DISTROFIE STROMALI DELLA CORNEA

MALATTIE DELL’APPARATO VISIVO

NOTE INFORMATIVE
  

Le distrofie stromali della cornea rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie genetiche rare caratterizzate da un progressivo accumulo di materiale anomalo nello stroma corneale, lo strato intermedio della cornea responsabile della sua trasparenza.

Questo accumulo compromette la visione, con un impatto variabile a seconda del tipo e della gravità della distrofia.

Epidemiologia

L’incidenza precisa delle distrofie stromali è sconosciuta, ma si stima che colpiscano circa 1 persona su 10.000. La prevalenza varia a seconda del tipo specifico di distrofia e dell’area geografica. Alcune forme sono più comuni in determinate popolazioni, suggerendo un’influenza di fattori genetici e ambientali.

Eziologia e Genetica

La maggior parte delle distrofie stromali della cornea sono causate da mutazioni in geni specifici che codificano per proteine coinvolte nella struttura e nella funzione della cornea. Le mutazioni più comuni interessano i geni:

  • TGFBI (5q31): codifica per la proteina TGFBI, coinvolta nell’adesione cellulare e nella migrazione. Mutazioni in questo gene sono responsabili di diverse distrofie, tra cui la distrofia granulare di Groenouw tipo 1 e tipo 2, la distrofia reticolare e la distrofia di Avellino.
  • CHST6 (16q22): codifica per un enzima coinvolto nella sintesi di cheratan solfato, un componente importante della cornea. Mutazioni in questo gene causano la distrofia maculare di Groenouw tipo 2.
  • UBIAD1 (1p36.22): codifica per una proteina coinvolta nel metabolismo del colesterolo. Mutazioni in questo gene sono associate alla distrofia corneale di Schnyder.
  • DCN (12q23): codifica per il decorin, una proteina che regola l’assemblaggio del collagene. Mutazioni in questo gene causano la distrofia corneale congenita stromale.
  • PIKFYVE (2q34): codifica per un enzima coinvolto nel trasporto intracellulare. Mutazioni in questo gene sono associate alla distrofia corneale endoteliale di Fuchs.

La maggior parte delle distrofie stromali sono ereditate con modalità autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Tuttavia, esistono anche forme autosomiche recessive, in cui entrambe le copie del gene devono essere mutate per manifestare la malattia.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche delle distrofie stromali variano a seconda del tipo specifico e della gravità della condizione. In generale, i sintomi principali includono:

  • Diminuzione dell’acuità visiva: la progressiva opacizzazione della cornea interferisce con il passaggio della luce, causando una riduzione della vista.
  • Fotofobia: la sensibilità alla luce può essere aumentata a causa dell’irritazione corneale.
  • Dolore oculare: alcune distrofie possono causare dolore o fastidio agli occhi, soprattutto in presenza di erosioni corneali.
  • Aloni intorno alle luci: la diffusione della luce attraverso la cornea opacizzata può causare la percezione di aloni intorno alle fonti luminose.

Le caratteristiche specifiche delle opacità corneali variano a seconda del tipo di distrofia. Ad esempio, nella distrofia granulare di Groenouw tipo 1 si osservano depositi granulari di materiale amiloide, mentre nella distrofia reticolare si formano opacità lineari a forma di reticolo.

Diagnosi

La diagnosi delle distrofie stromali si basa su:

  • Esame clinico: l’oftalmologo valuta l’aspetto della cornea mediante una lampada a fessura, uno strumento che permette di visualizzare le strutture oculari in dettaglio.
  • Anamnesi familiare: la presenza di casi simili in famiglia è un elemento importante per la diagnosi.
  • Test genetici: l’analisi del DNA può confermare la diagnosi e identificare la mutazione specifica responsabile della malattia.
  • Microscopia confocale corneale: questa tecnica di imaging non invasiva permette di visualizzare le cellule e le strutture della cornea in vivo, fornendo informazioni utili per la diagnosi e il monitoraggio della malattia.

Prognosi

La prognosi delle distrofie stromali è generalmente buona, ma la progressione della malattia e l’impatto sulla vista variano a seconda del tipo e della gravità. In molti casi, la progressione è lenta e la vista rimane relativamente buona per molti anni. Tuttavia, alcune forme possono portare a una significativa riduzione della vista e richiedere un trapianto di cornea.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Ospedale “Di Venere” – Carbonara di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero De Gironcoli

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Humanitas San Pio X di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale San Giuseppe di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “Ospedale del Tigullio” – Ospedale Rapallo

Rapallo (GE)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Presidio Ospedaliero Oftalmico

Roma (RM)

ASL RM 2 – “Ospedale S. Eugenio” e “Ospedale CTO Andrea Alesini”

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

USL UMBRIA 2

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per curare le distrofie stromali della cornea.

Tuttavia, esistono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e a rallentare la progressione della malattia:

Trattamenti non chirurgici:

  • Colliri lubrificanti: per alleviare la secchezza oculare e il discomfort.
  • Colliri iperosmolari: per ridurre l’edema corneale in alcune forme di distrofia.

Trattamenti chirurgici:

  • Cheratoplastica lamellare endoteliale profonda (DLEK): una tecnica chirurgica che prevede la sostituzione degli strati posteriori della cornea, preservando l’endotelio corneale del paziente.
  • Cheratectomia fototerapeutica (PTK): un trattamento laser che rimuove le opacità superficiali della cornea.
  • Trapianto di cornea (cheratoplastica penetrante): nei casi più gravi, quando la visione è significativamente compromessa, può essere necessario sostituire l’intera cornea con una cornea sana da donatore.