DIARREA CONGENITA CON MALASSORBIMENTO DEL SODIO

MALATTIE DELL’APPARATO DIGERENTE

NOTE INFORMATIVE
  

La diarrea congenita con malassorbimento del sodio (DCS) è una rara malattia genetica caratterizzata da grave diarrea acquosa dalla nascita, con elevata concentrazione di sodio nelle feci, che porta a iponatriemia e acidosi metabolica.

È una condizione che mette a rischio la vita e richiede una gestione intensiva fin dai primi giorni di vita.

Epidemiologia

La DCS è estremamente rara, con una prevalenza stimata inferiore a 1 su 1.000.000 di nati vivi. Non sembra esserci una predisposizione etnica o geografica particolare.

Eziologia e genetica

La DCS è causata da difetti genetici che compromettono il trasporto del sodio nell’intestino. Sono state identificate mutazioni in diversi geni, tra cui:

  • SPINT2: codifica per un inibitore della serina peptidasi, coinvolto nella regolazione dell’assorbimento del sodio nell’intestino. Le mutazioni in questo gene causano una forma sindromica di DCS, con atresia coanale (ostruzione delle vie nasali posteriori) ed erosioni corneali.
  • GUCY2C: codifica per un recettore guanilato ciclasi espresso nell’intestino, che regola la secrezione di fluidi. Le mutazioni in questo gene causano una forma di DCS con aumentata secrezione intestinale di fluidi.
  • SLC9A3: codifica per uno scambiatore sodio/protone (NHE3) espresso sulla membrana apicale degli enterociti, responsabile dell’assorbimento del sodio nell’intestino tenue. Le mutazioni in questo gene causano la forma classica di DCS, con ridotto assorbimento di sodio.

La maggior parte dei casi di DCS sono ereditati con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Manifestazioni cliniche

La DCS si manifesta tipicamente alla nascita o nelle prime settimane di vita con:

  • Diarrea acquosa profusa: le feci sono molto liquide e contengono elevate concentrazioni di sodio. La diarrea persiste anche in assenza di alimentazione orale.
  • Disidratazione: la perdita di liquidi e elettroliti attraverso la diarrea può portare rapidamente a disidratazione grave, con letargia, irritabilità, fontanella infossata, riduzione della produzione di urina e, nei casi più gravi, shock ipovolemico.
  • Iponatriemia: la perdita di sodio nelle feci porta a bassi livelli di sodio nel sangue (iponatriemia), che può causare convulsioni, coma e persino la morte.
  • Acidosi metabolica: la perdita di bicarbonato nelle feci porta ad acidosi metabolica, che può causare difficoltà respiratorie, letargia e coma.
  • Distensione addominale: l’intestino può essere dilatato a causa dell’accumulo di liquidi.
  • Poliidramnios: eccesso di liquido amniotico durante la gravidanza, spesso presente nelle forme più gravi.

Diagnosi

La diagnosi di DCS si basa su:

  • Quadro clinico: diarrea acquosa profusa con elevata concentrazione di sodio nelle feci, iponatriemia e acidosi metabolica in un neonato.
  • Esami di laboratorio: elevata concentrazione di sodio nelle feci, iponatriemia, ipokaliemia, acidosi metabolica, elevata osmolalità fecale.
  • Test genetici: identificazione di mutazioni nei geni SPINT2, GUCY2C o SLC9A3.

Diagnosi differenziale

La DCS deve essere distinta da altre cause di diarrea congenita, come:

  • Diarrea congenita da cloruri
  • Malassorbimento di glucosio-galattosio
  • Sindrome dell’intestino corto
  • Enteropatia autoimmune
  • Infezioni intestinali

Prognosi

La prognosi della DCS dipende dalla gravità della malattia e dalla tempestività del trattamento. La disidratazione grave e l’iponatriemia possono essere fatali se non trattate rapidamente. Con una gestione adeguata, che include la reintegrazione di liquidi e elettroliti e il supporto nutrizionale, la maggior parte dei pazienti può sopravvivere e raggiungere l’età adulta. Tuttavia, la diarrea può persistere per tutta la vita, richiedendo una terapia di mantenimento a lungo termine.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Santissima Trinità

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione (ARNAS) Garibaldi – Nesima

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT)

Palermo (PA)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Non esiste una cura definitiva per questa condizione, ma ci sono trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire complicazioni.

Farmaci:

  • Inibitori dell’anidrasi carbonica: Questi farmaci, come l’acetazolamide, possono ridurre la quantità di sodio persa nelle feci.
  • Integratori di sodio: Sono fondamentali per reintegrare il sodio perso a causa della diarrea e prevenire l’iposodiemia (bassi livelli di sodio nel sangue).
  • Antidiarroici: In alcuni casi, possono essere utilizzati antidiarroici come la loperamide, ma con cautela, poiché possono peggiorare la disidratazione se non usati correttamente.

Altri trattamenti:

  • Terapia nutrizionale: Una dieta a basso contenuto di sodio e ricca di potassio può aiutare a controllare i sintomi. In alcuni casi, può essere necessaria l’alimentazione parenterale (nutrizione fornita per via endovenosa) per garantire un adeguato apporto nutrizionale.
  • Trapianto di intestino tenue: In casi gravi e resistenti ad altri trattamenti, il trapianto di intestino tenue può essere un’opzione.