DISLIPIDEMIA

Segni e Sintomi

NOTE INFORMATIVE
  

La dislipidemia è un particolare quadro clinico caratterizzato da un’alterazione, più o meno grave, della quantità di lipidi (grassi) nel sangue.

In particolare, possiamo distinguere tre quadri clinici:

  1. Ipercolesterolemia: caratterizzata da un riscontro, a livello ematico, di un aumento del colesterolo.
  2. Ipertrigliceridemia: caratterizzata da un aumento dei trigliceridi.
  3. Iperlipidemie miste: caratterizzate da un aumento sia del colesterolo che dei trigliceridi.

Mantenere sotto controllo questa condizione è fondamentale poiché queste alterazioni metaboliche rappresentano un fattore di rischio importante per le malattie cardiovascolari. Prevenirle e curarle al più presto è essenziale per evitare la comparsa di molte patologie.

La dislipidemia può manifestarsi in vari modi, anche se spesso è asintomatica fino a quando non causa complicazioni. Ecco alcuni segni e sintomi associati alla dislipidemia:

  1. Xantelasmi: Questi sono depositi di grasso giallastro che si formano sotto la pelle, di solito intorno agli occhi. Possono essere un segno di alti livelli di colesterolo.
  2. Xantomi: Sono escrescenze di grasso che possono apparire su tendini o articolazioni. Anche questi possono essere correlati a livelli elevati di colesterolo.
  3. Arcus corneale: Un anello grigio o bianco intorno alla parte colorata dell’occhio (iride). Questo può essere un segno di accumulo di colesterolo.
  4. Dolore toracico: Se la dislipidemia porta a una malattia coronarica, il dolore toracico (angina) può essere un sintomo.
  5. Malattie cardiovascolari: La dislipidemia è un fattore di rischio importante per malattie come l’ictus cerebrale e l’infarto del miocardio.

Tuttavia, è importante notare che spesso la dislipidemia non causa sintomi evidenti fino a quando non si verificano complicazioni gravi. Pertanto, la prevenzione e la gestione precoce sono fondamentali per evitare problemi futuri.

La dislipidemia può avere diverse cause, e possiamo suddividerle in due categorie principali: primarie e secondarie1.

  1. Dislipidemia primaria: Questa forma è causata da mutazioni genetiche che influenzano il metabolismo dei lipidi. Le persone ereditano queste alterazioni dai genitori. Le dislipidemie primarie includono:
    • Ipercolesterolemia familiare: Aumento del colesterolo totale nel sangue.
    • Ipertrigliceridemia familiare: Elevati livelli di trigliceridi.
    • Deficit di lipoproteina lipasi: Ridotta attività di un enzima coinvolto nel metabolismo dei trigliceridi.
    • Deficit di apolipoproteina B: Ridotta produzione di una proteina coinvolta nel trasporto del colesterolo.
    • Sindrome di Tangier: Rara condizione caratterizzata da bassi livelli di HDL (colesterolo ad alta densità).
    • Iperlipoproteinemia (tipi I, III, IV): Alterazioni specifiche delle lipoproteine.
  1. Dislipidemia secondaria: Questa forma è causata da fattori esterni o altre condizioni mediche. Le cause includono:
    • Stile di vita non corretto: Sedentarietà, fumo, eccessivo consumo di alcol e una dieta ricca di grassi saturi e trans.
    • Malattie croniche: Diabete di tipo 2, ipotiroidismo, malattie renali croniche.
    • Farmaci: Alcuni farmaci possono influenzare i livelli lipidici.
    • Obesità: L’eccesso di peso può contribuire alla dislipidemia.

La diagnosi si basa su esami del sangue che misurano i livelli di colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi.

La diagnosi di dislipidemia si basa su esami del sangue che misurano i livelli di colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi. Questi esami forniscono un quadro completo del profilo lipidico e aiutano a identificare eventuali alterazioni.

Ecco come viene effettuata la diagnosi:

  1. Esame del sangue: Il medico richiede un esame del sangue per misurare i seguenti parametri:
    • Colesterol totale: Valuta il livello complessivo di colesterolo nel sangue.
    • LDL (lipoproteine a bassa densità): Conosciuto come “colesterolo cattivo”, è associato all’accumulo di placche nelle arterie.
    • HDL (lipoproteine ad alta densità): Conosciuto come “colesterolo buono”, aiuta a rimuovere il colesterolo in eccesso dalle arterie.
    • Trigliceridi: Misura la quantità di grassi nel sangue.
  2. Valutazione dei risultati: Il medico analizza i risultati degli esami e valuta se ci sono anomalie. I valori di riferimento variano a seconda dell’età, del sesso e di altri fattori.
  3. Anamnesi e stile di vita: Il medico raccoglie informazioni sulla storia medica del paziente, lo stile di vita, l’alimentazione e l’attività fisica.
  4. Esclusione di cause secondarie: Se i livelli lipidici sono fuori norma, il medico esclude altre condizioni mediche o farmaci che potrebbero influenzare i risultati.
  5. Valutazione del rischio: In base ai risultati e ai fattori di rischio individuali, il medico valuta il rischio di malattie cardiovascolari.

La diagnosi precoce è importante per prevenire complicazioni future.

Le terapie per la dislipidemia dipendono dal tipo specifico di alterazione lipidica e dai fattori di rischio individuali. Ecco alcune opzioni di trattamento:

  1. Modifiche dello stile di vita:
    • Alimentazione equilibrata: Ridurre l’assunzione di grassi saturi e trans, aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e pesce.
    • Attività fisica regolare: L’esercizio aerobico aiuta a migliorare il profilo lipidico.
    • Controllo del peso: Mantenere un peso corporeo sano è importante per gestire la dislipidemia.
  2. Farmaci ipolipemizzanti:
    • Statine: Riducono il colesterolo LDL e prevengono le malattie cardiovascolari.
    • Fibrati: Riducono i trigliceridi e aumentano l’HDL.
    • Inibitori PCSK9: Riducono il colesterolo LDL.
    • Resine leganti gli acidi biliari: Aiutano a rimuovere il colesterolo.
    • Ezetimibe: Riduce l’assorbimento del colesterolo.
  3. Terapia combinata: In alcuni casi, il medico può prescrivere una combinazione di farmaci per ottenere un controllo ottimale dei livelli lipidici.
  4. Monitoraggio regolare: È importante monitorare regolarmente i livelli lipidici attraverso esami del sangue per valutare l’efficacia del trattamento.
  5. Gestione delle comorbidità: Se la dislipidemia è associata a condizioni come il diabete o l’ipotiroidismo, è essenziale gestire anche queste patologie.