ATROFIA ESSENZIALE DELL IRIDE

MALATTIE DELL’APPARATO VISIVO

NOTE INFORMATIVE
  

L’atrofia essenziale dell’iride (AEI) è una malattia oculare rara e progressiva che colpisce l’iride, la parte colorata dell’occhio che circonda la pupilla.

È caratterizzata da un deterioramento graduale del tessuto irideo, che porta a una serie di problemi visivi e può culminare nella perdita della vista.

Cause

Le cause esatte dell’AEI sono ancora sconosciute. Tuttavia, si ritiene che sia una forma di sindrome endoteliale iridocorneale (ICE), una condizione in cui le cellule endoteliali che rivestono la cornea e l’iride iniziano a proliferare e migrare in modo anomalo. Questa proliferazione può portare alla formazione di una membrana sulla superficie dell’iride, che ne causa l’atrofia.

Sintomi

I sintomi dell’AEI si sviluppano generalmente in età adulta, tra i 30 e i 50 anni, e possono variare da persona a persona. I più comuni includono:

  • Atrofia progressiva dell’iride: L’iride si assottiglia e si retrae, diventando più fragile e trasparente.
  • Corectopia: La pupilla si sposta dal centro dell’occhio.
  • Policorea: Formazione di più pupille.
  • Ectropion uveale: Il pigmento dell’iride si estende sulla superficie della cornea.
  • Formazione di buchi nell’iride: L’iride sviluppa delle lacune o dei fori.
  • Glaucoma: Aumento della pressione intraoculare, che può danneggiare il nervo ottico e portare alla cecità.
  • Disturbi visivi: Visione offuscata, aloni intorno alle luci, dolore oculare, fotofobia.

Diagnosi

La diagnosi di AEI si basa sull’esame clinico dell’occhio, che include:

  • Esame con lampada a fessura: Permette di visualizzare le strutture dell’occhio in dettaglio.
  • Gonioscopia: Permette di esaminare l’angolo iridocorneale, dove l’iride incontra la cornea.
  • Misurazione della pressione intraoculare: Per rilevare l’eventuale presenza di glaucoma.
  • Tomografia a coerenza ottica (OCT): Fornisce immagini dettagliate delle strutture oculari.

Prognosi

La prognosi dell’AEI varia da persona a persona. In alcuni casi, la malattia può progredire lentamente e causare solo lievi disturbi visivi. In altri casi, può portare a gravi complicanze, come il glaucoma e la perdita della vista. È importante sottolineare che la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono aiutare a rallentare la progressione della malattia e a preservare la vista.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero De Gironcoli

Conegliano (TV)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

USL UMBRIA 2

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

Al momento non esistono farmaci specifici per curare l’atrofia essenziale dell’iride (AEI). Questa malattia rara, che fa parte della sindrome endoteliale iridocorneale (ICE), porta a una progressiva atrofia dell’iride con la formazione di buchi, edema corneale e possibili complicanze come il glaucoma.

Cosa si può fare?

Anche se non esiste una cura definitiva, ci sono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia:

  • Controllo del glaucoma: Il glaucoma è una complicanza frequente dell’AEI. È fondamentale tenere sotto controllo la pressione oculare con colliri ipotensivi o, in alcuni casi, con interventi chirurgici come la trabeculectomia o l’impianto di dispositivi di drenaggio.
  • Trapianto di cornea: Nei casi più gravi, con edema corneale significativo che compromette la vista, si può ricorrere al trapianto di cornea.
  • Terapia sintomatica: Per alleviare i sintomi come il dolore e la fotofobia, si possono utilizzare colliri lubrificanti e occhiali da sole.