DEFICIT DI FRUTTOSIO 1,6-BIFOSFATASI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Il deficit di fruttosio 1,6-bifosfatasi (FBPasi) è una rara malattia metabolica ereditaria che colpisce la gluconeogenesi, il processo attraverso il quale il corpo produce glucosio da fonti non carboidratiche.

Questa condizione porta a episodi di ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) e acidosi lattica, soprattutto durante periodi di digiuno o stress metabolico.

Epidemiologia

Il deficit di FBPasi è una condizione molto rara, con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 147.575 nati in Italia. Tuttavia, è probabile che la sua incidenza sia sottostimata a causa della difficoltà di diagnosi e della variabilità dei sintomi.

Eziologia e Genetica

La FBPasi è un enzima chiave nella gluconeogenesi, catalizzando la conversione del fruttosio 1,6-bifosfato in fruttosio 6-fosfato. Il deficit di FBPasi è causato da mutazioni nel gene FBP1, situato sul cromosoma 9q22.31, che codifica per la subunità della FBPasi. La maggior parte dei casi sono ereditati in modo autosomico recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. Sono state identificate diverse mutazioni nel gene FBP1, con vari gradi di impatto sull’attività enzimatica.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi del deficit di FBPasi possono variare notevolmente da persona a persona, sia in termini di gravità che di età di insorgenza. I sintomi più comuni includono:

  • Ipoglicemia: può manifestarsi con tremori, sudorazione, debolezza, confusione, convulsioni e coma.
  • Acidosi lattica: accumulo di acido lattico nel sangue, che può causare nausea, vomito, dolore addominale, respirazione rapida e affaticamento.
  • Epatomegalia: ingrossamento del fegato.
  • Ritardo di crescita.
  • Ipotonia: ridotto tono muscolare.

Gli episodi di ipoglicemia e acidosi lattica possono essere scatenati da diversi fattori, tra cui:

  • Digiuno prolungato
  • Infezioni
  • Stress
  • Esercizio fisico intenso
  • Ingestione di fruttosio, saccarosio o sorbitolo

Diagnosi

La diagnosi di deficit di FBPasi si basa su una combinazione di:

  • Storia clinica e esame fisico: valutazione dei sintomi e dei fattori scatenanti.
  • Esami di laboratorio:
    • Glicemia a digiuno
    • Lattato nel sangue
    • Test di carico con fruttosio o alanina (da eseguire con cautela)
    • Analisi delle mutazioni del gene FBP1
  • Biopsia epatica: in alcuni casi, può essere necessaria per misurare l’attività enzimatica della FBPasi.

Diagnosi differenziale

È importante distinguere il deficit di FBPasi da altre condizioni che possono causare ipoglicemia e acidosi lattica, come:

  • Deficit di glucosio-6-fosfatasi (malattia di von Gierke)
  • Deficit di fruttosio-1,6-bisfosfato aldolasi (intolleranza ereditaria al fruttosio)
  • Deficit di piruvato carbossilasi
  • Glicogenosi

Prognosi

La prognosi per i pazienti con deficit di FBPasi è generalmente buona se la condizione viene diagnosticata precocemente e gestita correttamente.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Centro Clinico NeMO – Fondazione Serena ONLUS di Brescia

Brescia (BS)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

I.R.C.C.S. “Eugenio Medea” – Brindisi

Brindisi (BR)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

AOU Renato Dulbecco di Catanzaro

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Policlinico Tor Vergata

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

ASL Viterbo – Ospedale di Belcolle

Viterbo (VT)

Non esistono farmaci specifici per il deficit di fruttosio 1,6-bifosfatasi. Il trattamento principale si basa sulla gestione dietetica e sullo stile di vita.

Ecco alcune informazioni chiave sul trattamento:

  • Evitare digiuni prolungati: È fondamentale evitare periodi di digiuno prolungati, in quanto possono scatenare episodi di ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) e acidosi lattica (accumulo di acido lattico nel sangue). Si consiglia di fare pasti frequenti e regolari, con un buon apporto di carboidrati complessi.
  • Dieta ricca di carboidrati: La dieta dovrebbe essere ricca di carboidrati a lento assorbimento, come pane integrale, pasta, riso, patate, legumi e frutta (con moderazione, evitando quella ricca di fruttosio). Questi alimenti aiutano a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue e a prevenire l’ipoglicemia.
  • Evitare fruttosio, saccarosio e sorbitolo: È importante limitare o evitare cibi e bevande contenenti fruttosio, saccarosio (zucchero da tavola) e sorbitolo, in quanto il corpo non riesce a metabolizzarli correttamente. Questi zuccheri si trovano in molti alimenti, tra cui frutta, miele, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, dolci, bevande zuccherate e alcuni tipi di verdura.
  • Monitoraggio degli episodi infettivi: Le infezioni possono scatenare episodi di scompenso metabolico, quindi è importante monitorarle attentamente e trattarle tempestivamente.
  • Trattamento degli episodi acuti: In caso di episodi acuti di ipoglicemia o acidosi lattica, è necessario intervenire tempestivamente con la somministrazione di glucosio per via endovenosa.