DISTROFIA IALINA DELLA RETINA

MALATTIE DELL’APPARATO VISIVO

NOTE INFORMATIVE
  

La distrofia ialina della retina, anche conosciuta come malattia di Bietti, è una rara malattia genetica che colpisce la retina, la membrana sensibile alla luce situata nella parte posteriore dell’occhio.

Questa condizione provoca la degenerazione progressiva dei fotorecettori, le cellule responsabili della visione, con conseguente perdita della vista.

Epidemiologia

La malattia di Bietti è una condizione rara con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 70.000 individui. È stata descritta in tutto il mondo, ma sembra essere più comune in Asia orientale, in particolare in Giappone e Cina. Colpisce uomini e donne in egual misura.

Eziologia e Genetica

La distrofia ialina della retina è causata da mutazioni nel gene CYP4V2, che codifica per un enzima coinvolto nel metabolismo dei lipidi. Queste mutazioni portano all’accumulo di depositi di materiale ialino (simile al vetro) nella retina, in particolare nello strato dell’epitelio pigmentato retinico (RPE) e nello strato dei fotorecettori. Questi depositi interferiscono con il normale funzionamento delle cellule retiniche, causando la loro degenerazione e la perdita della vista. La malattia di Bietti viene ereditata con un pattern autosomico recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi della distrofia ialina della retina di solito iniziano a manifestarsi nella seconda o terza decade di vita. I primi segni possono includere:

  • Cecità notturna (emeralopia): difficoltà a vedere in condizioni di scarsa illuminazione.
  • Restringimento del campo visivo: perdita della visione periferica, che porta a una visione “a tunnel”.
  • Diminuzione dell’acuità visiva: visione offuscata o ridotta.
  • Scotomi: aree di visione offuscata o mancante.
  • Fotofobia: sensibilità alla luce.
  • Distorsione delle immagini: metamorfopsia.

Con il progredire della malattia, la perdita della vista peggiora gradualmente, portando alla cecità legale o alla completa perdita della vista in età avanzata.

Diagnosi

La diagnosi della distrofia ialina della retina si basa su una combinazione di:

  • Esame oculistico completo: valutazione dell’acuità visiva, del campo visivo e del fondo oculare.
  • Elettroretinografia (ERG): misurazione dell’attività elettrica della retina.
  • Tomografia a coerenza ottica (OCT): imaging della retina per visualizzare le alterazioni strutturali.
  • Autofluorescenza del fondo oculare (FAF): tecnica di imaging per rilevare i depositi di materiale ialino.
  • Test genetico: analisi del DNA per identificare mutazioni nel gene CYP4V2.

Prognosi

Attualmente non esiste una cura per la distrofia ialina della retina. La progressione della malattia è variabile, ma in genere porta a una grave perdita della vista nel corso del tempo. La gestione della malattia si concentra sul rallentamento della progressione e sulla massimizzazione della vista residua.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero De Gironcoli

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

ASL 3 – Ospedale Villa Scassi

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL Latina

Latina (LT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP)

Potenza (PZ)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “Ospedale del Tigullio” – Ospedale Rapallo

Rapallo (GE)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese

Varese (VA)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

Al momento non esistono farmaci specifici o trattamenti che possano curare la distrofia ialina della retina.

Tuttavia, ci sono alcune opzioni che possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia:

  • Terapia genica: Sebbene non ancora ampiamente disponibile, la terapia genica si sta dimostrando promettente per alcune forme di distrofia retinica ereditaria, inclusa la malattia di Stargardt causata da mutazioni nel gene ABCA4. Questa terapia mira a sostituire o riparare il gene difettoso responsabile della malattia. Sono in corso studi clinici per valutare l’efficacia e la sicurezza di diverse terapie geniche per la malattia di Stargardt.
  • Integratori vitaminici: Alcuni studi suggeriscono che l’assunzione di integratori di vitamina A e luteina può aiutare a rallentare la progressione della malattia di Stargardt in alcuni pazienti. Tuttavia, è importante parlare con il proprio medico prima di assumere qualsiasi integratore, poiché dosi elevate di vitamina A possono essere tossiche.
  • Ausili per ipovedenti: Esistono diversi ausili per ipovedenti che possono aiutare le persone con distrofia ialina della retina a mantenere la loro indipendenza e svolgere le attività quotidiane. Questi ausili includono lenti di ingrandimento, occhiali prismatici, sistemi di ingrandimento video e software di sintesi vocale.
  • Riabilitazione visiva: La riabilitazione visiva può aiutare le persone con distrofia ialina della retina ad adattarsi alla perdita della vista e imparare a utilizzare al meglio la loro visione residua.