DISTROFIA CORNEALE GRANULARE DI TIPO I

MALATTIE DELL’APPARATO VISIVO

NOTE INFORMATIVE
  

La distrofia corneale granulare di tipo I (GCD1), anche nota come distrofia di Groenouw tipo 1, è una rara malattia genetica che colpisce la cornea, la porzione trasparente dell’occhio che ricopre l’iride e la pupilla.

Questa condizione provoca l’accumulo di depositi anomali nello stroma corneale, lo strato intermedio della cornea, compromettendo progressivamente la vista.

Epidemiologia

La GCD1 è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 10.000 individui. Si manifesta in tutte le etnie, ma sembra essere più comune in alcune popolazioni, come quella giapponese.

Eziologia e Genetica

La GCD1 è causata da mutazioni nel gene TGFBI, che codifica per la proteina keratoepithelin. Questa proteina svolge un ruolo importante nella trasparenza e nell’integrità strutturale della cornea. Le mutazioni nel gene TGFBI portano alla produzione di una forma anomala di keratoepithelin che si accumula nella cornea, formando depositi granulari caratteristici.

La GCD1 è ereditata con modalità autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Un individuo affetto ha quindi il 50% di probabilità di trasmettere la mutazione ai propri figli.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi della GCD1 di solito compaiono nella prima decade di vita, spesso tra i 2 e i 10 anni. I primi segni possono includere:

  • Abbagliamento e fotofobia: sensibilità alla luce intensa.
  • Visione offuscata: progressiva riduzione dell’acuità visiva.
  • Erosioni corneali ricorrenti: lesioni dolorose sulla superficie della cornea.

Con il progredire della malattia, i depositi granulari diventano più numerosi e confluenti, formando opacità corneali che possono compromettere significativamente la vista. La superficie corneale può anche diventare irregolare, causando astigmatismo e distorsioni visive.

Diagnosi

La diagnosi di GCD1 si basa su:

  • Esame oftalmologico: valutazione della cornea con lampada a fessura per identificare i depositi granulari caratteristici.
  • Anamnesi familiare: ricerca di una storia familiare di distrofia corneale.
  • Test genetici: analisi del gene TGFBI per confermare la diagnosi e identificare la mutazione specifica.

Prognosi

La GCD1 è una malattia progressiva che può portare a una significativa perdita della vista. Tuttavia, la progressione è variabile e alcuni individui possono mantenere una buona acuità visiva per molti anni.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Ospedale “Di Venere” – Carbonara di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero De Gironcoli

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Humanitas San Pio X di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale San Giuseppe di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “Ospedale del Tigullio” – Ospedale Rapallo

Rapallo (GE)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Presidio Ospedaliero Oftalmico

Roma (RM)

ASL RM 2 – “Ospedale S. Eugenio” e “Ospedale CTO Andrea Alesini”

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

USL UMBRIA 2

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per curare la Distrofia Corneale Granulare di Tipo I (GCD1).

Tuttavia, esistono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti:

Trattamenti non chirurgici:

  • Lacrime artificiali: per alleviare la secchezza oculare e le erosioni corneali ricorrenti, spesso associate alla GCD1.
  • Pomate lubrificanti: applicate durante la notte per proteggere la cornea e favorire la guarigione delle erosioni.
  • Lenti a contatto terapeutiche: possono essere utilizzate per proteggere la cornea e ridurre il discomfort.

Trattamenti chirurgici:

  • Cheratoplastica lamellare: una procedura chirurgica in cui viene sostituito lo strato esterno della cornea con tessuto corneale sano da un donatore. Questa tecnica è riservata ai casi più gravi, quando la visione è significativamente compromessa.
  • Sequential Custom Therapeutic Keratectomy (SCTK): una tecnica chirurgica più recente e meno invasiva della cheratoplastica lamellare, che rimuove selettivamente i depositi di ialina dalla cornea utilizzando un laser ad eccimeri. Questa procedura può migliorare la vista e ridurre la necessità di un trapianto di cornea.