DISTROFIE RETINICHE EREDITARIE

MALATTIE DELL’APPARATO VISIVO

NOTE INFORMATIVE
  

Le distrofie retiniche ereditarie (DRE) rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie genetiche rare che causano una progressiva degenerazione della retina, il tessuto sensibile alla luce che riveste la parte posteriore dell’occhio.

Questa degenerazione porta ad una perdita graduale della vista, che può manifestarsi in diversi modi e con diversa gravità a seconda del tipo specifico di distrofia.

Epidemiologia

Le DRE colpiscono circa 1 persona ogni 3.000-4.000. Sebbene siano considerate malattie rare, nel loro complesso costituiscono una delle cause più frequenti di ipovisione e cecità nei paesi sviluppati, soprattutto tra i giovani. L’età di esordio, la progressione e la gravità della malattia variano notevolmente a seconda del gene coinvolto e del tipo di ereditarietà.

Eziologia e Genetica

Le DRE sono causate da mutazioni in uno dei oltre 270 geni identificati fino ad oggi, che codificano per proteine essenziali per la struttura e la funzione dei fotorecettori (coni e bastoncelli) e dell’epitelio pigmentato retinico (EPR).

Le mutazioni possono essere ereditate con diverse modalità:

  • Autosomica dominante: un solo genitore affetto trasmette la malattia al 50% dei figli.
  • Autosomica recessiva: entrambi i genitori sono portatori sani della mutazione e la malattia si manifesta solo nei figli che ereditano entrambe le copie mutate del gene (25% di probabilità).
  • Legata al cromosoma X: la mutazione è presente sul cromosoma X. I maschi che ereditano il cromosoma X mutato dalla madre sono affetti, mentre le femmine sono generalmente portatrici sane.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi e la progressione delle DRE variano a seconda del tipo specifico e del gene coinvolto. Tuttavia, alcuni sintomi comuni includono:

  • Cecità notturna (nictalopia): difficoltà a vedere in condizioni di scarsa illuminazione, spesso sintomo precoce.
  • Riduzione del campo visivo: perdita della visione periferica, che porta ad una visione “a tunnel”.
  • Perdita dell’acuità visiva: difficoltà a vedere i dettagli, che può progredire fino alla cecità legale.
  • Fotofobia: sensibilità alla luce.
  • Distorsione delle immagini (metamorfopsie): visione di linee dritte come ondulate o distorte.
  • Alterazione della percezione dei colori.

Alcuni esempi di DRE con manifestazioni cliniche caratteristiche includono:

  • Retinite pigmentosa: caratterizzata da una progressiva degenerazione dei fotorecettori, con accumulo di pigmento a livello dell’EPR.
  • Malattia di Stargardt: colpisce principalmente la macula, la regione centrale della retina responsabile della visione centrale dettagliata.
  • Amaurosi congenita di Leber: forma grave che si manifesta alla nascita o nei primi mesi di vita con grave deficit visivo.
  • Distrofia dei coni e dei bastoncelli: coinvolge entrambi i tipi di fotorecettori, con sintomi che possono includere riduzione dell’acuità visiva, alterazione della percezione dei colori e cecità notturna.

Diagnosi

La diagnosi delle DRE si basa su una valutazione clinica completa che include:

  • Anamnesi: raccolta di informazioni sulla storia familiare e sui sintomi del paziente.
  • Esame oculistico: valutazione dell’acuità visiva, del campo visivo, del fondo oculare e della funzionalità retinica.
  • Elettroretinogramma (ERG): misura l’attività elettrica della retina in risposta a stimoli luminosi.
  • Tomografia a coerenza ottica (OCT): permette di ottenere immagini dettagliate delle strutture retiniche.
  • Test genetici: identificano le mutazioni responsabili della malattia.

Prognosi

La prognosi delle DRE varia in base al tipo specifico e alla gravità della malattia. Attualmente non esiste una cura definitiva per la maggior parte delle DRE, ma sono disponibili diverse opzioni terapeutiche per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero De Gironcoli

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

ASL 3 – Ospedale Villa Scassi

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL Latina

Latina (LT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP)

Potenza (PZ)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “Ospedale del Tigullio” – Ospedale Rapallo

Rapallo (GE)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese

Varese (VA)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per le distrofie retiniche ereditarie, anche se la disponibilità e l’efficacia variano a seconda della specifica forma di distrofia.

Ecco alcune informazioni chiave:

Farmaci specifici:

  • Voretigene neparvovec (Luxturna®): è una terapia genica approvata per il trattamento di pazienti con distrofia retinica ereditaria causata da mutazioni bialleliche confermate nel gene RPE65. Questo farmaco “ripara” il gene difettoso, con risultati incoraggianti nel migliorare la vista in alcuni pazienti.

Altri trattamenti:

  • Integratori vitaminici: in alcuni casi, gli integratori di vitamina A o altri antiossidanti possono rallentare la progressione della malattia.
  • Dispositivi di assistenza: esistono ausili visivi come lenti di ingrandimento, occhiali prismatici e sistemi di visione artificiale che possono aiutare a migliorare la vista residua.
  • Terapia occupazionale: può aiutare i pazienti ad adattarsi alla perdita della vista e a mantenere l’indipendenza nelle attività quotidiane.
  • Consulenza genetica: è importante per i pazienti e le loro famiglie per comprendere il rischio di trasmissione della malattia e le opzioni di screening disponibili.
  • Ricerca: la ricerca sulle distrofie retiniche ereditarie è molto attiva e si spera che in futuro saranno disponibili nuove terapie, tra cui altre terapie geniche, la terapia cellulare e i farmaci neuroprotettivi.