DISPLASIA SPONDILOEPIFISARIA TARDA

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La displasia spondiloepifisaria tardiva (SEDT) è una rara malattia genetica dello scheletro che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le epifisi (estremità) delle ossa lunghe.

Si caratterizza per una bassa statura sproporzionata con tronco corto e arti relativamente lunghi, che si manifesta in età adolescenziale o nella prima età adulta.

Epidemiologia

La SEDT è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 150.000-200.000 individui. La variante legata al cromosoma X è la più comune.

Eziologia e Genetica

La SEDT è causata da mutazioni nel gene SEDL situato sul cromosoma X. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nel trasporto intracellulare di proteine. Le mutazioni in SEDL compromettono la funzione di questa proteina, con conseguente alterazione nella formazione della cartilagine e dell’osso.

La maggior parte dei casi di SEDT sono ereditati con un pattern legato all’X recessivo. Ciò significa che il gene difettoso si trova sul cromosoma X e che i maschi (che hanno un solo cromosoma X) sono più frequentemente colpiti rispetto alle femmine (che hanno due cromosomi X). Le femmine portatrici del gene mutato possono presentare sintomi lievi o nessun sintomo.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi della SEDT si manifestano tipicamente durante la pubertà, quando la crescita è più rapida. I principali segni clinici includono:

  • Bassa statura sproporzionata: tronco corto con arti relativamente lunghi.
  • Collo corto.
  • Deformità della colonna vertebrale: scoliosi, cifosi, iperlordosi.
  • Dolore e rigidità articolare: osteoartrite precoce e progressiva, in particolare a livello delle anche e delle ginocchia.
  • Torace a botte.
  • Limitazione della mobilità.
  • Deformità delle epifisi: in particolare a livello delle anche e delle ginocchia.
  • Mielopatia cervicale: compressione del midollo spinale a livello del collo, che può causare debolezza, intorpidimento e dolore agli arti.

Diagnosi

La diagnosi di SEDT si basa su:

  • Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici caratteristici.
  • Radiografie: mostrano alterazioni a livello della colonna vertebrale (appiattimento dei corpi vertebrali, irregolarità delle placche terminali) e delle epifisi (frammentazione, deformità).
  • Risonanza magnetica: utile per valutare il coinvolgimento dei tessuti molli e la presenza di mielopatia cervicale.
  • Test genetici: confermano la diagnosi identificando le mutazioni nel gene SEDL.

Diagnosi differenziale:

È importante distinguere la SEDT da altre condizioni che possono causare bassa statura e deformità scheletriche, come:

  • Displasia spondiloepifisaria congenita: si manifesta alla nascita.
  • Acondroplasia: la forma più comune di nanismo.
  • Morbo di Morquio: mucopolisaccaridosi di tipo IV.
  • Spondiloartriti: gruppo di malattie infiammatorie che colpiscono la colonna vertebrale e le articolazioni.

Prognosi

La prognosi della SEDT è variabile e dipende dalla gravità dei sintomi. La malattia è progressiva e può portare a disabilità significativa, in particolare a causa del dolore cronico e della limitazione della mobilità. L’osteoartrite precoce può richiedere la sostituzione protesica delle articolazioni. La mielopatia cervicale può causare complicanze neurologiche gravi.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

ASL 3 – Ospedale La Colletta

Arenzano (GE)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Istituto Ortopedico Rizzoli – Sicilia

Bagheria (PA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Istituto Ortopedico Rizzoli

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

ASST Lecco – Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”

Lecco (LC)

ASST Ovest Milanese – Ospedale di Magenta

Magenta (MI)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Istituto Auxologico Italiano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Polo Ortotraumatologico e Reumatologico (ex G. Pini)

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

ASST Lariana – Ospedale Sant’Anna

San Fermo della Battaglia (CO)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

ASL 2 – Ospedale San Paolo

Savona (SV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico” – Azienda Ospedaliera

Tricase (LE)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per la displasia spondiloepifisaria tardiva (SEDT). La ricerca scientifica sta facendo progressi nella comprensione delle basi molecolari della malattia, ma non ci sono ancora terapie mirate disponibili.

Tuttavia, esistono diversi trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone affette da SEDT. Questi includono:

  • Fisioterapia: esercizi specifici possono aiutare a mantenere la mobilità articolare, la forza muscolare e la postura corretta.
  • Terapia occupazionale: può aiutare le persone a svolgere le attività quotidiane in modo più indipendente e a adattarsi alle limitazioni fisiche.
  • Interventi chirurgici: in alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere deformità ossee o alleviare il dolore.