LITIASI DELLA COLECISTI E DELLE VIE BILIARI

Malattie, Malattie Apparato digerente

NOTE INFORMATIVE
  

La litiasi della colecisti e delle vie biliari, conosciuta anche come calcolosi biliare, è una condizione caratterizzata dalla formazione di calcoli biliari, ovvero concrezioni dure simili a piccoli sassi, che si depositano all’interno della colecisti (o cistifellea) e/o nelle vie biliari.

La colecisti è un piccolo organo a forma di pera situato sotto il fegato che funge da serbatoio per la bile prodotta dal fegato. La bile viene rilasciata dalla colecisti nell’intestino tenue per aiutare la digestione dei grassi.

Le vie biliari sono un insieme di condotti che trasportano la bile dal fegato all’intestino tenue. Sono composte da:

  • Dotto epatico: Collega il fegato alla colecisti.
  • Dotto cistico: Collega la colecisti al dotto biliare comune.
  • Dotto biliare comune: Il condotto principale che trasporta la bile dal fegato e dalla colecisti all’intestino tenue.
  • Dotto pancreatico: Collega il pancreas al dotto biliare comune per rilasciare i succhi pancreatici.
  • Sfintere di Oddi: Una valvola muscolare che regola il flusso della bile e dei succhi pancreatici nell’intestino tenue.

I calcoli biliari possono essere composti da:

  • Colesterolo: Il tipo più comune di calcolo biliare, spesso di colore giallo o marrone.
  • Pigmenti biliari: Sostanze prodotte dalla disgregazione dei globuli rossi, spesso di colore nero o marrone scuro.
  • Sali biliari: Composti che aiutano la bile a digerire i grassi.

La litiasi biliare si manifesta con una varietà di sintomi che possono variare da persona a persona e dipendono da diversi fattori, tra cui la dimensione, la posizione e il numero di calcoli biliari presenti.

Il sintomo più comune è il dolore colico addominale: un dolore intenso e improvviso che si verifica nella parte superiore destra o centrale dell’addome. Il dolore può essere di tipo crampiforme, simile a una colica, e può irradiarsi alla schiena, alla spalla destra o sotto la scapola destra. Può durare da pochi minuti a diverse ore ed essere spesso accompagnato da:

  • –  Nausea e vomito: questi sintomi possono essere intensi e peggiorare il dolore addominale.
  • –  Perdita di appetito: la mancanza di voglia di mangiare è un sintomo comune associato alla litiasi biliare.
  • –  Indigestione: difficoltà digestive, senso di pesantezza e gonfiore dopo i pasti, soprattutto se ricchi di grassi.
  • –  Flatulenza: gas intestinale eccessivo può essere un sintomo fastidioso associato alla litiasi biliare.
  • –  Feci chiare: se i calcoli biliari ostruiscono il dotto biliare, impedendo il flusso della bile nell’intestino, le feci possono assumere una colorazione chiara o grigiastra.
  • –  Ittero: ingiallimento della pelle, delle sclere (il bianco degli occhi) e delle mucose, causato dall’accumulo di bilirubina nel sangue a causa dell’ostruzione del dotto biliare comune.

In alcuni casi più gravi, possono verificarsi:

  • –  Febbre e brividi: se i calcoli biliari causano un’infezione del dotto biliare o della colecisti, possono manifestarsi febbre e brividi.
  • –  Pancreatite: l’infiammazione del pancreas, una complicanza grave della litiasi biliare, può causare dolore addominale intenso, nausea, vomito e febbre alta.

Le cause precise della litiasi biliare non sono completamente chiare. Tuttavia, diversi fattori concorrono alla formazione dei calcoli biliari:

1. Squilibri nella bile:

  • –  Colesterolo in eccesso: La bile contiene colesterolo, che aiuta a digerire i grassi. Se il fegato produce troppo colesterolo o la bile non contiene abbastanza sostanze che lo solubilizzano, il colesterolo può precipitare e formare calcoli.
  • –  Pigmenti biliari: Questi derivano dalla disgregazione dei globuli rossi e possono solidificarsi formando calcoli pigmentari, più frequenti in persone con anemia falciforme, colestasi cronica o infezioni delle vie biliari.

2. Stasi biliare:

  • –  Rallentamento del flusso biliare: Se la bile ristagna nella colecisti per un periodo prolungato, l’acqua viene riassorbita e i componenti biliari si concentrano, favorendo la formazione di calcoli. Questo può accadere in caso di gravidanza, digiuno prolungato, obesità o alcune condizioni mediche che colpiscono la motilità della colecisti.

3. Fattori genetici:

  • –  Predisposizione familiare: Alcune persone hanno una maggiore predisposizione alla formazione di calcoli biliari a causa di varianti genetiche che influenzano il metabolismo del colesterolo o la composizione della bile.

