CAMPTODATTILIA FAMILIARE

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La camptodattilia familiare è una rara condizione congenita caratterizzata da una deformità in flessione di uno o più dita delle mani e, a volte, dei piedi.

Questa flessione anomala si verifica a livello dell’articolazione interfalangea prossimale (PIP), la giuntura intermedia del dito.

Caratteristiche Cliniche:

  • Deformità in flessione: La caratteristica principale è la flessione fissa o rigida di uno o più dita, che può variare da lieve a grave. Il dito mignolo è il più frequentemente colpito, seguito dall’anulare.
  • Coinvolgimento bilaterale: La condizione spesso colpisce entrambe le mani, anche se il grado di deformità può essere asimmetrico.
  • Variabilità: La camptodattilia può presentarsi in forma isolata o associata ad altre anomalie scheletriche o sindromi genetiche.

Eziologia:

  • Genetica: La camptodattilia familiare è ereditata con un pattern autosomico dominante. Ciò significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la condizione.
  • Penetranza incompleta: Non tutti gli individui che ereditano il gene mutato manifestano la camptodattilia. Questo fenomeno è noto come penetranza incompleta.
  • Espressività variabile: La gravità della deformità può variare notevolmente tra gli individui affetti, anche all’interno della stessa famiglia.

Diagnosi:

La diagnosi di camptodattilia familiare si basa principalmente sull’esame fisico.

  • Esame clinico: Un medico specialista in ortopedia o genetica valuterà la deformità, la sua gravità e la presenza di altre anomalie.
  • Radiografie: Possono essere utili per escludere altre cause di deformità delle dita e per valutare l’anatomia delle ossa e delle articolazioni.
  • Consulenza genetica: Può essere raccomandata per valutare il rischio di ricorrenza nella famiglia e discutere le opzioni di gestione.

Prognosi:

La prognosi per la camptodattilia familiare è generalmente buona. La condizione non è progressiva e, nella maggior parte dei casi, non causa dolore significativo. Tuttavia, la deformità può influenzare la funzionalità della mano e l’abilità nello svolgere determinate attività.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

U.L.S.S. 3 Serenissima – I.R.C.C.S. Fondazione Ospedale San Camillo – Venezia Lido

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per la camptodattilia familiare. Il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della funzionalità della mano. Le opzioni di trattamento possono includere:

  • Fisioterapia: esercizi di stretching e rafforzamento per migliorare la mobilità e la forza delle dita.
  • Terapia occupazionale: per imparare a svolgere le attività quotidiane con maggiore facilità.
  • Tutori: per aiutare a raddrizzare le dita e prevenire ulteriori deformità.
  • Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessaria per correggere la deformità e migliorare la funzionalità della mano.