DEFICIT DI CITOCROMO C OSSIDASI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Il deficit di citocromo c ossidasi (COX) è una malattia rara che compromette la produzione di energia a livello cellulare.

Questa condizione genetica interferisce con la funzione della citocromo c ossidasi, un enzima cruciale nella catena respiratoria mitocondriale, responsabile della produzione di ATP, la principale fonte di energia per le cellule.

Epidemiologia

Il deficit di COX è una malattia molto rara. La prevalenza esatta è sconosciuta, ma si stima che colpisca circa 1 neonato su 100.000. A causa della sua gravità e della difficoltà nella diagnosi, molti casi potrebbero non essere riconosciuti o diagnosticati correttamente, portando a una sottostima della sua effettiva incidenza.

Eziologia e Genetica

La citocromo c ossidasi è un complesso enzimatico composto da 13 subunità. Le mutazioni in geni che codificano per queste subunità, o per proteine coinvolte nell’assemblaggio e nella funzione del complesso, possono causare il deficit di COX.

  • Geni nucleari: La maggior parte dei casi di deficit di COX sono causati da mutazioni in geni nucleari, ereditati con modalità autosomica recessiva. Ciò significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia del gene mutato per trasmettere la malattia al figlio.
  • DNA mitocondriale: In rari casi, il deficit di COX può essere causato da mutazioni nel DNA mitocondriale (mtDNA), che viene ereditato solo dalla madre.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche del deficit di COX sono molto variabili, a seconda della gravità del deficit enzimatico e dei tessuti coinvolti. I sintomi possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita, dall’infanzia all’età adulta.

Tra le presentazioni cliniche più comuni si annoverano:

  • Encefalopatia: comprende ritardo dello sviluppo, convulsioni, ipotonia, difficoltà di alimentazione, problemi di vista e udito.
  • Miopatia: debolezza muscolare, affaticamento, dolore muscolare.
  • Cardiomiopatia: ingrossamento del cuore, insufficienza cardiaca.
  • Acidosi lattica: accumulo di acido lattico nel sangue, che può causare nausea, vomito, debolezza e difficoltà respiratorie.

Diagnosi

La diagnosi di deficit di COX si basa su una combinazione di:

  • Valutazione clinica: anamnesi familiare, esame fisico e neurologico.
  • Esami di laboratorio: analisi del sangue e delle urine per valutare la presenza di acidosi lattica e altri marcatori biochimici.
  • Studi di imaging: risonanza magnetica (RM) del cervello per valutare eventuali anomalie cerebrali.
  • Biopsia muscolare o cutanea: per misurare l’attività enzimatica della COX e analizzare il DNA mitocondriale.
  • Test genetici: per identificare mutazioni nei geni responsabili del deficit di COX.

Prognosi

La prognosi del deficit di COX è variabile e dipende dalla gravità della malattia. Le forme gravi, come la cardioencefalomiopatia infantile letale da deficit di COX, portano al decesso nei primi mesi di vita. In altri casi, i pazienti possono presentare disabilità permanenti. Alcune forme più lievi, come la miopatia mitocondriale con deficit reversibile di COX, possono migliorare spontaneamente nel tempo.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Al momento non esiste una cura specifica per il deficit di citocromo c ossidasi. Questa malattia rara, che colpisce la produzione di energia nelle cellule, può manifestarsi con una varietà di sintomi e gravità.

Tuttavia, ci sono diversi approcci terapeutici che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti:

  • Terapia di supporto: Si concentra sul trattamento dei sintomi specifici. Questo può includere farmaci per controllare le convulsioni, migliorare la funzione cardiaca, o alleviare i problemi muscolari.
  • Integratori: Alcuni pazienti possono beneficiare di integratori vitaminici e cofattori, come la vitamina B2 (riboflavina), il coenzima Q10 (CoQ10) e la carnitina, che possono aiutare a migliorare la funzione mitocondriale.
  • Dieta: In alcuni casi, una dieta specifica, come la dieta chetogenica, può essere utile per gestire i sintomi.
  • Fisioterapia e terapia occupazionale: Possono aiutare a mantenere la forza muscolare, la flessibilità e l’indipendenza funzionale.