DIFETTI CONGENITI DEL METABOLISMO DELLE LIPOPROTEINE

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

I difetti congeniti del metabolismo delle lipoproteine (DCMP) rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie genetiche rare caratterizzate da alterazioni nel metabolismo delle lipoproteine, complesse particelle responsabili del trasporto di lipidi (colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi) nel sangue.

Queste alterazioni comportano anomalie nei livelli di lipidi plasmatici, con conseguenti manifestazioni cliniche che variano a seconda del difetto specifico.

Epidemiologia

La prevalenza dei DCMP varia considerevolmente in base al difetto specifico. Alcune forme, come l’ipercolesterolemia familiare, sono relativamente comuni, con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 200-500 individui. Altre forme, come la deficienza di lipoprotein lipasi o la abetalipoproteinemia, sono estremamente rare, con una prevalenza inferiore a 1 caso su 1 milione di individui.

Eziologia e genetica

I DCMP sono causati da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nel metabolismo delle lipoproteine. Queste proteine includono:

  • Apoproteine: componenti proteiche delle lipoproteine che ne regolano la struttura e la funzione.
  • Enzimi: responsabili della sintesi, del metabolismo e della degradazione delle lipoproteine e dei loro componenti lipidici.
  • Recettori: presenti sulla superficie delle cellule, mediano l’assorbimento delle lipoproteine e dei loro componenti.
  • Proteine di trasporto: facilitano il movimento dei lipidi all’interno delle cellule.

La maggior parte dei DCMP sono ereditati con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. Alcune forme, come l’ipercolesterolemia familiare, possono essere ereditate anche con modalità autosomica dominante, in cui è sufficiente una singola copia del gene mutato per manifestare la malattia.

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche dei DCMP sono variabili e dipendono dal difetto specifico. Alcune delle manifestazioni più comuni includono:

  • Ipercolesterolemia: elevati livelli di colesterolo nel sangue, che possono portare a xantomi (depositi di colesterolo nella pelle e nei tendini) e aterosclerosi prematura, con conseguente rischio aumentato di malattie cardiovascolari.
  • Ipertrigliceridemia: elevati livelli di trigliceridi nel sangue, che possono causare pancreatite acuta.
  • Lipemia retinica: presenza di lipidi nel sangue retinico, che conferisce un aspetto lattescente ai vasi retinici.
  • Epatosplenomegalia: ingrossamento del fegato e della milza.
  • Dolore addominale ricorrente: spesso associato a pancreatite.
  • Neuropatia periferica: danni ai nervi periferici, con conseguente debolezza, intorpidimento e dolore agli arti.
  • Ritardo mentale: in alcune forme gravi.

Diagnosi

La diagnosi dei DCMP si basa su:

  • Anamnesi familiare e personale: raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente e della sua famiglia.
  • Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici, come xantomi o lipemia retinica.
  • Esami di laboratorio:
    • Profilo lipidico: misurazione dei livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL e trigliceridi nel sangue.
    • Analisi delle lipoproteine: determinazione della composizione e della concentrazione delle diverse classi di lipoproteine nel sangue.
    • Test genetici: identificazione delle mutazioni nei geni responsabili dei DCMP.

Prognosi

La prognosi dei DCMP varia a seconda del difetto specifico e della gravità delle manifestazioni cliniche. Alcune forme, come l’ipercolesterolemia familiare, possono essere gestite efficacemente con terapia farmacologica e modifiche dello stile di vita, consentendo una prognosi generalmente buona. Altre forme, come la abetalipoproteinemia, possono avere una prognosi più severa, con complicanze che possono compromettere la qualità di vita e ridurre l’aspettativa di vita.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Ospedale “Santa Caterina Novella” Galatina

Galatina (LE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL Latina

Latina (LT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT)

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per i difetti congeniti del metabolismo delle lipoproteine, anche se la terapia può variare a seconda del difetto specifico.

Ecco alcune informazioni generali:

Trattamenti non farmacologici:

  • Dieta: La modifica della dieta è fondamentale nella gestione di quasi tutti i disordini del metabolismo delle lipoproteine. Questo può includere la restrizione di grassi saturi e colesterolo, e l’aumento dell’assunzione di fibre e acidi grassi omega-3. In alcuni casi, come nella deficienza di lipoprotein lipasi (LPL), può essere necessaria una dieta molto povera di grassi con l’aggiunta di trigliceridi a catena media (MCT).
  • Esercizio fisico: L’attività fisica regolare può aiutare a migliorare i livelli di lipidi nel sangue.
  • Aferesi: In alcuni casi gravi, come l’ipercolesterolemia familiare omozigote, può essere necessaria l’aferesi, una procedura che rimuove le lipoproteine ​​dal sangue.

Farmaci:

  • Statine: Le statine sono farmaci che riducono i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”). Sono spesso utilizzate nel trattamento dell’ipercolesterolemia familiare.
  • Ezetimibe: Ezetimibe riduce l’assorbimento del colesterolo nell’intestino.
  • Acidi grassi omega-3: Gli acidi grassi omega-3 possono aiutare a ridurre i livelli di trigliceridi.
  • Fibrati: I fibrati sono farmaci che riducono i livelli di trigliceridi e aumentano i livelli di colesterolo HDL (“buono”).
  • Altri farmaci: A seconda del difetto specifico, possono essere utilizzati altri farmaci, come gli inibitori PCSK9, la niacina e i sequestranti degli acidi biliari.

Terapie in sviluppo:

  • Terapia genica: La terapia genica è una promettente area di ricerca per il trattamento dei difetti congeniti del metabolismo delle lipoproteine.
  • Editing genetico: L’editing genetico, come CRISPR-Cas9, potrebbe essere utilizzato per correggere i difetti genetici che causano queste malattie.