ACONDROGENESI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

L’acondrogenesi è una rara malattia genetica che colpisce lo sviluppo scheletrico, causando nanismo grave e spesso letale.

È caratterizzata da una grave forma di displasia scheletrica, con anomalie nella crescita delle ossa lunghe, della colonna vertebrale e delle costole.

Epidemiologia
      • Incidenza: L’acondrogenesi è estremamente rara, con una stima di 1 caso ogni 25.000-40.000 nati.
      • Distribuzione per sesso: Non vi è una differenza significativa nell’incidenza tra maschi e femmine.
      • Età di insorgenza: L’acondrogenesi è una malattia congenita, il che significa che è presente alla nascita.
Eziologia e Genetica

L’acondrogenesi è causata da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nella formazione della cartilagine, un tessuto fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle ossa. Le mutazioni più comuni si verificano nei geni FGFR3 (acondrogenesi di tipo 1) e COL2A1 (acondrogenesi di tipo 2).

      • Acondrogenesi di tipo 1: è la forma più comune e grave. È causata da mutazioni nel gene FGFR3, che codifica per un recettore del fattore di crescita dei fibroblasti. Queste mutazioni portano ad un’attivazione anomala del recettore, che interferisce con la crescita e la differenziazione delle cellule cartilaginee.
      • Acondrogenesi di tipo 2: è una forma meno comune e generalmente meno grave. È causata da mutazioni nel gene COL2A1, che codifica per il collagene di tipo II, una proteina strutturale essenziale per la cartilagine.

La maggior parte dei casi di acondrogenesi sono causati da mutazioni spontanee, il che significa che non sono ereditate dai genitori. Tuttavia, se un genitore è affetto da acondrogenesi, c’è un rischio del 50% che ogni figlio erediti la mutazione e sviluppi la malattia.

Patogenesi

Le mutazioni genetiche responsabili dell’acondrogenesi alterano la formazione e la crescita della cartilagine, il tessuto precursore dell’osso. Questo processo, chiamato ossificazione endocondrale, è fondamentale per lo sviluppo dello scheletro. Nelle persone affette da acondrogenesi, l’ossificazione endocondrale è compromessa, con conseguente accorciamento e deformità delle ossa lunghe, anomalie della colonna vertebrale e delle costole, e cranio di dimensioni relativamente grandi.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’acondrogenesi sono evidenti alla nascita e includono:

      • Nanismo rizomelico: significa che gli arti sono sproporzionatamente corti rispetto al tronco.
      • Macrocefalia: testa di dimensioni maggiori rispetto alla norma.
      • Fronte prominente: la fronte sporge in fuori in modo anomalo.
      • Radice nasale infossata: il ponte nasale è piatto o incavato.
      • Torace stretto: le costole sono corte e deformate, causando un torace di dimensioni ridotte.
      • Addome prominente: l’addome appare gonfio e sporgente.
      • Mani corte e tozze: le dita sono corte e spesso presentano una separazione a tridente tra il medio e l’anulare.
      • Ipotonia: riduzione del tono muscolare.
      • Difficoltà respiratorie: dovute alla ridotta dimensione del torace e all’ipotonia.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di acondrogenesi può essere sospettata in base all’esame obiettivo del neonato e alle caratteristiche cliniche. La diagnosi può essere confermata mediante:

      • Radiografia scheletrica: mostra le anomalie caratteristiche delle ossa, come l’accorciamento delle ossa lunghe, la forma irregolare delle vertebre e delle costole, e la base del cranio ristretta.
      • Ecografia prenatale: può evidenziare alcune anomalie scheletriche suggestive di acondrogenesi nel feto.
      • Test genetici: possono identificare le mutazioni nei geni FGFR3 o COL2A1.
Prognosi

La prognosi dell’acondrogenesi varia a seconda della gravità della malattia. Molti neonati affetti da acondrogenesi muoiono poco dopo la nascita a causa di problemi respiratori. I bambini che sopravvivono possono presentare diverse complicanze, tra cui:

      • Problemi respiratori: apnee notturne, infezioni respiratorie ricorrenti.
      • Idrocefalo: accumulo di liquido cerebrospinale nel cervello.
      • Compressione del midollo spinale: dovuta a restringimento del canale spinale.
      • Otite media: infezioni dell’orecchio medio.
      • Obesità: dovuta a ridotta mobilità e problemi metabolici.
      • Problemi ortopedici: cifosi, lordosi, deformità degli arti.

* Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione “STRUTTURE OSPEDALIERE” (<< cliccando)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bagheria (PA)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Ospedale di Bassano del Grappa
Bassano del Grappa (VI)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico  S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”
Cosenza (CS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
Firenze (FI)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”
Lecco (LC)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele
Milano (MI)
Polo Ortotraumatologico e Reumatologico (ex G. Pini)
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli
Palermo (PA)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Policlinico San Matteo di Pavia
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
Ospedale Santa Chiara
Pisa (PI)
IRCCS Stella Maris
Pisa (PI)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero di Treviso
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)
Farmaci Specifici

Al momento, non esistono farmaci specifici per trattare l’acondrogenesi. La ricerca si sta concentrando sulla comprensione dei meccanismi genetici alla base della malattia e sullo sviluppo di terapie mirate, ma al momento non ci sono opzioni farmacologiche disponibili.

Altri Trattamenti

Data la gravità della condizione e l’alta mortalità infantile, i trattamenti per l’acondrogenesi sono principalmente di supporto. Questi includono:

      • Assistenza respiratoria: Molti neonati con acondrogenesi presentano difficoltà respiratorie a causa delle anomalie scheletriche che comprimono le vie aeree. Il supporto respiratorio, come la ventilazione meccanica, può essere necessario per mantenere la respirazione.
      • Cure palliative: In caso di prognosi infausta, le cure palliative si concentrano sul garantire il comfort del neonato e il supporto alla famiglia.
Gestione della Malattia

La gestione dell’acondrogenesi richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

      • Genetista: Per la diagnosi, la consulenza genetica e il supporto alla famiglia.
      • Neonatologo: Per la gestione delle complicanze neonatali e il supporto respiratorio.
      • Ortopedico: Per la valutazione e il trattamento di eventuali deformità scheletriche.
      • Pneumologo: Per la gestione delle problematiche respiratorie.
      • Psicologo: Per il supporto psicologico alla famiglia.

È fondamentale che i genitori di un bambino con acondrogenesi ricevano un supporto completo e informazioni accurate sulla malattia e sulla sua prognosi. Esistono diverse associazioni e gruppi di supporto che possono offrire aiuto e informazioni alle famiglie che affrontano questa difficile condizione.