DEFICIENZA CONGENITA DI ZINCO

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

La Deficienza Congenita di Zinco, nota anche come Acrodermatite Enteropatica (AE), è una malattia genetica rara caratterizzata dall’incapacità dell’organismo di assorbire correttamente lo zinco dalla dieta.

Lo zinco è un minerale essenziale per numerose funzioni biologiche, tra cui la crescita cellulare, la funzione immunitaria, la sintesi del DNA e la cicatrizzazione delle ferite. La sua carenza provoca una serie di manifestazioni cliniche che coinvolgono principalmente la pelle, l’apparato digerente e il sistema immunitario.

Epidemiologia

L’AE è una malattia rara con un’incidenza stimata di circa 1 caso ogni 500.000 nati vivi. Non sembra esserci una predisposizione etnica o geografica particolare. La malattia si manifesta tipicamente nei primi mesi di vita, spesso dopo l’interruzione dell’allattamento al seno.

Eziologia e Genetica

L’AE è causata da mutazioni nel gene SLC39A4, che codifica per una proteina di trasporto dello zinco chiamata ZIP4. Questa proteina è responsabile dell’assorbimento dello zinco a livello dell’intestino tenue. Le mutazioni in SLC39A4 determinano un malfunzionamento di ZIP4, con conseguente riduzione dell’assorbimento di zinco e sua carenza a livello sistemico. L’AE si trasmette con modalità autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia mutata del gene affinché il figlio manifesti la malattia.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’AE sono variabili e possono includere:

  • Manifestazioni cutanee:
    • Dermatite eritematosa e desquamativa, localizzata principalmente intorno alla bocca, al naso, alle aree genitali e perianali, alle mani e ai piedi.
    • Alopecia (perdita di capelli).
    • Onicodistrofia (alterazioni delle unghie).
  • Manifestazioni gastrointestinali:
    • Diarrea cronica, spesso grave e intrattabile.
    • Malassorbimento intestinale, con conseguente ritardo di crescita e malnutrizione.
    • Nausea e vomito.
    • Anoressia.
  • Manifestazioni a carico del sistema immunitario:
    • Aumentata suscettibilità alle infezioni, in particolare infezioni batteriche e fungine.
  • Manifestazioni neurologiche:
    • Irritabilità.
    • Letargia.
    • Depressione.
  • Altre manifestazioni:
    • Ritardo nello sviluppo psicomotorio.
    • Difetti nella guarigione delle ferite.
    • Alterazioni del gusto e dell’olfatto.

Diagnosi

La diagnosi di AE si basa sulla combinazione di:

  • Quadro clinico: presenza delle caratteristiche manifestazioni cutanee, gastrointestinali e sistemiche.
  • Bassi livelli di zinco nel sangue e nelle urine.
  • Test genetici: identificazione di mutazioni nel gene SLC39A4.

Prognosi

La prognosi dell’AE è generalmente buona se la diagnosi è tempestiva e si instaura un trattamento adeguato con supplementazione di zinco. La terapia con zinco per via orale è in grado di correggere la carenza di zinco e di risolvere le manifestazioni cliniche. La terapia deve essere continuata per tutta la vita per prevenire la ricomparsa dei sintomi. In assenza di trattamento, l’AE può portare a complicanze gravi, come ritardo di crescita, malnutrizione, infezioni ricorrenti e persino la morte.

Informazioni aggiuntive:

  • L’allattamento al seno può ritardare la comparsa dei sintomi di AE, in quanto il latte materno contiene zinco in una forma più facilmente assorbibile.
  • La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali per prevenire complicanze e garantire una buona qualità di vita ai pazienti affetti da AE.
  • È importante che i pazienti affetti da AE siano seguiti da un medico specialista in malattie genetiche o gastroenterologia pediatrica.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Il trattamento principale per la deficienza congenita di zinco è la supplementazione di zinco per tutta la vita.

Questo perché la malattia è causata da un difetto nell’assorbimento dello zinco a livello intestinale. La supplementazione bypassa questo problema fornendo direttamente al corpo lo zinco di cui ha bisogno.

Ecco alcuni punti chiave sul trattamento:

  • Zinco solfato: è la forma di zinco più comunemente usata per la supplementazione. È generalmente ben tollerato, anche se a volte può causare nausea o vomito.
  • Dosaggio: il dosaggio varia a seconda dell’età e della gravità della carenza. In genere, si inizia con una dose più alta per correggere la carenza e poi si passa a una dose di mantenimento più bassa.
  • Via di somministrazione: lo zinco viene solitamente somministrato per via orale, sotto forma di compresse, capsule o soluzioni. In alcuni casi, potrebbe essere necessaria la somministrazione endovenosa.
  • Monitoraggio: è importante monitorare regolarmente i livelli di zinco nel sangue per assicurarsi che la supplementazione sia efficace e che non vi siano effetti collaterali.
  • Altri trattamenti: in alcuni casi, possono essere necessari altri trattamenti per gestire le complicanze della deficienza di zinco, come infezioni della pelle o problemi gastrointestinali.