civile Alghero

Alghero (SS)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

ASSL Carbonia – Presidio Ospedaliero Sirai

Carbonia (SU)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

ASST Nord Milano – Ospedale “Edoardo Bassini” di Cinisello Balsamo

Cinisello Balsamo (MI)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda USL di Forlì – Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni

Forlì (FC)

Presidio di Francavilla Fontana – Ceglie Messapica

Francavilla Fontana (BR)

Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” Gallipoli

Gallipoli (LE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda Usl Toscana Sud-Est – USL 9 Grosseto

Grosseto (GR)

ASL 1 L’Aquila – Ospedale regionale San Salvatore

L’Aquila (AQ)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

ASSL Olbia – Ospedale Giovanni Paolo II

Olbia (SS)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Fondazione CNR Regione Toscana Gabriele Monasterio – Stabilimento di Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP)

Potenza (PZ)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Policlinico Tor Vergata

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per l’ipercolesterolemia familiare omozigote (IF omozigote) di tipo IIA.

Obiettivo della terapia:

L’obiettivo principale è ridurre i livelli di colesterolo LDL per prevenire gravi problemi cardiovascolari, come infarto e ictus, che possono manifestarsi precocemente in chi è affetto da IF omozigote.

Trattamenti:

  • Farmaci:

    • Statine: Sono spesso il primo trattamento utilizzato, ma potrebbero non essere sufficienti nei casi di IF omozigote.
    • Ezetimibe: Riduce l’assorbimento del colesterolo nell’intestino.
    • Inibitori della PCSK9: (come evolocumab e alirocumab) sono anticorpi monoclonali che aumentano la capacità del fegato di rimuovere il colesterolo LDL dal sangue.
    • Acidi biliari sequestranti: Legano il colesterolo nell’intestino, impedendone l’assorbimento.
    • Niacina: Aiuta a ridurre il colesterolo LDL e aumentare il colesterolo HDL (“buono”).
  • Aferesi delle lipoproteine: Simile alla dialisi, questo trattamento rimuove fisicamente il colesterolo LDL dal sangue. È spesso necessario in aggiunta ai farmaci per l’IF omozigote.

  • Trapianto di fegato: In alcuni casi, può essere un’opzione per correggere il difetto genetico che causa l’IF omozigote.

  • Terapie in sviluppo: Sono in fase di studio nuove terapie, come la terapia genica e l’RNA interference, che potrebbero offrire ulteriori opzioni di trattamento in futuro.