DEFICIT CONGENITO DI COBALAMINA C

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Il Deficit Congenito di Cobalamina C (cblC) è una malattia genetica rara che colpisce il metabolismo della vitamina B12 (cobalamina).

Questa vitamina è essenziale per diverse funzioni corporee, tra cui la sintesi del DNA, la produzione di energia e il funzionamento del sistema nervoso. Nel cblC, un difetto genetico impedisce alle cellule di utilizzare correttamente la cobalamina, con conseguente accumulo di sostanze tossiche e carenza di composti essenziali.

Epidemiologia

Il cblC è una malattia rara, con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 100.000 nati vivi. Tuttavia, la sua incidenza potrebbe essere sottostimata a causa della difficoltà di diagnosi e della variabilità delle manifestazioni cliniche.

Eziologia e Genetica

Il cblC è causato da mutazioni nel gene MMACHC, situato sul cromosoma 1. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nel trasporto e nel metabolismo intracellulare della cobalamina. Le mutazioni nel gene MMACHC compromettono la funzione di questa proteina, con conseguente deficit di cobalamina a livello cellulare. Il cblC viene ereditato con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche del cblC sono molto variabili e possono manifestarsi in diverse fasi della vita, dall’età neonatale all’età adulta. I sintomi più comuni includono:

  • Sintomi neurologici: ritardo dello sviluppo, ipotonia, convulsioni, microcefalia, atrofia cerebrale, deterioramento cognitivo, problemi di vista.
  • Sintomi ematologici: anemia megaloblastica (causata dalla ridotta produzione di globuli rossi), neutropenia (diminuzione dei globuli bianchi), trombocitopenia (diminuzione delle piastrine).
  • Altri sintomi: ritardo della crescita, insufficienza renale, cardiomiopatia, ipertensione polmonare.

La gravità e la combinazione dei sintomi possono variare notevolmente da un individuo all’altro, anche all’interno della stessa famiglia.

Diagnosi

La diagnosi di cblC si basa sull’individuazione di specifici marcatori biochimici nel sangue e nelle urine, come l’aumento dei livelli di omocisteina e acido metilmalonico. La conferma diagnostica viene ottenuta mediante l’analisi genetica del gene MMACHC.

Prognosi

La prognosi del cblC dipende dalla gravità dei sintomi e dalla tempestività della diagnosi e del trattamento. La diagnosi precoce e l’inizio tempestivo del trattamento sono fondamentali per migliorare la prognosi e prevenire complicanze gravi. Il trattamento principale del cblC consiste nella somministrazione di idrossicobalamina (una forma di vitamina B12) per via intramuscolare o sottocutanea, spesso in combinazione con acido folinico e betaine. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a trasfusioni di sangue o a trapianto di rene.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta Aosta (AO)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari Bari (BA)
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna Bologna (BO)
Ospedale Centrale di Bolzano Bolzano (BZ)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu Cagliari (CA)
A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli” Campobasso (CB)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” Catania (CT)
AOU Renato Dulbecco di Catanzaro Catanzaro (CZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto Catanzaro (CZ)
ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata Chieti (CH)
Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS Genova (GE)
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano Milano (MI)
Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo Milano (MI)
ASST Monza – Ospedale San Gerardo Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova Padova (PD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone Palermo (PA)
ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo Pescara (PE)
Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto Piacenza (PC)
ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone Pordenone (PN)
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I” Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari Sassari (SS)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento Trento (TN)
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina Trieste (TS)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona Verona (VR)

Al momento, non esiste una cura per il deficit congenito di cobalamina C, ma ci sono trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia.

Ecco alcuni dei trattamenti attualmente disponibili:

  • Supplementazione di vitamina B12: Poiché la malattia interferisce con il metabolismo della vitamina B12, la somministrazione di alte dosi di idrossicobalamina (una forma di vitamina B12) è spesso il primo approccio terapeutico. La vitamina B12 può essere somministrata per via intramuscolare o endovenosa.
  • Supplementazione di betaina: La betaina aiuta a ridurre i livelli di omocisteina, un amminoacido che si accumula nel sangue a causa del deficit di cobalamina C.
  • Dieta a basso contenuto di proteine: Limitare l’apporto di proteine può aiutare a ridurre l’accumulo di acido metilmalonico, un’altra sostanza che si accumula nel sangue a causa della malattia.
  • Terapia con carnitina: La carnitina può aiutare a migliorare la funzione mitocondriale, che è compromessa nel deficit di cobalamina C.
  • Terapia genica: La terapia genica è un’area di ricerca promettente per il deficit di cobalamina C. Al momento, sono in corso studi clinici per valutare la sicurezza e l’efficacia di questa terapia.