DEGENERAZIONE PARENCHIMATOSA CORTICALE CEREBELLARE

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare è una malattia neurodegenerativa rara che colpisce principalmente il cervelletto, la parte del cervello responsabile della coordinazione dei movimenti e dell’equilibrio.

Questa condizione porta alla progressiva perdita di cellule nervose (neuroni) nella corteccia cerebellare, lo strato esterno del cervelletto.

Epidemiologia

Data la sua rarità, non sono disponibili dati epidemiologici precisi sulla degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare. Si stima che l’incidenza sia molto bassa, con pochi casi diagnosticati ogni anno. La malattia può colpire individui di qualsiasi età, ma l’esordio è più comune nell’età adulta.

Eziologia e Genetica

L’eziologia della degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare è spesso sconosciuta. In alcuni casi, la malattia può essere associata a:

  • Fattori genetici: Mutazioni in specifici geni possono predisporre allo sviluppo della malattia. Tuttavia, la maggior parte dei casi sono sporadici, ovvero non presentano una storia familiare della condizione.
  • Fattori ambientali: L’esposizione a tossine ambientali, infezioni o traumi cranici potrebbero contribuire all’insorgenza della malattia in alcuni casi.
  • Malattie autoimmuni: In rare occasioni, la degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare può essere associata a malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule del cervelletto.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi della degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare sono principalmente legati alla disfunzione cerebellare e includono:

  • Atassia: Difficoltà di coordinazione dei movimenti volontari, che si manifesta con andatura instabile, difficoltà nell’esecuzione di movimenti precisi con le mani e difficoltà nell’articolazione delle parole.
  • Dismetria: Incapacità di controllare la distanza e la velocità dei movimenti.
  • Disdiadococinesia: Difficoltà nell’esecuzione di movimenti rapidi e alternati.
  • Tremore intenzionale: Tremore che peggiora durante l’esecuzione di movimenti volontari.
  • Nistagmo: Movimenti involontari e ritmici degli occhi.
  • Disartria: Difficoltà nell’articolazione delle parole.

Diagnosi

La diagnosi di degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare si basa su:

  • Esame neurologico: Valutazione della coordinazione motoria, dell’equilibrio e delle funzioni cognitive.
  • Risonanza magnetica (RM) dell’encefalo: Permette di visualizzare eventuali alterazioni strutturali del cervelletto, come l’atrofia corticale.
  • Esami genetici: Per identificare eventuali mutazioni genetiche associate alla malattia.
  • Esclusione di altre cause: È importante escludere altre condizioni che possono causare sintomi simili, come ictus, tumori cerebrali, sclerosi multipla e carenze vitaminiche.

Prognosi

La degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare è una malattia progressiva e attualmente non esiste una cura. La progressione della malattia è variabile da individuo a individuo. Alcuni pazienti possono sperimentare un declino lento e graduale delle funzioni motorie, mentre altri possono presentare una progressione più rapida. La fisioterapia e la terapia occupazionale possono aiutare a gestire i sintomi e a migliorare la qualità della vita.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Ospedale Civile “Lorenzo Bonomo” – Andria

Andria (BT)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Usl Toscana Sud-Est – Arezzo

Arezzo (AR)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Ospedale “Monsignor Raffaele Dimiccoli” – Barletta

Barletta (BT)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia – Polo di Bosisio Parini (LC)

Bosisio Parini (LC)

Centro Clinico NeMO – Fondazione Serena ONLUS di Brescia

Brescia (BS)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

I.R.C.C.S. “Eugenio Medea” – Brindisi

Brindisi (BR)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda Usl Toscana Sud-Est – USL 9 Grosseto

Grosseto (GR)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

ASL Latina

Latina (LT)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “Ospedale del Tigullio” – Polo di Lavagna

Lavagna (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

ASL 2 – Ospedale Santa Corona

Pietra Ligure (SV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

Azienda Usl Toscana nord ovest – USL 5 Pisa

Pisa (PI)

Azienda Usl Toscana nord ovest – Versilia e Lucca

Pisa (PI)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 3 Pistoia

Pistoia (PT)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo

Pozzilli (IS)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 4 Prato

Prato (PO)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

ASL RM 1 – Ospedale San Filippo Neri

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “G. Mazzini”

Teramo (TE)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

USL UMBRIA 2

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

U.L.S.S. 3 Serenissima – I.R.C.C.S. Fondazione Ospedale San Camillo – Venezia Lido

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Al momento non esistono farmaci specifici o trattamenti in grado di curare la degenerazione parenchimatosa corticale cerebellare. Questa malattia rara e progressiva causa la degenerazione del cervelletto, la parte del cervello responsabile della coordinazione dei movimenti.

Tuttavia, esistono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti:

  • Fisioterapia: esercizi mirati possono aiutare a mantenere la forza muscolare, la flessibilità e l’equilibrio.
  • Terapia occupazionale: può aiutare i pazienti ad adattarsi alle limitazioni fisiche e a svolgere le attività quotidiane in modo più autonomo.
  • Logopedia: può essere utile per i pazienti che presentano difficoltà di linguaggio o di deglutizione.
  • Supporto psicologico: può aiutare i pazienti e le loro famiglie a gestire l’impatto emotivo della malattia.

Inoltre, è importante trattare eventuali condizioni mediche sottostanti che possono contribuire alla degenerazione cerebellare, come l’alcolismo o le carenze vitaminiche.