DIFETTI CONGENITI DEL METABOLISMO E DEL TRASPORTO DEL FERRO

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

I difetti congeniti del metabolismo e del trasporto del ferro sono un gruppo eterogeneo di malattie rare caratterizzate da un’alterazione del metabolismo del ferro a livello cellulare.

Queste condizioni, spesso ereditarie, possono portare a un accumulo o a una carenza di ferro nell’organismo, con conseguenti danni a diversi organi e sistemi.

Epidemiologia

L’incidenza precisa di queste malattie è difficile da determinare a causa della loro rarità e della variabilità delle manifestazioni cliniche. Tuttavia, si stima che alcune forme, come l’emocromatosi ereditaria, colpiscano circa 1 persona su 200-300 nella popolazione caucasica. Altre forme, come l’aceroloplasminemia, sono estremamente rare, con un’incidenza stimata di 1 caso su 1 milione di persone.

Eziologia e genetica

La maggior parte dei difetti congeniti del metabolismo e del trasporto del ferro sono causati da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nell’assorbimento, nel trasporto, nell’utilizzo e nello stoccaggio del ferro.

  • Emocromatosi ereditaria: è la forma più comune, causata principalmente da mutazioni nel gene HFE, che codifica per una proteina coinvolta nella regolazione dell’assorbimento del ferro.
  • Atransferrinemia: è una malattia rara causata da mutazioni nel gene TF, che codifica per la transferrina, la proteina responsabile del trasporto del ferro nel sangue.
  • Aceruloplasminemia: è caratterizzata da mutazioni nel gene CP, che codifica per la ceruloplasmina, una proteina che ossida il ferro ferroso a ferro ferrico, permettendone il legame con la transferrina.
  • Neurodegenerazione con accumulo di ferro nel cervello (NBIA): è un gruppo di malattie neurodegenerative caratterizzate da un accumulo di ferro nel cervello, causate da mutazioni in diversi geni, tra cui PANK2, PLA2G6, FA2H, e C19orf12.
  • Ipotransferrinemia: è una condizione rara caratterizzata da bassi livelli di transferrina nel sangue, causata da mutazioni nel gene TF.

Queste mutazioni genetiche possono essere ereditate con modalità autosomica recessiva (come nel caso dell’aceroloplasminemia) o autosomica dominante (come nell’emocromatosi ereditaria).

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche di queste malattie sono molto variabili e dipendono dal tipo di difetto, dall’entità dell’accumulo o della carenza di ferro e dagli organi coinvolti.

  • Emocromatosi ereditaria: può causare affaticamento, dolori articolari, diabete, cardiomiopatia, cirrosi epatica e cancro al fegato.
  • Atransferrinemia: si manifesta con anemia ipocromica microcitica grave e accumulo di ferro in diversi organi, tra cui cuore, fegato e pancreas.
  • Aceruloplasminemia: provoca degenerazione neurologica progressiva, diabete, retinite pigmentosa e accumulo di ferro nel fegato e nel cervello.
  • NBIA: si manifesta con una varietà di sintomi neurologici, tra cui distonia, spasticità, parkinsonismo, demenza e ritardo mentale.
  • Ipotransferrinemia: causa anemia ipocromica microcitica e accumulo di ferro in diversi organi.

Diagnosi

La diagnosi di queste malattie si basa su una combinazione di:

  • Anamnesi: raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente e della sua famiglia.
  • Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici.
  • Esami di laboratorio:
    • Emocromatosi: dosaggio della ferritina sierica, saturazione della transferrina, test genetici per le mutazioni del gene HFE.
    • Atransferrinemia: dosaggio della transferrina sierica, elettroforesi delle proteine sieriche.
    • Aceruloplasminemia: dosaggio della ceruloplasmina sierica, biopsia epatica per la valutazione dell’accumulo di ferro.
    • NBIA: risonanza magnetica del cervello (RM) per evidenziare l’accumulo di ferro, test genetici.
    • Ipotransferrinemia: dosaggio della transferrina sierica, studio del metabolismo del ferro.
  • Biopsia: può essere necessaria per valutare l’accumulo di ferro in specifici organi, come fegato o cervello.

Prognosi

La prognosi di queste malattie varia a seconda del tipo di difetto, della gravità della condizione e della tempestività della diagnosi e del trattamento.

  • Emocromatosi: se diagnosticata e trattata precocemente, la prognosi è generalmente buona.
  • Atransferrinemia: la prognosi è più riservata, ma la terapia chelante del ferro e le trasfusioni di sangue possono migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza.
  • Aceruloplasminemia: la prognosi è generalmente sfavorevole, con progressione della degenerazione neurologica.
  • NBIA: la prognosi varia a seconda del tipo specifico di NBIA, ma la maggior parte delle forme sono progressive e portano a disabilità significative.
  • Ipotransferrinemia: la prognosi è variabile a seconda della gravità della condizione.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

Ospedale di Busto Arsizio

Busto Arsizio (VA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

I.R.C.C.S. “Saverio De Bellis” – Castellana Grotte (BA)

Castellana Grotte (BA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione (ARNAS) Garibaldi – Nesima

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

AOU Renato Dulbecco di Catanzaro

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda USL di Cesena – “Ospedale M. Bufalini”

Cesena (FC)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

“Ospedale Maggiore” di Crema

Crema (CR)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 Empoli

Empoli (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda Usl Toscana Sud-Est – USL 9 Grosseto

Grosseto (GR)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

ASL Latina

Latina (LT)

Ospedale “Vito Fazzi” – Lecce

Lecce (LE)

ASST Mantova – Presidio Ospedaliero di Mantova

Mantova (MN)

Azienda Sanitaria Locale di Matera (ASM)

Matera (MT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 2 – “Ospedale S. Eugenio” e “Ospedale CTO Andrea Alesini”

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico

Roma (RM)

IRCCS Istituto Regina Elena – Istituto San Gallicano

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

ASST Valtellina e Alto Lario – Ospedale di Sondrio

Sondrio (SO)

Presidio Ospedaliero Centrale “SS. Annunziata” – Taranto

Taranto (TA)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico” – Azienda Ospedaliera

Tricase (LE)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per i difetti congeniti del metabolismo e del trasporto del ferro. La terapia dipende dalla specifica condizione e dalla sua gravità.

Ecco alcune opzioni terapeutiche comuni:

  • Terapia ferrochelante: Per condizioni come l’emocromatosi ereditaria, dove c’è un accumulo eccessivo di ferro nell’organismo, vengono utilizzati farmaci chelanti del ferro come deferoxamina, deferiprone e deferasirox. Questi farmaci legano il ferro in eccesso e ne promuovono l’escrezione dall’organismo.

  • Supplementazione di ferro: In caso di deficit di ferro, come nell’anemia sideropenica, può essere necessaria la supplementazione di ferro per via orale o endovenosa.

  • Trasfusioni di sangue: In alcuni casi di anemia grave, possono essere necessarie trasfusioni di sangue per aumentare i livelli di emoglobina e fornire ossigeno ai tessuti.

  • Terapia genica: La terapia genica è un’opzione emergente per alcune malattie genetiche del metabolismo del ferro. Tuttavia, è ancora in fase sperimentale e non è ampiamente disponibile.

  • Cambiamenti nello stile di vita: In alcuni casi, modifiche dello stile di vita come una dieta a basso contenuto di ferro e l’astensione dall’alcol possono aiutare a gestire i sintomi.