I polipi uterini sono escrescenze benigne che si formano sulla mucosa dell’utero, chiamata endometrio.
Possono essere singoli o multipli e variano in dimensioni da pochi millimetri a diversi centimetri.
Generalmente, i polipi uterini non causano sintomi e vengono scoperti durante un controllo ginecologico di routine, tramite un’ecografia pelvica o una pap test.
Come si manifesta?
I polipi uterini sono escrescenze benigne che si formano sulla mucosa dell’utero (endometrio) e, nella maggior parte dei casi, non causano alcun sintomo. Spesso vengono scoperti durante un controllo ginecologico di routine, un’ecografia pelvica o un pap test.
Tuttavia, in alcune donne, i polipi uterini possono manifestarsi con diversi sintomi, tra cui:
Anomalie del flusso mestruale:
- – Mestruazioni abbondanti (menorragia): Il flusso mestruale è più intenso del solito e può durare più giorni.
- – Sanguinamento tra le mestruazioni (spotting): Si verificano piccole perdite di sangue tra un ciclo mestruale e l’altro.
- – Sanguinamento irregolare: I cicli mestruali possono essere irregolari in termini di durata o frequenza.
- – Sanguinamento dopo la menopausa: Se si verifica un sanguinamento dopo la menopausa, potrebbe essere un segno di polipi uterini o di altre condizioni mediche.
Altri sintomi:
- – Dolore pelvico: I crampi o il dolore pelvico possono verificarsi durante le mestruazioni o tra un ciclo e l’altro.
- – Difficoltà a concepire: I polipi uterini possono talvolta interferire con la fertilità, ostacolando l’impianto dell’embrione.
Quali sono le cause?
Le cause precise della formazione dei polipi uterini non sono ancora completamente chiare. Tuttavia, la ricerca ha individuato alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di svilupparli:
Fattori ormonali:
- – Squilibri ormonali: Un eccesso di estrogeni rispetto al progesterone può favorire la crescita eccessiva del tessuto endometriale e la formazione di polipi.
- – Obesità: Le donne obese hanno livelli più alti di estrogeni prodotti dai tessuti adiposi, aumentando il rischio di polipi uterini.
- – Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): Questa condizione è caratterizzata da squilibri ormonali simili a quelli dell’obesità e aumenta il rischio di sviluppare polipi uterini.
- – Terapia ormonale sostitutiva (TOS): La TOS a base di estrogeni può aumentare il rischio di polipi uterini, soprattutto nelle donne con una predisposizione.
Altri fattori di rischio:
- – Età: I polipi uterini sono più comuni nelle donne dopo i 40 anni, con un picco di incidenza tra i 45 e i 55 anni.
- – Ipertensione arteriosa: L’ipertensione può influenzare il flusso sanguigno all’utero e aumentare il rischio di polipi.
- – Diabete: Il diabete può alterare il metabolismo degli ormoni e aumentare il rischio di polipi uterini.
- – Predisposizione genetica: Avere una madre o una parente stretta con polipi uterini può aumentare il rischio di svilupparli.
- – Fattori infiammatori: Alcune ricerche suggeriscono che l’infiammazione cronica può contribuire alla formazione di polipi uterini.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi dei polipi uterini si basa su un approccio integrato che include:
1. Anamnesi e visita ginecologica:
- – Durante la visita, il ginecologo raccoglierà informazioni sulla storia medica e sui sintomi della paziente, inclusi:
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- Ciclo mestruale e anomalie del flusso
- Dolore pelvico
- Difficoltà a concepire
- Fattori di rischio per i polipi uterini (età, obesità, ipertensione, diabete, familiarità)
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- – Esaminerà l’apparato genitale per individuare eventuali anomalie.
2. Esami strumentali:
- – Ecografia pelvica: Un esame non invasivo che utilizza ultrasuoni per visualizzare l’utero e i suoi organi vicini. Permette di identificare la presenza, la dimensione e la posizione di eventuali polipi.
- – Ecografia transvaginale: Un’ecografia pelvica più dettagliata che utilizza una sonda inserita nella vagina per ottenere immagini più ravvicinate dell’utero e dei polipi.
- – Isteroscopia: Una procedura diagnostica che utilizza una piccola telecamera inserita nell’utero attraverso la vagina per visualizzare direttamente l’interno della cavità uterina e confermare la presenza di polipi.
3. Esami di laboratorio:
- – In alcuni casi, il medico potrebbe richiedere esami del sangue per:
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- Valutare i livelli ormonali (estrogeni, progesterone)
- Escludere altre condizioni mediche
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Quali sono le terapie?
La terapia per i polipi uterini dipende da diversi fattori, tra cui:
Dimensione e numero dei polipi:
- – Polipi piccoli e asintomatici: Potrebbero non richiedere alcun trattamento e il medico potrebbe consigliare di monitorarli con regolari ecografie pelviche.
- – Polipi di grandi dimensioni o sintomatici: Richiedono generalmente la rimozione chirurgica.
Desiderio di avere figli:
- – Donne che desiderano avere figli: La rimozione dei polipi può aumentare le possibilità di concepimento.
Età e condizioni di salute generali della paziente:
- – Donne in menopausa o con condizioni mediche che controindicano la chirurgia: Potrebbero essere considerate opzioni terapeutiche alternative.
Le principali opzioni terapeutiche per i polipi uterini includono:
Monitoraggio:
- – Se i polipi sono piccoli e asintomatici, il medico potrebbe consigliare di monitorarli nel tempo con regolari ecografie pelviche per valutare eventuali cambiamenti.
Rimozione chirurgica:
- – Polipectomia isteroscopica: La procedura più comune per la rimozione dei polipi. Si esegue utilizzando una piccola telecamera e strumenti chirurgici inseriti nell’utero attraverso la vagina.
- – Resezione transvaginale: Una procedura chirurgica che prevede la rimozione dei polipi per via vaginale.
- – Isterectomia: Rimozione dell’utero, consigliata solo in casi gravi o ricorrenti di polipi uterini.
Terapia farmacologica:
- – Progestinici: In alcuni casi, i progestinici orali o intrauterini possono essere utilizzati per ridurre la dimensione e i sintomi dei polipi.
- – Gonadotropine: Farmaci che riducono la produzione di estrogeni da parte delle ovaie, possono essere utili in alcuni casi specifici.