DISPLASIA FIBROSA

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La displasia fibrosa (DF) è una malattia rara dello scheletro caratterizzata dalla sostituzione del normale tessuto osseo con tessuto fibroso anomalo.

Questo tessuto fibroso indebolisce l’osso, rendendolo più suscettibile a fratture e deformità. La DF può colpire qualsiasi osso del corpo, ma le sedi più comuni sono il femore, la tibia, il cranio, le ossa facciali, le costole e il bacino.

Epidemiologia

La DF è una malattia rara, con una prevalenza stimata tra lo 0,5% e l’1% delle malattie ossee. Colpisce più comunemente bambini e giovani adulti, con un’età media di insorgenza tra i 10 e i 30 anni. Tuttavia, può manifestarsi a qualsiasi età. Non sembra esserci una predisposizione di genere.   

Eziologia e Genetica

La DF è causata da una mutazione somatica attivante nel gene GNAS, che codifica per la subunità alfa della proteina G stimolatoria (Gsα). Questa mutazione si verifica durante lo sviluppo embrionale e non è ereditaria. La mutazione porta ad un aumento dell’attività dell’adenilato ciclasi, che a sua volta aumenta i livelli intracellulari di AMP ciclico. Questo porta ad una proliferazione anomala di cellule fibroblastiche e alla formazione di tessuto fibroso al posto dell’osso normale.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della DF sono variabili e dipendono dalla sede e dall’estensione delle lesioni.

  • Dolore osseo: è il sintomo più comune, spesso cronico e progressivo.
  • Deformità ossee: possono verificarsi a causa dell’indebolimento dell’osso e della crescita anomala del tessuto fibroso.
  • Fratture patologiche: si verificano in ossa indebolite dalla DF, spesso a seguito di traumi minimi.
  • Displasia fibrosa poliostotica: quando sono coinvolte più ossa, possono manifestarsi asimmetria scheletrica, dismetria degli arti inferiori e deformità del viso.
  • Sindrome di McCune-Albright: in alcuni casi, la DF si associa ad alterazioni endocrine (pubertà precoce, ipertiroidismo), macchie caffè-latte sulla pelle e lesioni dei tessuti molli.

Diagnosi

La diagnosi di DF si basa su:

  • Esame obiettivo: valutazione di eventuali deformità ossee, dolore alla palpazione e dismetria degli arti.
  • Radiografia: mostra lesioni caratteristiche con aspetto “a vetro smerigliato” o “a bolle di sapone”.
  • TC e RM: utili per definire l’estensione delle lesioni e la loro relazione con le strutture circostanti.
  • Biopsia ossea: in caso di dubbi diagnostici, permette di confermare la presenza di tessuto fibroso anomalo.
  • Scintigrafia ossea: può essere utile per identificare lesioni multiple.

Prognosi

La DF è una malattia cronica che non guarisce. Le lesioni possono stabilizzarsi nel tempo, ma non scompaiono. La prognosi dipende dalla sede e dall’estensione delle lesioni, nonché dalla presenza di eventuali complicanze.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

ASL 3 – Ospedale La Colletta

Arenzano (GE)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Istituto Ortopedico Rizzoli – Sicilia

Bagheria (PA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Istituto Ortopedico Rizzoli

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

ASST Lecco – Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”

Lecco (LC)

ASST Ovest Milanese – Ospedale di Magenta

Magenta (MI)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Istituto Auxologico Italiano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Polo Ortotraumatologico e Reumatologico (ex G. Pini)

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

ASST Lariana – Ospedale Sant’Anna

San Fermo della Battaglia (CO)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

ASL 2 – Ospedale San Paolo

Savona (SV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico” – Azienda Ospedaliera

Tricase (LE)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esiste una cura per la displasia fibrosa, ma ci sono trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e le complicanze.

Farmaci:

  • Bifosfonati: come il pamidronato, sono spesso usati per ridurre il dolore osseo, migliorare la densità minerale ossea e ridurre il rischio di fratture.
  • Calcitonina: può essere usata per alleviare il dolore osseo in alcuni casi.
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): possono essere usati per controllare il dolore e l’infiammazione.

Altri trattamenti:

  • Chirurgia: può essere necessaria per correggere deformità ossee, stabilizzare le fratture, rimuovere lesioni che causano compressione nervosa o dolore intrattabile, o per motivi estetici.
  • Radioterapia: può essere usata in rari casi per controllare la crescita di lesioni molto aggressive.
  • Fisioterapia: può aiutare a mantenere la forza muscolare, la flessibilità articolare e la mobilità.
  • Supporto psicologico: può essere utile per affrontare l’impatto emotivo e sociale della malattia.