IPERCHERATOSI EPIDERMOLITICA

MALATTIE DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO

NOTE INFORMATIVE
  

L’ipercheratosi epidermolitica, nota anche come ittiosi eritrodermica bollosa congenita, è una rara malattia genetica della pelle caratterizzata da ispessimento cutaneo, eritema diffuso e formazione di bolle.

Questa condizione si manifesta alla nascita o nella prima infanzia.

Epidemiologia

L’ipercheratosi epidermolitica è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 100.000-300.000 nati. Non mostra preferenze di genere o etnia.

Eziologia e Genetica

La malattia è causata da mutazioni nei geni KRT1 o KRT10, che codificano per le cheratine 1 e 10, proteine fondamentali per la struttura e la funzione dell’epidermide. Queste mutazioni sono ereditate con modalità autosomica dominante, il che significa che un solo genitore affetto può trasmettere la malattia al figlio con una probabilità del 50%.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’ipercheratosi epidermolitica sono variabili e possono includere:

    • Eritroderma: arrossamento diffuso della pelle, spesso presente alla nascita.
    • Ipercheratosi: ispessimento dello strato corneo dell’epidermide, con formazione di squame e placche cheratosiche.
    • Bolle: lesioni cutanee piene di liquido, che si rompono facilmente lasciando aree erose.
    • Ispessimento palmo-plantare: ispessimento della pelle dei palmi delle mani e delle piante dei piedi, con formazione di profonde fessure.
    • Infezioni cutanee: la pelle danneggiata è più suscettibile alle infezioni batteriche e fungine.
    • Disturbi della crescita: nei casi più gravi, la malattia può influire sulla crescita e sullo sviluppo del bambino.

Diagnosi

La diagnosi di ipercheratosi epidermolitica si basa su:

  • Esame obiettivo: valutazione delle caratteristiche cliniche della pelle.
  • Anamnesi familiare: ricerca di casi simili in famiglia.
  • Biopsia cutanea: esame microscopico di un campione di tessuto cutaneo per confermare la diagnosi e identificare le alterazioni caratteristiche.
  • Test genetici: analisi del DNA per identificare le mutazioni nei geni KRT1 o KRT10.

Prognosi

L’ipercheratosi epidermolitica è una malattia cronica che non può essere guarita.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

IRCCS – Istituto Dermopatico Dell’Immacolata

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esiste una cura definitiva. Tuttavia, sono disponibili diversi trattamenti per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Farmaci:

  • Retinoidi orali: come l’acitretina, possono aiutare a ridurre la produzione di cheratina e migliorare l’aspetto della pelle. Tuttavia, possono avere effetti collaterali significativi, quindi il loro uso deve essere attentamente valutato da un medico.
  • Antibiotici: possono essere necessari per trattare le infezioni cutanee secondarie, che sono comuni nelle persone con ipercheratosi epidermolitica.
  • Emollienti: creme e lozioni idratanti aiutano ad ammorbidire la pelle e a ridurre la desquamazione.

Altri trattamenti:

  • Bagni emollienti: immergersi in acqua tiepida con aggiunta di oli o amidi può aiutare ad ammorbidire la pelle e a rimuovere le squame.
  • Esfoliazione delicata: può essere utile per rimuovere le squame, ma è importante evitare di strofinare troppo energicamente, poiché ciò può irritare la pelle.
  • Fototerapia: l’esposizione a determinati tipi di luce ultravioletta può aiutare a migliorare l’aspetto della pelle in alcuni casi.
  • Terapia genica: è un’area di ricerca promettente, ma al momento non sono disponibili terapie geniche approvate per l’ipercheratosi epidermolitica.