La pericardite è un’infiammazione del pericardio, la membrana a doppio strato che avvolge e protegge il cuore come un sacco.
Questa membrana è formata da due foglietti: il pericardio viscerale, adeso alla superficie del cuore, e il pericardio parietale, adeso alla parete toracica. Tra i due foglietti si trova una piccola quantità di liquido pericardico, che ha la funzione di lubrificare e facilitare i movimenti del cuore.
Come si manifesta?
La pericardite, un’infiammazione del pericardio (la membrana che avvolge e protegge il cuore), si presenta principalmente con sintomi a livello toracico, spesso il primo campanello d’allarme per questa condizione. La caratteristica distintiva del dolore pericarditico è:
- – Acuto, pungente o lancinante: come una fitta o una coltellata al petto.
- – Peggiora con:
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- Inspirazione profonda
- Tosse
- Sdraiarsi supini (a pancia in su)
- Deglutizione
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- – Può irradiarsi a:
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- Collo
- Spalle
- Dorso
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In alcuni casi, il dolore pericarditico può essere descritto come oppressivo o simile a una pressione dietro lo sterno.
Altri sintomi comuni della pericardite includono:
- – Febbre (bassa o alta)
- – Affanno (difficoltà respiratoria), soprattutto quando si è sdraiati
- – Tosse secca
- – Faticabilità (stanchezza eccessiva)
- – Gonfiore addominale
- – Battito cardiaco accelerato o irregolare (palpitazioni)
Quali sono le cause?
La pericardite può avere diverse cause, che possono essere classificate in due grandi categorie:
1. Cause infettive:
- – Virali: Le infezioni virali rappresentano la causa più comune di pericardite, in particolare quelle che causano le comuni infezioni delle vie respiratorie superiori, come virus influenzali, adenovirus e coxsackievirus.
- – Batteriche: Le infezioni batteriche, sebbene meno frequenti, possono causare pericardite. Tra i batteri responsabili troviamo stafilococchi, streptococchi, micobatteri (tubercolosi) e microrganismi meno comuni come Chlamydia pneumoniae e Rickettsia.
- – Micotiche: Infezioni fungine, come quelle causate da Candida albicans o Aspergillus, possono rarely causare pericardite, soprattutto in pazienti immunocompromessi.
- – Parassitarie: Parassiti come Toxoplasma gondii o Entamoeba histolytica possono causare pericardite in rari casi.
2. Cause non infettive:
- – Idiopatica: In circa il 40% dei casi di pericardite, la causa non viene identificata. In questi casi, si parla di pericardite idiopatica.
- – Autoimmuni: Alcune malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide o la sclerodermia, possono essere associate alla pericardite. In queste condizioni, il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani, incluso il pericardio.
- – Traumatica: Un trauma al petto, come una ferita da coltello o un incidente stradale, può causare pericardite.
- – Infarto del miocardio: In alcuni casi, un infarto del miocardio può determinare un’infiammazione del pericardio come complicazione.
- – Uremia: L’insufficienza renale cronica (uremia) può aumentare il rischio di sviluppare pericardite.
- – Neoplasie: Tumori del pericardio o dei tessuti circostanti possono causare pericardite come sintomo.
- – Farmaci: Alcuni farmaci, come i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), alcuni antibiotici e farmaci utilizzati per il trattamento del cancro, possono causare pericardite come effetto collaterale raro.
- – Altre cause: Altre cause meno comuni di pericardite includono esposizione a radiazioni, amiloidosi, sarcoidosi e ipertiroidismo.
Come si fa la diagnosi?
La pericardite richiede un approccio diagnostico accurato e completo per identificare la causa sottostante e impostare un trattamento adeguato. Il processo diagnostico si basa su una serie di step integrati che includono:
1. Anamnesi e valutazione clinica:
- – Raccolta di informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente:
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- Sintomi presenti (tipologia di dolore toracico, febbre, dispnea, tosse, fatica, gonfiore addominale, palpitazioni), durata e gravità.
- Eventuali fattori scatenanti o allevianti dei sintomi.
- Malattie pregresse, condizioni di rischio (immunodepressione, malattie autoimmuni), interventi chirurgici, allergie.
- Assunzione di farmaci, integratori o sostanze stupefacenti.
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- – Esame fisico:
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- Misurazione della temperatura, pressione arteriosa, frequenza cardiaca e respiratoria.
- Auscultazione del cuore e dei polmoni per individuare la presenza di febbre, tachicardia, sfregamento pericardico (un rumore frusciante prodotto dallo sfregamento dei due foglietti pericardici infiammati) o altri reperti anomali.
- Valutazione di eventuali segni di scompenso cardiaco (gonfiore alle caviglie, affanno a riposo).
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2. Esami del sangue:
- – Emogramma: Valutazione dei globuli bianchi (leucocitosi in caso di infiammazione), globuli rossi e piastrine.
