DISTROFIA CORNEALE ENDOTELIALE POSTERIORE POLIMORFA

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Distrofia Corneale Endoteliale Posteriore Polimorfa (PPCD) è una rara malattia genetica che colpisce la cornea, la porzione trasparente dell’occhio che ricopre l’iride e la pupilla.

Nello specifico, la PPCD interessa l’endotelio corneale e la membrana di Descemet, strati posteriori della cornea responsabili della sua trasparenza e del mantenimento di un corretto equilibrio dei fluidi.

La PPCD è caratterizzata dalla presenza di anomalie nella membrana di Descemet, che appare ispessita e con formazioni irregolari (polimorfe), come vescicole, opacità grigiastre e bande fibrillari. Queste alterazioni compromettono la funzionalità dell’endotelio, che non riesce a drenare adeguatamente i fluidi dalla cornea, causando edema e perdita di trasparenza.

Epidemiologia

La PPCD è una condizione rara, con una prevalenza stimata tra 1:2000 e 1:10000. Si manifesta in genere in età adulta, tra i 30 e i 40 anni, ma può presentarsi anche in età infantile o giovanile. Non sembra esserci una predisposizione di genere o etnia.

Eziologia e Genetica

La PPCD è una malattia geneticamente eterogenea, causata da mutazioni in diversi geni, tra cui:

  • ZEB1 (Zinc finger E-box binding homeobox 1): il gene più frequentemente coinvolto, codifica per una proteina che regola l’espressione di altri geni importanti per lo sviluppo e la funzione dell’endotelio corneale.
  • COL8A2 (Collagen type VIII alpha 2 chain): codifica per una componente del collagene di tipo VIII, presente nella membrana di Descemet.
  • SLC4A11 (Solute carrier family 4 member 11): codifica per una proteina che trasporta il boro, importante per la salute dell’endotelio corneale.

La PPCD può essere ereditata con modalità autosomica dominante o autosomica recessiva, a seconda del gene coinvolto.

  • Autosomica dominante: significa che è sufficiente ereditare una copia mutata del gene da uno dei genitori per sviluppare la malattia.
  • Autosomica recessiva: significa che è necessario ereditare due copie mutate del gene, una da ciascun genitore, per sviluppare la malattia.

Manifestazioni Cliniche

La PPCD può manifestarsi con un’ampia gamma di sintomi, da forme lievi e asintomatiche a forme più gravi con significativa compromissione visiva. I sintomi più comuni includono:

    • Visione offuscata: dovuta all’edema corneale e alla perdita di trasparenza.
    • Fotofobia: sensibilità alla luce.
    • Aloni intorno alle luci: causati dalla diffusione della luce attraverso la cornea edematosa.
    • Dolore oculare: generalmente lieve, ma può essere più intenso in caso di edema corneale significativo.
    • Riduzione dell’acuità visiva: in casi più gravi, la visione può essere significativamente compromessa.

Diagnosi

La diagnosi di PPCD si basa su:

  • Esame oculistico completo: valutazione dell’acuità visiva, esame alla lampada a fessura per osservare le alterazioni della cornea, misurazione della pressione intraoculare.
  • Pachimetria corneale: misurazione dello spessore della cornea, che risulta aumentato in caso di edema.
  • Microscopia confocale corneale: permette di visualizzare in dettaglio le alterazioni dell’endotelio corneale e della membrana di Descemet.
  • Test genetici: per identificare le mutazioni nei geni responsabili della PPCD.

Prognosi

La prognosi della PPCD è generalmente buona, soprattutto nelle forme lievi. La maggior parte dei pazienti non sviluppa gravi problemi visivi e può condurre una vita normale. Tuttavia, in alcuni casi, la malattia può progredire e causare una significativa perdita della vista.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Ospedale “Di Venere” – Carbonara di Bari

Bari (BA)

Ospedale “Monsignor Raffaele Dimiccoli” – Barletta

Barletta (BT)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia – Polo di Bosisio Parini (LC)

Bosisio Parini (LC)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

“Ospedale Maggiore” di Crema

Crema (CR)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

ASL 3 – Ospedale Villa Scassi

Genova (GE)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASST Ovest Milanese – Ospedale di Legnano

Legnano (MI)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

IRCCS S. Maria Nascente – Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus (MI)

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Polo Ortotraumatologico e Recupero Rieducazione Funzionale (ex CTO)

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

Azienda Usl Toscana nord ovest – Versilia e Lucca

Pisa (PI)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo

Pozzilli (IS)

Azienda USL di Romagna – Ospedale di Ravenna

Ravenna (RA)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “G. Mazzini”

Teramo (TE)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

U.L.S.S. 3 Serenissima – I.R.C.C.S. Fondazione Ospedale San Camillo – Venezia Lido

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per curare la distrofia corneale endoteliale posteriore polimorfa (PPCD). Il trattamento principale per la PPCD che causa una significativa perdita della vista è la cheratoplastica. Questo intervento chirurgico prevede la sostituzione della cornea danneggiata con una cornea sana da donatore.

Esistono diverse tecniche di cheratoplastica che possono essere utilizzate per trattare la PPCD, tra cui:

    • Cheratoplastica penetrante: è la tecnica tradizionale, che prevede la sostituzione di tutta la cornea.
    • Cheratoplastica endoteliale: è una tecnica più recente e meno invasiva, che prevede la sostituzione solo dello strato posteriore della cornea (endotelio e membrana di Descemet). Le tecniche più comuni sono la DSAEK (Descemet’s Stripping Automated Endothelial Keratoplasty) e la DMEK (Descemet’s Membrane Endothelial Keratoplasty).

La scelta della tecnica chirurgica più appropriata dipende da diversi fattori, tra cui la gravità della malattia, l’età del paziente e la presenza di altre condizioni oculari.

Negli stadi iniziali della malattia, quando la perdita della vista è minima, il trattamento può essere conservativo e mirare a controllare i sintomi. Questo può includere l’uso di:

  • Colliri iperosmolari: per ridurre il gonfiore corneale.
  • Pomate lubrificanti: per alleviare la secchezza oculare.