PIEDE DIABETICO

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NOTE INFORMATIVE
  

Il piede diabetico è una complicazione cronica del diabete mellito, caratterizzata da alterazioni anatomiche, neurologiche e vascolari a livello del piede e della caviglia.

Queste alterazioni possono portare a gravi conseguenze, tra cui ulcere cutanee, infezioni, gangrena e, nei casi più gravi, amputazione dell’arto.

Il piede diabetico si manifesta con una serie di sintomi che possono essere suddivisi in quattro categorie principali:

1. Alterazioni cutanee:

  • –  Ulcere cutanee: Lesioni profonde, spesso dolorose, che non guariscono spontaneamente. Possono localizzarsi in qualsiasi parte del piede, ma più frequentemente si verificano nella zona plantare o peri-plantare.
  • –  Callosità: Ispessimenti della pelle che possono aumentare il rischio di ulcere.
  • –  Pelle secca e screpolata: Può favorire l’ingresso di batteri e aumentare il rischio di infezioni.
  • –  Micosi: Infezioni fungine che colpiscono la pelle (piede d’atleta) o le unghie (onicomicosi).

2. Alterazioni neurologiche:

  • –  Neuropatia sensitiva: Perdita o diminuzione della sensibilità al tatto, dolore, temperatura e vibrazioni. Può causare intorpidimento, formicolio, sensazione di “cottoni sotto i piedi” o bruciore.
  • –  Neuropatia motoria: Debolezza muscolare, che può compromettere la capacità di camminare e aumentare il rischio di cadute e traumi.
  • –  Dolore neuropatico: Dolore cronico, spesso lancinante o bruciante, che può essere presente anche in assenza di lesioni.

3. Alterazioni vascolari:

  • –  Ischemia: Riduzione del flusso sanguigno, che può causare dolore ai piedi durante la deambulazione (claudicatio), crampi notturni, pallore cutaneo, lesioni secche e screpolate, cute fredda al tatto.
  • –  Gangrena: Morte dei tessuti per mancanza di irrorazione sanguigna. Può manifestarsi con aree di pelle nera, blu o grigia, dolenti o insensibili.

4. Altri sintomi:

  • –  Deformità del piede: Piede cavo, piede piatto, alluce valgo.
  • –  Osteomielite: Infezione dell’osso.
  • –  Artrite di Charcot: Degenerazione ossea e articolare che può portare a deformità del piede e difficoltà nella deambulazione.

Il piede diabetico è una complicanza cronica del diabete mellito causata da un insieme di fattori interconnessi, tra cui:

1. Neuropatia diabetica:

  • –  Danno ai nervi periferici causato da un’esposizione prolungata a livelli elevati di glucosio nel sangue.
  • –  Provoca perdita di sensibilità, alterazioni motorie e disfunzioni autonome del piede.
  • –  Aumenta il rischio di traumi, ulcere cutanee e infezioni.

2. Vasculopatia diabetica:

  • –  Danno ai vasi sanguigni, in particolare microvasi e capillari, causato da iperglicemia cronica.
  • –  Determina una riduzione del flusso sanguigno al piede, con conseguente ischemia, ipossia e malnutrizione dei tessuti.
  • –  Aumenta il rischio di ulcere cutanee, gangrena e amputazioni.

3. Fattori esterni:

  • –  Traumi: Calzature inadeguate, attività fisica eccessiva, incidenti.
  • –  Pressione eccessiva: Sovrappeso, obesità, deformità del piede.
  • –  Fumo: Deteriora la circolazione sanguigna e ostacola la guarigione delle ferite.
  • –  Igiene insufficiente: Favorisce la proliferazione di batteri e funghi.

4. Diabete non controllato:

  • –  Livelli cronici di glicemia elevati (iperglicemia) accelerano i processi di neuropatia e vasculopatia.
  • –  Aumentano la suscettibilità a infezioni e ritardano la guarigione delle lesioni.

La combinazione di questi fattori crea un ambiente favorevole allo sviluppo del piede diabetico. In particolare, la neuropatia diabetica gioca un ruolo chiave, in quanto:

  • –  Riduce la sensibilità al dolore: Il paziente può non accorgersi di traumi o ulcere in fase iniziale, favorendo la loro progressione.
  • –  Altera la motilità: Difficoltà nel muovere correttamente il piede aumentano il rischio di traumi e callosità.
  • –  Compromette la sudorazione: Pelle secca e screpolata è più soggetta a fissurazioni e infezioni.

