APLASIA CONGENITA DELLA CUTE

MALATTIE DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO

NOTE INFORMATIVE
  

L’aplasia cutis congenita (ACC) è una rara malattia della pelle caratterizzata dall’assenza congenita di uno o più strati cutanei.

Si manifesta alla nascita con lesioni singole o multiple, di dimensioni variabili, che possono interessare l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo.

Epidemiologia

L’ACC ha una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 10.000 nati vivi, senza differenze significative tra maschi e femmine.

Eziologia

Le cause dell’ACC non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza un’origine multifattoriale, con il coinvolgimento di fattori genetici, ambientali e vascolari. Sono state identificate mutazioni in alcuni geni, come ITGB4, che codifica per una proteina coinvolta nell’adesione cellulare, e BMS1, implicato nello sviluppo embrionale. Tra i fattori ambientali, sono stati associati all’ACC l’esposizione a farmaci teratogeni durante la gravidanza, infezioni virali e traumi fetali.

Manifestazioni cliniche

L’ACC si presenta in genere come una lesione isolata sul cuoio capelluto, spesso in corrispondenza del vertice o delle regioni parietali. Le lesioni possono essere singole o multiple, di dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri, e avere un aspetto diverso a seconda della profondità del difetto cutaneo:

  • Erosione: perdita superficiale dell’epidermide, con fondo eritematoso e umido.
  • Ulcerazione: perdita di epidermide e derma, con esposizione del tessuto sottocutaneo.
  • Soluzione di continuo: mancanza completa di cute, con esposizione di ossa o meningi.

Oltre al cuoio capelluto, l’ACC può interessare altre aree del corpo, come il tronco, gli arti e il viso. In alcuni casi, possono essere presenti malformazioni associate, come difetti degli arti, anomalie cardiache, ritardo mentale e sindromi genetiche complesse, come la sindrome di Adams-Oliver.

Diagnosi

La diagnosi di ACC è principalmente clinica, basata sull’osservazione delle lesioni cutanee alla nascita. In alcuni casi, possono essere necessari esami di imaging, come l’ecografia o la risonanza magnetica, per valutare l’estensione del difetto e la presenza di eventuali malformazioni associate. L’esame istologico della lesione può confermare la diagnosi e escludere altre condizioni.

Prognosi

La prognosi dell’ACC è generalmente buona, soprattutto nelle forme isolate e senza malformazioni associate. Le lesioni di piccole dimensioni guariscono spesso senza lasciare esiti significativi, mentre quelle più estese possono lasciare cicatrici evidenti o aree di alopecia. La presenza di malformazioni associate può influenzare la prognosi e richiedere un approccio multidisciplinare.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “S. Liberatore” di Atri

Atri (TE)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 Empoli

Empoli (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

IRCCS – Istituto Dermopatico Dell’Immacolata

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per curare l’aplasia congenita della cute (ACC). Si tratta di una malattia rara e complessa, e la gestione si concentra principalmente sulla prevenzione delle complicazioni e sul supporto alla guarigione.

Ecco alcuni approcci terapeutici comunemente utilizzati:

  • Cura delle ferite: La lesione viene trattata come una qualsiasi altra ferita, con medicazioni antisettiche e protettive per prevenire infezioni e favorire la cicatrizzazione.
  • Chirurgia: In alcuni casi, soprattutto quando le lesioni sono estese o profonde, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto necrotico e ricostruire la cute mancante con innesti o lembi cutanei. La chirurgia può essere presa in considerazione anche per motivi estetici, soprattutto se la lesione si trova in una zona visibile come il cuoio capelluto.
  • Terapia medica: In alcuni casi, possono essere utilizzati farmaci per favorire la guarigione, come ad esempio:
    • Antibiotici: per prevenire o trattare le infezioni.
    • Corticosteroidi: per ridurre l’infiammazione.
    • Fattori di crescita: per stimolare la rigenerazione dei tessuti.