PIELONEFRITE

Malattie, Malattie Renali

NOTE INFORMATIVE
  

La pielonefrite è un’infiammazione dei reni, causata generalmente da un’infezione batterica che risale dalle vie urinarie inferiori (uretra e vescica) ai reni attraverso gli ureteri.

Può colpire persone di tutte le età, ma è più frequente nelle donne e nei bambini. Esistono due forme principali di pielonefrite:

  • –  Acuta: Si manifesta improvvisamente con sintomi intensi.
  • –  Cronica: Si sviluppa nel tempo e può causare danni renali permanenti.

La manifestazione della pielonefrite varia a seconda della gravità dell’infezione e se si tratta di forma acuta o cronica.

Forma acuta:

  • –  Sintomo predominante: Dolore al fianco o alla schiena: Unico o bilaterale, intenso e pulsante, spesso descritto come una fitta o un bruciore. Il dolore può irradiarsi all’inguine, all’interno della coscia o ai genitali.
  • –  Febbre alta: Spesso con brividi e tremori, in alcuni casi può superare i 39°C.
  • –  Disturbi urinari:
      1. Minzione frequente e urgente: Bisogno di urinare spesso, anche in piccole quantità, con possibile sensazione di incompletezza dopo la minzione.
      2. Bruciore o dolore durante la minzione: Può manifestarsi come una sensazione di fastidio o bruciore intenso durante la minzione.
      3. Urina torbida o con sangue: L’urina può assumere un aspetto opaco o contenere tracce di sangue visibili ad occhio nudo.
      4. Nausea e vomito: Possono presentarsi anche perdita di appetito, stanchezza generale e malessere.
  • –  Sintomi simil-influenzali: Mal di testa, dolori muscolari, confusione (nei casi più gravi).

Forma cronica:

  • –  Sintomi simili alla forma acuta, ma meno intensi e più ricorrenti: Il dolore ai fianchi, la febbre e i disturbi urinari possono presentarsi in modo intermittente o persistere a bassa intensità per lunghi periodi.
  • –  Febbre intermittente: Picchi di febbre occasionali, spesso associati ad altri sintomi.
  • –  Stanchezza cronica: Affaticamento persistente e mancanza di energia.
  • –  Malessere generale: Sensazione di malessere diffuso e calo della qualità della vita.
  • –  Perdita di peso: In alcuni casi, può verificarsi una riduzione involontaria del peso corporeo.
  • –  Ipertensione arteriosa: Aumento della pressione sanguigna, che può essere un segno di danno renale.
  • –  Ematuria microscopica: Tracce di sangue nelle urine non visibili ad occhio nudo, rilevabili solo con esami specifici.

La pielonefrite viene generalmente causata da un’infezione batterica che risale dalle vie urinarie inferiori (uretra e vescica) ai reni attraverso gli ureteri. I batteri responsabili sono solitamente quelli presenti nell’intestino, in particolare l’Escherichia coli (E. coli).

Fattori che favoriscono la risalita dei batteri:

  • –  Ostruzione delle vie urinarie: Calcoli renali, stenosi degli ureteri, ipertrofia prostatica
  • –  Reflusso vescicoureterale: Ritorno dell’urina dalla vescica verso i reni
  • –  Diabete mellito: Favorisce la proliferazione batterica
  • –  Sistema immunitario indebolito: Alcune malattie o farmaci possono indebolire le difese immunitarie
  • –   Sondaggio vescicale: Aumenta il rischio di infezioni urinarie
  • Gravidanza: Modifiche anatomiche e fisiologiche favoriscono la risalita dei batteri

Oltre alle cause sopracitate, alcuni fattori di rischio aumentano la probabilità di sviluppare pielonefrite:

  • –  Sesso femminile: Le donne hanno uretra più corta e vicina all’ano, facilitando la risalita dei batteri
  • –  Bambini piccoli: Il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo
  • –  Diabete mellito: Controllo glicemico non ottimale aumenta la proliferazione batterica
  • –  Malattie renali: Riducono la capacità dei reni di combattere le infezioni
  • –  Immunodepressione: Sistema immunitario indebolito da malattie o farmaci
  • –  Storia di pielonefrite: Avere avuto un episodio precedente aumenta il rischio di recidive

Riassumendo, le cause principali della pielonefrite sono:

  • –  Infezione batterica ascendente (da vie urinarie inferiori ai reni)
  • –  Fattori che favoriscono la risalita dei batteri (ostruzioni, reflusso, diabete)
  • –  Sistema immunitario indebolito
  • –  Alcuni fattori di rischio (sesso, età, condizioni mediche)

La diagnosi di pielonefrite si basa su un approccio medico completo che include:

