DISTROFIA ENDOTELIALE DI FUCHS

MALATTIE DELL’APPARATO VISIVO

NOTE INFORMATIVE
  

La distrofia endoteliale di Fuchs (FED) è una malattia degenerativa della cornea, lo strato trasparente che ricopre la parte anteriore dell’occhio.

Questa condizione colpisce specificamente l’endotelio corneale, un sottile strato di cellule che riveste la superficie posteriore della cornea e svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della sua trasparenza.

Epidemiologia

La FED è una delle distrofie corneali più comuni, con una prevalenza stimata tra il 4% e il 14% della popolazione adulta sopra i 40 anni. La malattia colpisce entrambi gli occhi e tende a manifestarsi più frequentemente nelle donne. L’età di insorgenza è tipicamente tra i 50 e i 60 anni, ma può presentarsi anche in età più giovane.

Eziologia e Genetica

La FED è una malattia complessa con una patogenesi multifattoriale. Sebbene la causa esatta non sia ancora completamente compresa, si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali contribuisca al suo sviluppo.

  • Fattori genetici: Sono stati identificati diversi geni associati alla FED, tra cui il gene COL8A2, il gene SLC4A11 e il gene TCF4. La FED può essere ereditata con modalità autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Tuttavia, non tutte le persone con mutazioni in questi geni sviluppano la FED, suggerendo che altri fattori genetici e ambientali possono influenzare l’espressione della malattia.
  • Fattori ambientali: L’esposizione ai raggi UV, il fumo e alcune condizioni mediche come il diabete possono aumentare il rischio di sviluppare la FED.

Manifestazioni Cliniche

La FED è caratterizzata da una progressiva perdita di cellule endoteliali, che porta a un accumulo di fluido nella cornea (edema corneale). Questo edema causa una visione offuscata e distorta, soprattutto al mattino, a causa dell’accumulo di fluido durante la notte. Altri sintomi comuni includono:

  • Aloni intorno alle luci
  • Sensibilità alla luce
  • Dolore oculare
  • Sensazione di corpo estraneo nell’occhio

Nelle fasi iniziali della malattia, i sintomi possono essere lievi e intermittenti. Tuttavia, con la progressione della FED, la visione può peggiorare significativamente, fino a compromettere la qualità della vita.

Diagnosi

La diagnosi di FED si basa sull’esame clinico dell’occhio, che include:

  • Esame con la lampada a fessura: Permette di visualizzare le caratteristiche tipiche della FED, come le gutte corneali (piccole escrescenze sulla membrana di Descemet) e l’edema corneale.
  • Pachimetria corneale: Misura lo spessore della cornea, che è aumentato in presenza di edema.
  • Microscopia confocale: Fornisce immagini dettagliate dell’endotelio corneale, consentendo di valutare la densità e la morfologia delle cellule endoteliali.

Prognosi

La FED è una malattia progressiva che, se non trattata, può portare a una significativa perdita della vista. Tuttavia, la velocità di progressione varia da persona a persona. Nelle fasi iniziali, i sintomi possono essere gestiti con trattamenti conservativi come colliri ipertonici e lenti a contatto terapeutiche. Nelle fasi più avanzate, il trapianto di cornea può essere necessario per ripristinare la vista.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Ospedale “Di Venere” – Carbonara di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero De Gironcoli

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Humanitas San Pio X di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale San Giuseppe di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “Ospedale del Tigullio” – Ospedale Rapallo

Rapallo (GE)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Presidio Ospedaliero Oftalmico

Roma (RM)

ASL RM 2 – “Ospedale S. Eugenio” e “Ospedale CTO Andrea Alesini”

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

USL UMBRIA 2

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per curare la distrofia endoteliale di Fuchs. Le opzioni di trattamento si concentrano sulla gestione dei sintomi e, nei casi più gravi, sulla chirurgia.

Trattamenti non chirurgici:

  • Colliri e unguenti: Per ridurre il gonfiore corneale e migliorare il comfort, possono essere prescritti colliri ipertonici o unguenti.
  • Lenti a contatto terapeutiche: In alcuni casi, possono essere utilizzate lenti a contatto speciali per proteggere la cornea e ridurre il disagio.

Trattamento chirurgico:

  • Trapianto di cornea: La cheratoplastica è l’opzione chirurgica più comune per la distrofia endoteliale di Fuchs. Esistono diverse tecniche di trapianto di cornea, tra cui:
    • Cheratoplastica penetrante: Sostituzione dell’intera cornea.
    • Cheratoplastica lamellare posteriore: Sostituzione solo dello strato endoteliale della cornea (DSAEK o DMEK). Queste tecniche sono meno invasive e hanno tempi di recupero più rapidi rispetto alla cheratoplastica penetrante.

Terapie in fase di studio:

  • Iniezione di cellule endoteliali: Questa terapia sperimentale prevede l’iniezione di cellule endoteliali sane nella cornea per sostituire quelle danneggiate.
  • Terapia genica: Sono in corso studi per esplorare l’uso della terapia genica per correggere i difetti genetici che causano la distrofia endoteliale di Fuchs.