DEFICIT DI CARNITINA-PALMITOIL TRANSFERASI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Il deficit di carnitina-palmitoil transferasi (CPT) è un gruppo di rare malattie genetiche che impediscono al corpo di metabolizzare correttamente i grassi per produrre energia.

Questo difetto metabolico compromette la capacità delle cellule, in particolare quelle muscolari e cardiache, di utilizzare gli acidi grassi a catena lunga come fonte energetica, soprattutto durante periodi di digiuno o aumentato fabbisogno energetico.

Esistono due tipi principali di deficit di CPT:

  • Deficit di CPT I: più comune, colpisce principalmente il fegato e può causare sintomi come ipoglicemia ipochetotica, epatomegalia e steatosi epatica.
  • Deficit di CPT II: può manifestarsi in tre forme:
    • Forma neonatale: la più grave, con esordio nelle prime ore di vita e caratterizzata da insufficienza cardiaca, respiratoria e epatica, spesso fatale.
    • Forma infantile: con esordio nell’infanzia, caratterizzata da episodi di ipoglicemia ipochetotica, convulsioni e coma.
    • Forma miopatica: la più comune, con esordio nell’adolescenza o nell’età adulta, caratterizzata da debolezza muscolare, dolore e mioglobinuria indotti da esercizio fisico prolungato o digiuno.

Epidemiologia

L’incidenza precisa del deficit di CPT non è nota, ma si stima che la CPT II sia più comune della CPT I. La prevalenza della forma miopatica della CPT II è stimata in circa 1 caso ogni 100.000 individui.

Eziologia e Genetica

Il deficit di CPT è causato da mutazioni in geni specifici che codificano per gli enzimi carnitina-palmitoil transferasi.

  • CPT I: causato da mutazioni nel gene CPT1A (per la forma epatica) o CPT1B (per la forma muscolare).
  • CPT II: causato da mutazioni nel gene CPT2.

La trasmissione è autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia del gene mutato per trasmettere la malattia al figlio.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche del deficit di CPT variano a seconda del tipo e della gravità della deficienza enzimatica.

Deficit di CPT I:

  • Ipoglicemia ipochetotica (bassi livelli di glucosio nel sangue e corpi chetonici nelle urine)
  • Epatomegalia (ingrossamento del fegato)
  • Steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato)
  • Letargia
  • Vomito

Deficit di CPT II:

  • Forma neonatale:
    • Insufficienza cardiaca
    • Insufficienza respiratoria
    • Insufficienza epatica
    • Ipoglicemia
    • Convulsioni
    • Coma
    • Morte prematura
  • Forma infantile:
    • Episodi di ipoglicemia ipochetotica scatenati da digiuno o infezioni
    • Convulsioni
    • Coma
    • Epatomegalia
    • Cardiomiopatia
  • Forma miopatica:
    • Debolezza muscolare indotta da esercizio fisico prolungato o digiuno
    • Mialgia (dolore muscolare)
    • Mioglobinuria (presenza di mioglobina nelle urine)
    • Rabdomiolisi (rottura delle fibre muscolari)

Diagnosi

La diagnosi di deficit di CPT si basa su:

  • Anamnesi e esame obiettivo: valutazione dei sintomi e della storia familiare.
  • Esami di laboratorio:
    • Analisi del sangue: glicemia, corpi chetonici, enzimi epatici, carnitina plasmatica, acidi organici urinari.
    • Analisi delle urine: corpi chetonici, acidi organici.
  • Test genetici: identificazione delle mutazioni nei geni CPT1ACPT1B e CPT2.
  • Biopsia muscolare: (per la CPT II) analisi dell’attività enzimatica CPT e della morfologia muscolare.

Prognosi

La prognosi del deficit di CPT varia a seconda del tipo e della gravità della malattia.

  • CPT I: generalmente buona se la diagnosi è precoce e il trattamento è adeguato.
  • CPT II:
    • Forma neonatale: prognosi infausta, con elevata mortalità nelle prime settimane di vita.
    • Forma infantile: prognosi variabile, con rischio di complicanze neurologiche.
    • Forma miopatica: prognosi generalmente buona, con una qualità di vita accettabile se si evitano i fattori scatenanti.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia – Polo di Bosisio Parini (LC)

Bosisio Parini (LC)

Centro Clinico NeMO – Fondazione Serena ONLUS di Brescia

Brescia (BS)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

AOU Renato Dulbecco di Catanzaro

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda USL di Forlì – Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni

Forlì (FC)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Purtroppo, non esiste una cura specifica per il deficit di CPT. Tuttavia, il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze.

Ecco alcuni approcci terapeutici comuni:

  • Dieta: La modifica della dieta è fondamentale. Si raccomanda una dieta a basso contenuto di grassi a catena lunga e ricca di carboidrati. Possono essere necessari integratori di trigliceridi a catena media (MCT), che possono essere metabolizzati senza la necessità di CPT.
  • Evitare il digiuno: È essenziale evitare periodi di digiuno prolungato, poiché possono scatenare crisi metaboliche. I pasti frequenti e gli spuntini sono importanti, soprattutto durante la notte e durante gli episodi di malattia.
  • Integrazione di carnitina: In alcuni casi, può essere utile l’integrazione di carnitina, sebbene la sua efficacia sia dibattuta.
  • Farmaci: Alcuni farmaci, come il bezafibrato, possono essere utilizzati per aumentare l’ossidazione degli acidi grassi in alcuni pazienti con deficit di CPT II.
  • Monitoraggio: È importante un attento monitoraggio medico per rilevare e trattare tempestivamente eventuali complicanze, come ipoglicemia, ipochetosi e insufficienza epatica.