La diagnosi di piede diabetico si basa su un approccio multidisciplinare che include:

1. Anamnesi e valutazione clinica:

  • –  Il medico raccoglierà informazioni complete sulla storia clinica del paziente, inclusi:
      1. Durata e controllo del diabete
      2. Precedenti episodi di ulcere, infezioni o amputazioni
      3. Fattori di rischio (neuropatia, vasculopatia, piede deformi, fumo)
      4. Sintomi attuali (dolore, intorpidimento, formicolio, difficoltà di deambulazione, presenza di lesioni)
  • –  Seguirà un esame fisico accurato del piede e della caviglia, valutando:
      1. Aspetto della cute (lesioni, callosità, secchezza, micosi)
      2. Sensibilità tattile e dolorifica
      3. Riflessi tendinei
      4. Pulsazioni arteriose
      5. Deformità del piede
      6. Presenza di ulcere, gonfiore, arrossamento, dolore
  • –  Il medico può inoltre richiedere la valutazione da parte di uno specialista, come un podologo o un diabetologo, per una valutazione più approfondita.

2. Esami diagnostici:

  • –  Esami del sangue: Glicemia, emoglobina glicata (HbA1c), profilo lipidico, creatininemia, elettroliti, assetto emocoagulativo
  • –  Esami radiologici: Radiografie del piede per escludere fratture o deformità ossee
  • –  Esami neurofisiologici: Elettromiografia (EMG) e studio della velocità di conduzione nervosa (NCS) per valutare la funzionalità dei nervi
  • –  Esami vascolari: Ecodoppler arterioso per valutare il flusso sanguigno arterioso
  • –  Esame del piede con doppler transcutaneo (TcPO2): Valuta la perfusione ossigenata dei tessuti
  • –  Biopsia del piede: In casi selezionati, per una diagnosi istologica di neuropatia o altre condizioni

3. Classificazione del piede diabetico:

Ulteriormente, il medico può classificare il piede diabetico secondo un sistema di stadiazione basato sulla gravità delle alterazioni presenti:

  • –  Stadio 0: Rischio di piede diabetico, senza lesioni
  • –  Stadio 1: Ulcera superficiale non infetta
  • –  Stadio 2: Ulcera profonda non infetta
  • –  Stadio 3: Ulcera infetta
  • –  Stadio 4: Gangrena localizzata
  • –  Stadio 5: Gangrena estesa

Le terapie per il piede diabetico variano a seconda della gravità del quadro clinico, della causa sottostante e delle caratteristiche del paziente.

Obiettivi generali del trattamento:

  • –  Risoluzione della causa scatenante: Infezioni, ischemia, neuropatia.
  • –  Guarigione delle ulcere.
  • –  Prevenzione di recidive e complicanze.
  • –  Miglioramento della qualità di vita del paziente.

Principali categorie di trattamento:

1. Terapia medica:

  • –  Antibiotici: In caso di infezioni, vengono somministrati antibiotici specifici per il tipo di batterio identificato.
  • –  Farmaci anti-infiammatori: FANS o colchicina per ridurre l’infiammazione e il dolore.
  • –  Antidolorifici: Per alleviare il dolore moderato o severo.
  • –  Farmaci per la neuropatia: Antidepressivi triciclici o gabapentin per ridurre il dolore neuropatico.
  • –  Antiaggreganti piastrinici: Per migliorare la circolazione sanguigna e ridurre il rischio di trombosi.
  • –  Insulina e farmaci ipoglicemizzanti: Per il controllo glicemico ottimale.

2. Terapia locale:

  • –  Pulizia accurata e medicazione delle ulcere: Utilizzo di prodotti specifici per favorire la guarigione e prevenire le infezioni.
  • –  Debridement: Rimozione del tessuto necrotico o infetto per favorire la guarigione.
  • –  Terapie avanzate per la guarigione delle ulcere: Pressoterapia, terapia con ozono, fattori di crescita.

3. Interventi chirurgici:

  • –  Rimozione di callosità e deformità del piede.
  • –  Riabilitazione vascolare: Angioplastica, bypass arterioso per migliorare il flusso sanguigno.
  • –  Chirurgia delle ulcere: Rimozione del tessuto necrotico, ricostruzione dei tessuti molli, amputazione (nei casi più gravi).

4. Educazione del paziente:

  • –  Istruzione sulla cura quotidiana del piede diabetico (ispezione, igiene, calzature adeguate)
  • –  Prevenzione delle ulcere e delle infezioni
  • –  Gestione del diabete e delle sue complicanze
  • –  Stile di vita sano (alimentazione, attività fisica, fumo)

5. Supporto psicologico:

  • –  Il piede diabetico può causare stress, ansia e depressione. Il supporto psicologico può essere utile per aiutare il paziente ad affrontare la malattia e migliorare la sua qualità di vita.