FIBROSI EPATICA CONGENITA

ALCUNE CONDIZIONI MORBOSE DI ORIGINE PERINATALE

NOTE INFORMATIVE
  

La fibrosi epatica congenita (Fec) è una malattia rara che colpisce il fegato. È caratterizzata da una fibrosi (eccessiva formazione di tessuto connettivo) e da una dilatazione dei dotti biliari intraepatici (i piccoli canali che trasportano la bile all’interno del fegato).

Questa condizione porta a un’alterazione della struttura epatica e può causare diverse complicazioni, tra cui l’ipertensione portale (aumento della pressione sanguigna nella vena porta, che trasporta il sangue dall’intestino al fegato).

Epidemiologia

La Fec è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 20.000-40.000 nati vivi. Si manifesta in entrambi i sessi con uguale frequenza.

Eziologia e Genetica

La Fec è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva. Ciò significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia del gene mutato per trasmettere la malattia al figlio. Il gene responsabile della Fec è il gene PKHD1, che codifica per una proteina chiamata fibrocistina. Questa proteina è coinvolta nello sviluppo e nella funzione dei dotti biliari. Le mutazioni nel gene PKHD1 causano un’alterazione della fibrocistina, che a sua volta porta allo sviluppo della Fec.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della Fec possono variare notevolmente da persona a persona. In alcuni casi, la malattia può essere asintomatica e viene diagnosticata incidentalmente durante esami eseguiti per altri motivi. In altri casi, i sintomi possono essere evidenti fin dall’infanzia.

I sintomi più comuni della Fec includono:

  • Ipertensione portale: è la complicanza più frequente e si manifesta con splenomegalia (ingrossamento della milza), varici esofagee (dilatazione delle vene dell’esofago) e ascite (accumulo di liquido nell’addome).
  • Colangite: infiammazione delle vie biliari, che può causare febbre, dolore addominale e ittero (colorazione giallastra della pelle e delle sclere).
  • Insufficienza renale: in alcuni casi, la Fec può essere associata a malattie renali cistiche, che possono portare a insufficienza renale.

Diagnosi

La diagnosi di Fec si basa su una combinazione di:

  • Esami di imaging: ecografia addominale, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RM) dell’addome possono mostrare la fibrosi epatica e la dilatazione dei dotti biliari.
  • Biopsia epatica: l’esame istologico del tessuto epatico prelevato tramite biopsia consente di confermare la diagnosi e di valutare la gravità della malattia.
  • Test genetici: l’analisi del gene PKHD1 può identificare le mutazioni responsabili della malattia.

Prognosi

La prognosi della Fec è variabile e dipende dalla gravità della malattia e dalla presenza di complicanze. In generale, la Fec è una malattia cronica che richiede un follow-up a lungo termine.

Le principali complicanze della Fec sono:

  • Sanguinamento da varici esofagee: può essere una complicanza grave e potenzialmente fatale.
  • Ascite: l’accumulo di liquido nell’addome può causare disagio e difficoltà respiratorie.
  • Encefalopatia epatica: l’accumulo di tossine nel sangue può causare alterazioni dello stato mentale.
  • Insufficienza epatica: nei casi più gravi, la Fec può progredire fino all’insufficienza epatica, che richiede il trapianto di fegato.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT)

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per curare la fibrosi epatica congenita. La ricerca sta facendo progressi, ma al momento le opzioni terapeutiche si concentrano sulla gestione dei sintomi e delle complicanze.

Ecco alcuni trattamenti che possono essere presi in considerazione:

  • Acido ursodesossicolico: Questo farmaco può aiutare a fluidificare la bile e ridurre il prurito, un sintomo comune nella fibrosi epatica congenita.
  • Trapianto di fegato: Nei casi più gravi, con insufficienza epatica o ipertensione portale non gestibile, il trapianto di fegato può essere un’opzione.
  • Gestione delle complicanze: La fibrosi epatica congenita può portare a diverse complicanze, come varici esofagee, ascite e infezioni. Queste complicanze richiedono un trattamento specifico, che può includere farmaci, procedure endoscopiche o interventi chirurgici.
  • Supporto nutrizionale: Una dieta equilibrata e, in alcuni casi, l’integrazione di vitamine e minerali possono aiutare a mantenere un buono stato di salute generale.