VOMITO

Segni e Sintomi

NOTE INFORMATIVE
  

Il vomito, noto anche come emesi, consiste nell’espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca.

E’ un riflesso controllato da una zona del cervello che risponde a segnali provenienti da diverse parti del corpo.  Non è un atto volontario, ma un riflesso con un significato fisiologico ben preciso. Serve a rimuovere sostanze tossiche dallo stomaco prima che possano essere assorbite e arrecare danno all’organismo.

  • Meccanismo: Il vomito è provocato da una sequenza coordinata di contrazioni dei muscoli addominali e peristalsi esofagea invertita. Questo processo chiude la glottide, solleva il palato molle e il piloro, diminuisce il tono del cardias e innescano movimenti di peristalsi inversa che fanno refluire il contenuto dello stomaco fino alla bocca.

Il vomito si manifesta con:

  1. Nausea e conati: Solitamente, il vomito è preceduto da nausea, che è una fastidiosa sensazione di bisogno impellente di vomitare. I conati sono tentativi infruttuosi di vomitare, a glottide chiusa, che precedono l’atto vero e proprio.
  2. Ipersalivazione: Prima di vomitare, si verifica un aumento della produzione di saliva.
  3. Cambiamenti fisici: Subito prima del vomito, la pelle diventa pallida, e aumentano il ritmo cardiaco e la sudorazione.
  4. Movimenti di contrazione: Alla fine, una serie di profonde inspirazioni sono seguite dalla chiusura della glottide ed i muscoli addominali iniziano energicamente a contrarsi. Questa combinazione di movimenti aumenta la pressione addominale e comprime efficacemente lo stomaco, causando l’espulsione del contenuto gastrico.

Le cause del vomito possono essere diverse e di diversa natura. Ecco alcuni esempi:

Cause gastrointestinali:

  • Intossicazione alimentare: ingestione di cibo contaminato da batteri, virus o parassiti.
  • Gastroenterite: infiammazione dello stomaco e dell’intestino, causata da virus, batteri o parassiti.
  • Mal di mare, mal d’auto o cinetosi: nausea e vomito causati dal movimento.
  • Reflusso gastroesofageo (GERD): risalita di acido gastrico dallo stomaco all’esofago.
  • Ulcera peptica: piaga nello stomaco o nel duodeno.
  • Ernia iatale: passaggio di una parte dello stomaco attraverso un’apertura del diaframma.
  • Ostruzione intestinale: blocco del passaggio del cibo nell’intestino.
  • Pancreatite: infiammazione del pancreas.

Cause non gastrointestinali:

  • Gravidanza: nausea e vomito, soprattutto nelle prime settimane.
  • Emicrania: mal di testa intenso, spesso accompagnato da nausea e vomito.
  • Farmaci: alcuni farmaci possono causare nausea e vomito come effetto collaterale.
  • Malattie metaboliche: come l’acetonemia o l’uremia.
  • Tumori: alcuni tumori possono causare nausea e vomito.
  • Disturbi psicologici: come l’ansia o la depressione.
  • Trauma cranico: lesione alla testa.
  • Meningite: infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale.

Se il vomito è persistente o accompagnato da altri sintomi come febbre, diarrea, dolore addominale, sangue nelle feci o nelle urine, è importante consultare un medico

La diagnosi del vomito è un processo che richiede l’identificazione della causa scatenante. Ecco i passaggi principali:

Anamnesi:

  • Raccolta di informazioni sulle caratteristiche del vomito:
    • Frequenza e durata
    • Colore e consistenza
    • Presenza di sangue o muco
    • Nausea e conati
    • Altri sintomi associati (febbre, dolore addominale, diarrea)
  • Storia medica del paziente:
    • Precedenti episodi di vomito
    • Patologie note
    • Assunzione di farmaci
    • Allergie
  • Esami fisici:
    • Valutazione dei segni vitali (pressione sanguigna, frequenza cardiaca)
    • Ispezione dell’addome
    • Palpazione dell’addome
    • Ascoltazione dell’addome

Esami diagnostici:

  • Esami del sangue:
    • Valutare la funzionalità epatica e renale
    • Controllare l’equilibrio elettrolitico
    • Cercare la presenza di infezioni
  • Esami delle feci:
    • Cercare la presenza di sangue occulto
    • Escludere la presenza di parassiti o batteri
  • Esami radiologici:
    • Radiografia dell’addome
    • Ecografia addominale
    • TAC addominale

In alcuni casi, possono essere necessari esami più invasivi, come:

  • Endoscopia superiore:
    • Esaminare l’esofago, lo stomaco e il duodeno
  • Colonscopia:
    • Esaminare il colon e il retto

La diagnosi del vomito dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Caratteristiche del vomito
  • Storia medica del paziente
  • Esami fisici
  • Esami diagnostici

Ecco alcune terapie e suggerimenti:

  1. Riposo e idratazione: Dopo aver vomitato, è importante lasciare riposare lo stomaco. Non cercare di mangiare o bere subito dopo, ma attendi 15-20 minuti per permettere al tuo stomaco di riprendersi. Mantieniti ben idratato bevendo piccole quantità di acqua frequentemente.
  2. Farmaci antistaminici:
    • Dimenidrinato (es. Travelgum, Xamamina, Lomarin, Valontan): Utile per trattare il vomito e la nausea durante i viaggi.
    • Prometazina (es. Promet DYN, Farganesse, Fenazil): Indicata per il trattamento del vomito grave in gravidanza (assumere 25 mg di farmaco la sera, prima di coricarsi).
    • Idrossizina: Può essere utilizzata per alleviare la nausea e il vomito.
  3. Rimedi naturali:
    • Tisana allo zenzero: Il gingerolo presente nello zenzero può aiutare a ridurre la nausea e il vomito.
    • Menta piperita: Può avere effetti calmanti sullo stomaco.
    • Camomilla: Ha proprietà antinfiammatorie e può alleviare la nausea.
  4. Evita cibi pesanti e grassi: Opta per cibi leggeri come crackers, pane tostato o riso.
  5. Evita l’alcol, il fumo e il caffè.
  6. Ambiente fresco e poco affollato: Soggiorna in luoghi con aria fresca e respirabile.