- – VES (Velocità di Eritro-Sedimentazione) e PCR (Proteina C Reattiva): Marker di infiammazione in atto.
- – Troponina: Proteina cardiaca che aumenta in caso di danno al miocardio (utile per escludere un infarto del miocardio).
- – Esami per le infezioni:
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- Emocoltura (coltura del sangue) per identificare eventuali batteri in circolo.
- Test sierologici per virus (ad esempio, virus influenzali, coxsackievirus, adenovirus) o batteri (ad esempio, micobatterio della tubercolosi).
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- – Altri esami: In base al quadro clinico, possono essere richiesti ulteriori esami, come ANA (anticorpi antinucleo) per le malattie autoimmuni, ormoni tiroidei (in caso di sospetta tiroidite), azotemia e creatininemia (funzionalità renale).
3. Esami strumentali:
- – Elettrocardiogramma (ECG): Esame fondamentale per la diagnosi di pericardite. Può mostrare alterazioni tipiche, come:
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- Sopraelevazione del segmento ST nelle derivazioni precordiali (non sempre presente).
- Depressione del tratto PR.
- Modifiche dell’onda T.
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- – Ecocardiogramma: Un’indagine con ultrasuoni che permette di visualizzare il cuore e il pericardio, valutandone la struttura, la funzione e la presenza di:
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- Versamento pericardico (accumulo di liquido tra i due foglietti pericardici).
- Ispessimento e infiammazione del pericardio.
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- – Radiografia del torace: Utile per escludere altre patologie polmonari che possono causare dolore toracico (ad esempio, polmonite).
- – Tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RM) cardiaca: In alcuni casi, possono essere necessarie per ottenere immagini più dettagliate del cuore e del pericardio e per escludere altre cause di dolore toracico o per valutare meglio l’estensione dell’infiammazione pericardica.
4. Biopsia pericardica:
In rari casi, quando la diagnosi rimane incerta o si sospetta una pericardite di natura autoimmune, può essere necessaria una biopsia pericardica. Questo esame consiste nel prelevare un piccolo campione di pericardio per un’analisi microscopica e test specifici per identificare la causa dell’infiammazione (ad esempio, virus, batteri, cellule autoimmuni).
Quali sono le terapie?
La terapia per la pericardite dipende da diversi fattori, tra cui:
- – Causa sottostante: Il trattamento specifico varia a seconda della causa scatenante l’infiammazione.
- – Gravità dei sintomi: Casi lievi possono richiedere solo un breve riposo e farmaci antidolorifici, mentre casi più gravi necessitano di terapie specifiche.
- – Condizioni generali del paziente: La presenza di altre patologie o condizioni di rischio può influenzare la scelta del trattamento.
Obiettivi generali della terapia:
- – Riduzione dell’infiammazione pericardica: Alleviare dolore e altri sintomi.
- – Cura della causa sottostante: Eliminare l’agente patogeno o la condizione che ha scatenato la pericardite.
- – Prevenzione delle recidive: Evitare nuovi episodi di pericardite.
Principali categorie di trattamento:
1. Riposo:
Il riposo, soprattutto nelle fasi iniziali della pericardite, è fondamentale per favorire la guarigione e ridurre lo stress cardiaco. Il medico indicherà la durata del riposo in base alla gravità della condizione.
2. Farmaci:
- – Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS): Ibuprofene, naprossene. Sono i farmaci più comunemente utilizzati per trattare la pericardite grazie alla loro efficacia nel ridurre l’infiammazione e il dolore.
- – Colchicina: Un farmaco antinfiammatorio e anti-amiloide che può essere utilizzato da solo o in combinazione con i FANS. È particolarmente utile in caso di pericardite ricorrente o in pazienti che non tollerano i FANS.
- – Corticosteroidi: Prednisone. Vengono utilizzati nei casi in cui i FANS o la colchicina non sono sufficienti o in presenza di pericardite di natura autoimmune.
- – Antibiotici: Se la pericardite è causata da un’infezione batterica, vengono somministrati antibiotici specifici per il tipo di batterio identificato.
- – Farmaci antivirali: In caso di pericardite virale, possono essere utilizzati farmaci antivirali specifici per il virus responsabile dell’infezione.
3. Altre terapie:
- – Pericardiocentesi: Una procedura invasiva che consiste nel drenare il liquido in eccesso dal pericardio in caso di versamento pericardico significativo che causa sintomi gravi o compressione cardiaca.
- – Intervento chirurgico: In casi rari e molto gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere il pericardio infiammato (pericardiectomia) o per drenare un ascesso pericardico.
Prognosi:
Nella maggior parte dei casi, la pericardite è una condizione curabile con un trattamento adeguato. La guarigione avviene generalmente entro poche settimane, con una bassa percentuale di recidive.