La prolattina (PRL) è un ormone polipeptidico prodotto principalmente dalle cellule lattotrope dell’ipofisi anteriore, una ghiandola endocrina situata alla base del cervello.
Sebbene sia principalmente conosciuta per il suo ruolo nella lattazione, la prolattina svolge diverse funzioni fisiologiche sia nelle donne che negli uomini.
Perchè è utile eseguire questo esame?
La misurazione dei livelli di prolattina nel sangue (prolattinemia) è utile per diverse ragioni:
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- Diagnosi di iperprolattinemia: L’iperprolattinemia è una condizione caratterizzata da livelli elevati di prolattina nel sangue. Può causare una varietà di sintomi, tra cui:
- Nelle donne: irregolarità mestruali (oligomenorrea, amenorrea), galattorrea (produzione di latte al di fuori della gravidanza o dell’allattamento), infertilità, diminuzione del desiderio sessuale.
- Negli uomini: disfunzione erettile, infertilità, ginecomastia (sviluppo del tessuto mammario), diminuzione del desiderio sessuale.
- Valutazione della funzione ipofisaria: Livelli anomali di prolattina possono indicare la presenza di un tumore ipofisario (prolattinoma), che può causare iperprolattinemia.
- Monitoraggio della terapia: L’esame della prolattina viene utilizzato per monitorare l’efficacia dei farmaci utilizzati per trattare l’iperprolattinemia.
- Altre condizioni: Livelli alterati di prolattina possono essere associati ad altre condizioni mediche, come ipotiroidismo, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), malattie renali croniche e alcuni farmaci.
- Diagnosi di iperprolattinemia: L’iperprolattinemia è una condizione caratterizzata da livelli elevati di prolattina nel sangue. Può causare una varietà di sintomi, tra cui:
Quali sono i valori normali?
I valori normali di prolattina nel sangue variano leggermente a seconda del laboratorio e del metodo di analisi utilizzato. In generale, i valori di riferimento sono:
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- Donne: 4 – 23 ng/ml (nanogrammi per millilitro)
- Uomini: 3 – 15 ng/ml
- Bambini: i valori variano a seconda dell’età e dello stadio di sviluppo.
- Donne in gravidanza: i livelli di prolattina aumentano gradualmente durante la gravidanza, raggiungendo picchi elevati prima del parto.
- Donne in allattamento: i livelli di prolattina rimangono elevati durante l’allattamento.
Quando aumenta?
Le cause più comuni di iperprolattinemia includono:
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- Prolattinoma: un tumore benigno dell’ipofisi che produce prolattina.
- Farmaci: alcuni farmaci, come antipsicotici, antidepressivi, antiemetici e antipertensivi, possono aumentare i livelli di prolattina.
- Ipotiroidismo: una condizione in cui la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei.
- Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): una condizione endocrina che causa squilibri ormonali nelle donne.
- Stress: lo stress fisico o emotivo può causare un aumento transitorio dei livelli di prolattina.
- Stimolazione del capezzolo: la stimolazione dei capezzoli può aumentare i livelli di prolattina.
- Gravidanza e allattamento: come menzionato in precedenza, i livelli di prolattina aumentano fisiologicamente durante la gravidanza e l’allattamento.
- Altre cause: tra le altre cause di iperprolattinemia vi sono malattie ipotalamiche, malattie renali croniche, cirrosi epatica e sindrome di Cushing.
Quando si abbassa?
L’ipoprolattinemia, ovvero una condizione caratterizzata da livelli di prolattina inferiori al normale, è meno comune dell’iperprolattinemia. Le possibili cause includono:
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- Sindrome di Sheehan: una condizione rara che si verifica a seguito di un’emorragia grave durante il parto, che può danneggiare l’ipofisi.
- Farmaci: alcuni farmaci, come la dopamina e i suoi agonisti, possono sopprimere la produzione di prolattina.
- Radioterapia: la radioterapia alla testa può danneggiare l’ipofisi e ridurre la produzione di prolattina.
- Traumi cranici: i traumi cranici possono danneggiare l’ipofisi e causare ipoprolattinemia.
Come prepararsi?
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- Digiuno: è generalmente richiesto un digiuno di almeno 8 ore prima del prelievo di sangue.
- Astinenza da attività sessuale: è consigliabile astenersi da attività sessuale per almeno 24 ore prima dell’esame.
- Evitare la stimolazione del capezzolo: evitare di stimolare i capezzoli per almeno 24 ore prima dell’esame.