Altri fattori di rischio:

  • –  Dieta ricca di grassi saturi e colesterolo: Un’alimentazione ricca di questi cibi può aumentare il rischio di formazione di calcoli biliari.
  • –  Diabete mellito: Le persone con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare calcoli biliari.
  • –  Obesità: L’obesità è un fattore di rischio significativo per la litiasi biliare, soprattutto nelle donne.
  • –  Sesso femminile: Le donne hanno un rischio doppio rispetto agli uomini di sviluppare calcoli biliari.
  • –  Farmaci: Alcuni farmaci, come il tamoxifene (utilizzato per il trattamento del cancro al seno) e i contraccettivi orali, possono aumentare leggermente il rischio di calcoli biliari.

La diagnosi di litiasi della colecisti e delle vie biliari si basa su un approccio multidisciplinare che include:

Anamnesi e visita medica:

  • –  Il medico valuterà i sintomi del paziente (dolore addominale, nausea, vomito, perdita di appetito, indigestione, feci chiare, ittero), la sua storia medica (diabete, obesità, malattie del fegato, familiarità per calcoli biliari) e la storia farmacologica (assunzione di farmaci che possono aumentare il rischio di calcoli biliari).
  • –  Esaminerà l’addome per individuare eventuali segni di dolore, ingrossamento della colecisti o ittero.

Esami del sangue:

  • –  Emogramma: Per valutare la presenza di infiammazione (aumento dei globuli bianchi).
  • –  Esami di funzionalità epatica: Per valutare se vi è un’ostruzione delle vie biliari (aumento di enzimi epatici come GGT, fosfatasi alcalina, bilirubina).
  • –  Amilasi e lipasi: Per escludere una pancreatite acuta, che può presentarsi con sintomi simili alla colica biliare.

Esami di imaging:

  • –  Ecografia addominale: L’esame più utilizzato, indolore e non invasivo, permette di visualizzare la colecisti, le vie biliari e i calcoli biliari.
  • –  Tomografia computerizzata (TC) addominale: Può fornire immagini più dettagliate in caso di calcoli biliari di piccole dimensioni o per valutare eventuali complicanze.
  • –  Risonanza magnetica (RMN) addominale: Utile in alcuni casi in cui l’ecografia o la TC non forniscono informazioni sufficienti, soprattutto per individuare calcoli di colesterolo puro.

Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE):

  • –  Una procedura endoscopica che utilizza un endoscopio per iniettare un mezzo di contrasto e visualizzare le vie biliari. Se vengono individuati calcoli, la CPRE può essere utilizzata per rimuoverli con strumenti miniaturi.

In alcuni casi, può essere necessaria una scintigrafia biliare con acido iminodiacetico (HIDA):

  • –  Un esame nucleare che valuta la funzionalità della colecisti e il flusso biliare.

Le terapie per la litiasi della colecisti e delle vie biliari dipendono da diversi fattori, tra cui:

Stadio della malattia: I calcoli biliari sono suddivisi in quattro stadi (I, II, III, IV) in base all’estensione e alla gravità della malattia. Stadi più avanzati generalmente richiedono trattamenti più intensi.

Caratteristiche dei calcoli: Il tipo di calcolo biliare (colesterolo, pigmenti biliari) e le sue dimensioni influenzano la scelta del trattamento.

Condizioni generali di salute del paziente: Pazienti anziani o con altre condizioni mediche potrebbero non essere in grado di tollerare trattamenti troppo aggressivi.

Obiettivo principale del trattamento:

  • –  Riduzione o eliminazione dei calcoli biliari.
  • –  Raggiungimento della remissione completa, ovvero la scomparsa di qualsiasi segno di malattia.
  • –  Prevenzione delle recidive, ovvero il ritorno della malattia dopo il trattamento.
  • –  Miglioramento della qualità della vita del paziente.

Le principali opzioni di trattamento includono:

Colecistectomia:

  • –  L’intervento chirurgico per rimuovere la colecisti è il trattamento definitivo per la calcolosi biliare. Può essere eseguita per via laparoscopica (minime incisioni) o per via laparotomica (un’incisione più grande).
  • –  La colecistectomia è generalmente raccomandata per pazienti con calcoli biliari sintomatici, colecistite acuta o cronica, calcoli di grandi dimensioni o in presenza di complicazioni.

Terapia farmacologica:

  • –  In alcuni casi specifici, come la presenza di calcoli biliari piccoli e di colesterolo, la terapia farmacologica può essere un’opzione. I farmaci utilizzati includono gli acidi ursodesossicolico e chenodiolsolico, che possono dissolvere i calcoli biliari nel tempo.
  • –  La terapia farmacologica è generalmente considerata un trattamento di seconda linea e non è sempre efficace.

Dieta e modifiche dello stile di vita:

  • –  In aggiunta al trattamento medico, è importante seguire una dieta sana e bilanciata, ricca di fibre e povera di grassi saturi e colesterolo.
  • –  Mantenere un peso corporeo sano e praticare attività fisica regolarmente possono aiutare a ridurre il rischio di recidive.