1. Anamnesi e valutazione clinica:

  • –  Il medico raccoglierà informazioni complete sulla tua storia clinica, includendo:
      1. Eventuali infezioni urinarie precedenti
      2. Malattie croniche (diabete, ipertensione)
      3. Assunzione di farmaci
      4. Interventi chirurgici alle vie urinarie
      5. Gravidanza (se sei una donna)
  • –  Valuterà i tuoi sintomi attuali:
      1. Dolore ai fianchi o alla schiena
      2. Febbre
      3. Disturbi urinari (minzione frequente, bruciore, sangue nelle urine)
      4. Nausea e vomito
      5. Sintomi simil-influenzali (mal di testa, dolori muscolari)
  • –  Effettuerà un esame fisico per:
      1. Controllare la temperatura corporea
      2. Valutare la pressione sanguigna
      3. Palpare i reni alla ricerca di dolore o sensibilità
      4. Esaminare l’addome per individuare eventuali masse o gonfiore

2. Esami delle urine:

  • –  Esame urine completo: Per valutare la presenza di cellule bianche del sangue, nitriti, sangue, proteine ​​e altri parametri che possono indicare un’infezione.
  • –  Urinocoltura: Un campione di urina viene coltivato in laboratorio per identificare il batterio responsabile dell’infezione e la sua sensibilità agli antibiotici.

3. Esami del sangue:

  • –  Emogasanalisi: Per valutare la funzionalità renale e la presenza di eventuali squilibri elettrolitici.
  • –  Esame emocromico completo: Per controllare la presenza di globuli bianchi elevati (leucocitosi), che possono indicare un’infezione.
  • –  Altri esami: A seconda del caso, possono essere richiesti esami specifici per valutare la funzionalità epatica, la glicemia o la presenza di eventuali marker di infiammazione.

4. Esami strumentali:

  • –  Ecografia renale: Un esame non invasivo che utilizza ultrasuoni per visualizzare i reni, le vie urinarie e alla ricerca di eventuali anomalie, come calcoli renali o ostruzioni.
  • –  TAC addominale: Una tomografia computerizzata che fornisce immagini più dettagliate dei reni, delle vie urinarie e di altri organi addominali, utile in caso di sospette complicazioni o per identificare la causa di un’ostruzione.

Le terapie per la pielonefrite variano a seconda della gravità dell’infezione, della causa sottostante e delle caratteristiche del paziente.

Obiettivi generali del trattamento:

  • Ridurre il dolore e migliorare la funzionalità del rene.
  • Eliminare l’infezione batterica.
  • Prevenire la recidiva dell’infezione.
  • Correggere o stabilizzare eventuali anomalie delle vie urinarie.
  • Prevenire le complicanze (insufficienza renale, sepsi).
  • Migliorare la qualità della vita del paziente.

Le principali categorie di trattamento includono:

1. Terapie conservative:

  • –  Riposo: Evitare o ridurre le attività che causano dolore.
  • –  Idratazione: Bere molti liquidi (acqua, succhi di frutta) per favorire la diuresi e l’eliminazione dei batteri.
  • –  Ghiaccio: Applicare impacchi di ghiaccio sulla zona dolente per ridurre l’infiammazione e il dolore.
  • –  Farmaci:
      1. Antibiotici: Il trattamento antibiotico specifico viene scelto in base al batterio identificato dall’urinocoltura e alla sua sensibilità. La terapia antibiotica dura in genere da 7 a 14 giorni.
      2. Farmaci antidolorifici: Per alleviare il dolore e la febbre (paracetamolo, ibuprofene).
      3. Antiemetici: In caso di nausea e vomito.
  • –  Terapia del dolore: In alcuni casi, possono essere necessari farmaci antidolorifici più potenti o tecniche di gestione del dolore avanzate.

2. Terapie ospedaliere:

Nei casi di pielonefrite grave o complicata, con febbre alta, disidratazione, sepsi o segni di insufficienza renale, è necessario il ricovero in ospedale. In questo setting, il trattamento può includere:

  • –  Somministrazione endovenosa di antibiotici: Per garantire un’azione rapida e potente dell’antibiotico.
  • –  Terapia endovenosa di fluidi: Per correggere la disidratazione e mantenere l’equilibrio elettrolitico.
  • –  Monitoraggio attento: Controllo frequente dei parametri vitali, della funzionalità renale e della risposta al trattamento.
  • –  Supporto respiratorio: In caso di sepsi grave con insufficienza respiratoria.
  • –  Dialisi: Se si verifica insufficienza renale acuta.

3. Interventi chirurgici:

In rari casi, la pielonefrite può richiedere un intervento chirurgico, ad esempio per:

  • –  Rimozione di calcoli renali che ostruiscono il flusso urinario.
  • –  Correzione di anomalie anatomiche delle vie urinarie (reflusso vescicoureterale).
  • –  Drenaggio di ascessi renali o perirenali.

4. Terapie preventive:

Per ridurre il rischio di recidive di pielonefrite, è importante:

  • –  Bere molta acqua: Per mantenere una buona diuresi e favorire l’eliminazione dei batteri.
  • –  Trattare adeguatamente le infezioni delle vie urinarie inferiori.
  • –  Mantenere il controllo glicemico nel diabete.
  • –  Gestire l’ipertensione arteriosa.
  • –  Evitare l’uso frequente di cateteri urinari.
  • –  Seguire scrupolosamente le istruzioni del medico per quanto riguarda la terapia antibiotica.