EMIPLEGIA ALTERNANTE

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

L’Emiplegia Alternante dell’Infanzia (AHC) è una rara malattia neurologica genetica caratterizzata da episodi ricorrenti di debolezza muscolare o paralisi (emiplegia) che colpiscono un lato del corpo o l’altro, e a volte entrambi contemporaneamente (quadriplegia).

Questi episodi variano in durata e gravità, e spesso sono accompagnati da altri sintomi neurologici.

Sintomi

I sintomi dell’AHC in genere compaiono prima dei 18 mesi di età. Oltre agli episodi di emiplegia, i bambini con AHC possono manifestare:

  • Distonia: movimenti involontari e posture anomale
  • Coreoatetosi: movimenti involontari rapidi e irregolari
  • Crisi epilettiche: nel 40% dei casi
  • Ritardo nello sviluppo: difficoltà nell’acquisizione delle capacità motorie, del linguaggio e cognitive
  • Problemi oculari: movimenti oculari anomali (nistagmo)
  • Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno

Cause

L’AHC è causata principalmente da mutazioni nel gene ATP1A3, che codifica per una proteina coinvolta nel trasporto di ioni sodio e potassio attraverso le membrane cellulari. Queste mutazioni compromettono la funzione della pompa sodio-potassio, essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi e il corretto funzionamento del cervello.

Diagnosi

La diagnosi di AHC si basa sulla valutazione clinica dei sintomi, sull’anamnesi familiare e su esami strumentali come l’elettroencefalogramma (EEG) e la risonanza magnetica (RM) dell’encefalo. La conferma diagnostica si ottiene con l’analisi genetica per identificare la mutazione nel gene ATP1A3.

Prognosi

La prognosi dell’AHC è variabile. Alcuni bambini possono presentare un miglioramento dei sintomi con l’età, mentre altri possono sviluppare disabilità permanenti. La gravità dei sintomi e la risposta al trattamento influenzano la qualità di vita e l’aspettativa di vita dei pazienti.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo

Pozzilli (IS)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

ASL RM 1 – Ospedale San Filippo Neri

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

U.L.S.S. 3 Serenissima – I.R.C.C.S. Fondazione Ospedale San Camillo – Venezia Lido

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Al momento, non esistono farmaci specifici per curare l’emiplegia alternante (AHC). La ricerca è in corso per trovare trattamenti efficaci, ma al momento la gestione della malattia si concentra sull’alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Ecco alcuni approcci terapeutici utilizzati:

  • Farmaci per controllare i sintomi:
    • Antiepilettici: per controllare le crisi epilettiche, spesso presenti nei pazienti con AHC.
    • Benzodiazepine: per ridurre la frequenza e la gravità degli episodi di emiplegia.
    • Farmaci antidistonici: per alleviare la distonia, un sintomo comune dell’AHC.
  • Terapie non farmacologiche:
    • Fisioterapia: per migliorare la mobilità, la forza muscolare e la coordinazione.
    • Logopedia: per aiutare con i problemi di linguaggio e comunicazione.
    • Terapia occupazionale: per sviluppare le capacità di vita quotidiana e l’autonomia.
    • Sostegno psicologico: per aiutare i pazienti e le loro famiglie a gestire l’impatto emotivo della malattia.