FIBROSI RETROPERITONEALE

MALATTIE DELL’APPARATO GENITO – URINARIO

NOTE INFORMATIVE
  

La fibrosi retroperitoneale (FRP), nota anche come malattia di Ormond, è una condizione rara caratterizzata dalla proliferazione di tessuto fibroso infiammatorio nello spazio retroperitoneale.

Questo tessuto può avvolgere e comprimere le strutture retroperitoneali, in particolare gli ureteri, i vasi sanguigni e i nervi, causando una varietà di sintomi e complicanze.

Epidemiologia

La FRP è una malattia rara con un’incidenza stimata di 1 caso ogni 200.000 persone all’anno. Colpisce più frequentemente gli uomini di età compresa tra 40 e 60 anni.

Eziologia e genetica

Nella maggior parte dei casi, la FRP è idiopatica, il che significa che la causa è sconosciuta. Tuttavia, sono stati identificati diversi fattori che possono contribuire al suo sviluppo, tra cui:

  • Farmaci: alcuni farmaci, come la metisergide (utilizzata per trattare l’emicrania) e l’ergotamina (utilizzata per trattare l’emicrania e la cefalea a grappolo), sono stati associati a un aumentato rischio di FRP.
  • Infezioni: alcune infezioni, come la tubercolosi e l’istoplasmosi, possono causare infiammazione e fibrosi nel retroperitoneo.
  • Malattie autoimmuni: alcune malattie autoimmuni, come la malattia di Crohn e la sarcoidosi, sono state associate alla FRP.
  • Traumi: traumi addominali o interventi chirurgici possono innescare una risposta infiammatoria che porta alla fibrosi.
  • Neoplasie: in rari casi, la FRP può essere associata a tumori maligni.

Non è stata identificata una predisposizione genetica specifica per la FRP, sebbene alcuni studi suggeriscano un possibile ruolo di alcuni geni coinvolti nella regolazione del sistema immunitario.

Manifestazioni cliniche

I sintomi della FRP sono spesso aspecifici e insidiosi, rendendo la diagnosi difficile. I sintomi più comuni includono:

  • Dolore: dolore addominale o lombare, spesso descritto come sordo e costante.
  • Sintomi urinari: difficoltà a urinare, minzione frequente, dolore durante la minzione.
  • Edema: gonfiore alle gambe e ai piedi a causa della compressione delle vene.
  • Sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, stitichezza.
  • Perdita di peso: perdita di appetito e malassorbimento dei nutrienti.
  • Ipertensione: la compressione delle arterie renali può causare ipertensione arteriosa.

Diagnosi

La diagnosi di FRP si basa su una combinazione di esami clinici e strumentali:

  • Esame obiettivo: il medico può rilevare una massa addominale o lombare alla palpazione.
  • Esami del sangue: possono essere utili per escludere altre condizioni e valutare la funzionalità renale.
  • Esami di imaging:
    • Tomografia computerizzata (TC): è l’esame di imaging più utile per la diagnosi di FRP, in quanto consente di visualizzare l’estensione della fibrosi e la compressione delle strutture retroperitoneali.
    • Risonanza magnetica (RM): può essere utile per distinguere la FRP da altre condizioni, come tumori o ascessi.
    • Urografia endovenosa: può essere utilizzata per valutare l’interessamento degli ureteri.
  • Biopsia: in alcuni casi, può essere necessaria una biopsia del tessuto fibrotico per confermare la diagnosi ed escludere altre condizioni.

Prognosi

La prognosi della FRP dipende dalla gravità della malattia e dalla presenza di complicanze. Se diagnosticata e trattata precocemente, la FRP può essere controllata e le complicanze possono essere prevenute. Tuttavia, in alcuni casi, la malattia può progredire e causare danni permanenti agli organi, come insufficienza renale.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

ASL 3 – Ospedale La Colletta

Arenzano (GE)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Santissima Trinità

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

ASL 3 – Ospedale Villa Scassi

Genova (GE)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASST Ovest Milanese – Ospedale di Legnano

Legnano (MI)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano – ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 4 Prato

Prato (PO)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

ASL 2 – Ospedale San Paolo

Savona (SV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Non esiste una cura specifica per la fibrosi retroperitoneale. L’obiettivo del trattamento è quello di gestire i sintomi, rallentare la progressione della malattia e prevenire le complicanze.

Le opzioni di trattamento possono includere:

  • Farmaci:
    • Corticosteroidi: per ridurre l’infiammazione e la formazione di tessuto cicatriziale.
    • Immunosoppressori: come azatioprina o micofenolato mofetile, per sopprimere il sistema immunitario e rallentare la progressione della malattia.
    • Tamoxifene: un farmaco anti-estrogeno che ha dimostrato di essere efficace in alcuni casi di fibrosi retroperitoneale.
    • Altri farmaci: a seconda della causa sottostante della fibrosi retroperitoneale, possono essere utilizzati altri farmaci, come antibiotici per trattare un’infezione o farmaci per controllare la pressione sanguigna.
  • Chirurgia:
    • Ureterolisi: per liberare gli ureteri dalla compressione del tessuto cicatriziale e ripristinare il flusso di urina dai reni alla vescica.
    • Stent ureterale: per mantenere gli ureteri aperti e consentire il drenaggio dell’urina.
    • Intervento chirurgico di bypass: per creare un nuovo percorso per il flusso di urina o di sangue, se i vasi sanguigni sono coinvolti.
  • Altre terapie:
    • Terapia fisica: per aiutare a mantenere la mobilità e la funzione degli organi colpiti.