DEFICIT CONGENITO DI PIRUVATO DEIDROGENASI FOSFATASI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Il Deficit Congenito di Piruvato Deidrogenasi Fosfatasi è una malattia metabolica ereditaria estremamente rara. Appartiene al gruppo dei deficit di piruvato deidrogenasi (PDHD), un complesso enzimatico mitocondriale fondamentale per la produzione di energia nelle cellule, in particolare nel cervello.

La PDH è responsabile della conversione del piruvato in acetil-CoA, un passaggio cruciale nel metabolismo energetico. Nel deficit di piruvato deidrogenasi fosfatasi, un difetto genetico compromette l’attività della fosfatasi, un enzima che regola l’attività della PDH. Questo difetto porta all’accumulo di piruvato e lattato nel corpo, causando acidosi lattica e disfunzione neurologica.

Epidemiologia

Data la sua rarità, l’esatta incidenza del Deficit Congenito di Piruvato Deidrogenasi Fosfatasi è sconosciuta. Tuttavia, si stima che i deficit di PDHD nel loro complesso colpiscano circa 1 neonato su 250.000. La forma specifica legata alla fosfatasi è considerata ancora più rara.

Eziologia e Genetica

Il Deficit Congenito di Piruvato Deidrogenasi Fosfatasi è causato da mutazioni nel gene PDP1, che codifica per la subunità catalitica della piruvato deidrogenasi fosfatasi. Questo gene si trova sul cromosoma 8. La malattia si trasmette con modalità autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia mutata del gene per trasmettere la malattia al figlio.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche del Deficit Congenito di Piruvato Deidrogenasi Fosfatasi sono variabili, ma generalmente includono:

  • Acidosi lattica: accumulo di acido lattico nel sangue, che può causare nausea, vomito, debolezza, difficoltà respiratorie e coma.
  • Danni neurologici: ritardo dello sviluppo, convulsioni, ipotonia, atassia, disabilità intellettiva, anomalie cerebrali strutturali.
  • Problemi cardiaci: cardiomiopatia, aritmie.
  • Disfunzione epatica: epatomegalia, ittero.

La gravità dei sintomi può variare da forme lievi a forme molto gravi con esordio neonatale e prognosi infausta.

Diagnosi

La diagnosi del Deficit Congenito di Piruvato Deidrogenasi Fosfatasi si basa su:

  • Esami del sangue: acidosi lattica, aumento dei livelli di piruvato e lattato.
  • Esami delle urine: aumento dell’escrezione di acido lattico.
  • Analisi del liquido cerebrospinale: aumento dei livelli di lattato.
  • Studi di imaging cerebrale: risonanza magnetica (RM) per evidenziare eventuali anomalie strutturali.
  • Test genetici: analisi del gene PDP1 per identificare mutazioni.
  • Test enzimatici: misurazione dell’attività della piruvato deidrogenasi in cellule ottenute da biopsia cutanea o muscolare.

Prognosi

La prognosi del Deficit Congenito di Piruvato Deidrogenasi Fosfatasi dipende dalla gravità della malattia. Le forme gravi con esordio neonatale possono essere fatali. Nelle forme meno gravi, la prognosi è variabile e dipende dal grado di danno neurologico.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per il deficit congenito di piruvato deidrogenasi fosfatasi. Questa malattia rara e grave è causata da un difetto genetico che compromette l’attività di un enzima fondamentale per il metabolismo energetico delle cellule, la piruvato deidrogenasi fosfatasi.

Tuttavia, esistono alcuni trattamenti e approcci terapeutici che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti:

  • Dieta chetogenica: una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati può aiutare a ridurre la produzione di acido lattico, che si accumula nell’organismo a causa del deficit enzimatico.
  • Supplementazione con cofattori: alcuni cofattori enzimatici, come la tiamina e il lipoato, possono contribuire a migliorare l’attività residua della piruvato deidrogenasi.
  • Terapia fisica e occupazionale: queste terapie possono aiutare a migliorare le capacità motorie e cognitive dei pazienti, e a favorire la loro autonomia.