ECTRODATTILIA – DISPLASIA ECTODERMICA – PALATOSCHISI

MALATTIE DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome EEC è una malattia genetica rara che colpisce lo sviluppo di diverse parti del corpo.

Il nome deriva dalle sue tre caratteristiche principali:

  • Ectrodattilia: malformazione degli arti, in particolare delle mani e dei piedi, dove alcune dita possono essere assenti o fuse, dando alla mano un aspetto a “chela di granchio”.
  • Displasia Ectodermica: anomalie nello sviluppo dei tessuti di origine ectodermica, come pelle, capelli, denti, unghie e ghiandole sudoripare.
  • Palatoschisi: fenditura del palato, che può estendersi anche al labbro (labiopalatoschisi).

Cause:

La Sindrome EEC è causata da mutazioni nel gene TP63, che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo embrionale di diverse strutture del corpo. La malattia si trasmette con modalità autosomica dominante, il che significa che basta ereditare una sola copia del gene mutato da uno dei genitori per sviluppare la malattia.

Sintomi:

I sintomi della Sindrome EEC possono variare notevolmente da persona a persona, anche all’interno della stessa famiglia.

Ectrodattilia:

  • Assenza o fusione di dita delle mani e/o dei piedi.
  • Dita corte o deformate.
  • Ridotta mobilità delle mani e dei piedi.

Displasia Ectodermica:

  • Pelle: secca, sottile, fragile, con scarsa sudorazione (ipoidrosi) e tendenza alle infezioni.
  • Capelli: radi, fini, fragili, di colore chiaro o assenti.
  • Unghie: sottili, fragili, deformate o assenti.
  • Denti: piccoli, conici, assenti o con difetti nello smalto.
  • Ghiandole: ridotta o assente produzione di sudore, saliva e lacrime.

Palatoschisi:

  • Fenditura del palato, che può interessare solo il palato molle o estendersi al palato duro e al labbro.
  • Difficoltà nella suzione, deglutizione e fonazione.
  • Predisposizione a infezioni dell’orecchio medio (otiti).

Diagnosi:

La diagnosi della Sindrome EEC si basa sull’esame clinico e sull’osservazione dei sintomi caratteristici. La conferma diagnostica può essere ottenuta mediante test genetici per identificare la mutazione nel gene TP63.

Prognosi:

La prognosi della Sindrome EEC dipende dalla gravità dei sintomi. Le complicanze più frequenti sono legate alla displasia ectodermica, in particolare l’ipoidrosi, che può causare colpi di calore, e le infezioni cutanee. La palatoschisi, se non trattata, può causare problemi di alimentazione, linguaggio e udito.

Consulenza genetica:

È importante che le persone affette da Sindrome EEC o con familiarità per la malattia si rivolgano ad un genetista per una consulenza. Il genetista potrà fornire informazioni sulla malattia, sulle modalità di trasmissione e sul rischio di ricorrenza nei figli.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Al momento, non esistono farmaci specifici per curare la malattia rara Ectrodattilia – Displasia Ectodermica – Palatoschisi (sindrome EEC). Le terapie attualmente disponibili sono principalmente di tipo chirurgico e sintomatico, volte a correggere le malformazioni e gestire i sintomi associati alla malattia.

Interventi chirurgici:

  • Palatoschisi: La chirurgia ricostruttiva del palato è spesso necessaria per correggere la palatoschisi, migliorando la funzionalità del linguaggio e dell’alimentazione.
  • Ectrodattilia: In alcuni casi, la chirurgia può essere utilizzata per migliorare la funzionalità degli arti, separando le dita fuse (sindattilia) o ricostruendo le dita mancanti.
  • Altri difetti: A seconda dei casi specifici, possono essere necessari interventi chirurgici per correggere altri difetti fisici, come l’atresia delle coane (ostruzione delle vie nasali) o le anomalie del sistema urogenitale.

Trattamenti sintomatici:

  • Displasia ectodermica: I sintomi della displasia ectodermica, come la secchezza cutanea, l’assenza di denti e la scarsa sudorazione, possono essere gestiti con trattamenti specifici. Ad esempio, creme idratanti per la pelle, protesi dentarie e l’utilizzo di indumenti traspiranti per evitare il surriscaldamento.
  • Problemi oculari: Le anomalie oculari, come la secchezza oculare o le ulcere corneali, richiedono un attento monitoraggio e un trattamento tempestivo per prevenire complicazioni come la perdita della vista.
  • Difficoltà di udito: Se presente sordità, possono essere utili apparecchi acustici o impianti cocleari.

Ricerca e sviluppi futuri:

La ricerca scientifica sta facendo progressi nella comprensione delle cause genetiche della sindrome EEC e nello sviluppo di nuove terapie. In particolare, si stanno studiando:

  • Terapie geniche: volte a correggere il difetto genetico responsabile della malattia.
  • Terapie farmacologiche: per stimolare la crescita dei tessuti ectodermici.