La dislipidemia è un particolare quadro clinico caratterizzato da un’alterazione, più o meno grave, della quantità di lipidi (grassi) nel sangue.
In particolare, possiamo distinguere tre quadri clinici:
- Ipercolesterolemia: caratterizzata da un riscontro, a livello ematico, di un aumento del colesterolo.
- Ipertrigliceridemia: caratterizzata da un aumento dei trigliceridi.
- Iperlipidemie miste: caratterizzate da un aumento sia del colesterolo che dei trigliceridi.
Mantenere sotto controllo questa condizione è fondamentale poiché queste alterazioni metaboliche rappresentano un fattore di rischio importante per le malattie cardiovascolari. Prevenirle e curarle al più presto è essenziale per evitare la comparsa di molte patologie.
Come si manifesta?
La dislipidemia può manifestarsi in vari modi, anche se spesso è asintomatica fino a quando non causa complicazioni. Ecco alcuni segni e sintomi associati alla dislipidemia:
- Xantelasmi: Questi sono depositi di grasso giallastro che si formano sotto la pelle, di solito intorno agli occhi. Possono essere un segno di alti livelli di colesterolo.
- Xantomi: Sono escrescenze di grasso che possono apparire su tendini o articolazioni. Anche questi possono essere correlati a livelli elevati di colesterolo.
- Arcus corneale: Un anello grigio o bianco intorno alla parte colorata dell’occhio (iride). Questo può essere un segno di accumulo di colesterolo.
- Dolore toracico: Se la dislipidemia porta a una malattia coronarica, il dolore toracico (angina) può essere un sintomo.
- Malattie cardiovascolari: La dislipidemia è un fattore di rischio importante per malattie come l’ictus cerebrale e l’infarto del miocardio.
Tuttavia, è importante notare che spesso la dislipidemia non causa sintomi evidenti fino a quando non si verificano complicazioni gravi. Pertanto, la prevenzione e la gestione precoce sono fondamentali per evitare problemi futuri.
Quali sono le cause?
La dislipidemia può avere diverse cause, e possiamo suddividerle in due categorie principali: primarie e secondarie1.
- Dislipidemia primaria: Questa forma è causata da mutazioni genetiche che influenzano il metabolismo dei lipidi. Le persone ereditano queste alterazioni dai genitori. Le dislipidemie primarie includono:
- Ipercolesterolemia familiare: Aumento del colesterolo totale nel sangue.
- Ipertrigliceridemia familiare: Elevati livelli di trigliceridi.
- Deficit di lipoproteina lipasi: Ridotta attività di un enzima coinvolto nel metabolismo dei trigliceridi.
- Deficit di apolipoproteina B: Ridotta produzione di una proteina coinvolta nel trasporto del colesterolo.
- Sindrome di Tangier: Rara condizione caratterizzata da bassi livelli di HDL (colesterolo ad alta densità).
- Iperlipoproteinemia (tipi I, III, IV): Alterazioni specifiche delle lipoproteine.
- Dislipidemia secondaria: Questa forma è causata da fattori esterni o altre condizioni mediche. Le cause includono:
- Stile di vita non corretto: Sedentarietà, fumo, eccessivo consumo di alcol e una dieta ricca di grassi saturi e trans.
- Malattie croniche: Diabete di tipo 2, ipotiroidismo, malattie renali croniche.
- Farmaci: Alcuni farmaci possono influenzare i livelli lipidici.
- Obesità: L’eccesso di peso può contribuire alla dislipidemia.
La diagnosi si basa su esami del sangue che misurano i livelli di colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di dislipidemia si basa su esami del sangue che misurano i livelli di colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi. Questi esami forniscono un quadro completo del profilo lipidico e aiutano a identificare eventuali alterazioni.
Ecco come viene effettuata la diagnosi:
- Esame del sangue: Il medico richiede un esame del sangue per misurare i seguenti parametri:
- Colesterol totale: Valuta il livello complessivo di colesterolo nel sangue.
- LDL (lipoproteine a bassa densità): Conosciuto come “colesterolo cattivo”, è associato all’accumulo di placche nelle arterie.
- HDL (lipoproteine ad alta densità): Conosciuto come “colesterolo buono”, aiuta a rimuovere il colesterolo in eccesso dalle arterie.
- Trigliceridi: Misura la quantità di grassi nel sangue.
- Valutazione dei risultati: Il medico analizza i risultati degli esami e valuta se ci sono anomalie. I valori di riferimento variano a seconda dell’età, del sesso e di altri fattori.
- Anamnesi e stile di vita: Il medico raccoglie informazioni sulla storia medica del paziente, lo stile di vita, l’alimentazione e l’attività fisica.
- Esclusione di cause secondarie: Se i livelli lipidici sono fuori norma, il medico esclude altre condizioni mediche o farmaci che potrebbero influenzare i risultati.
- Valutazione del rischio: In base ai risultati e ai fattori di rischio individuali, il medico valuta il rischio di malattie cardiovascolari.
La diagnosi precoce è importante per prevenire complicazioni future.
Quali sono le terapie?
Le terapie per la dislipidemia dipendono dal tipo specifico di alterazione lipidica e dai fattori di rischio individuali. Ecco alcune opzioni di trattamento:
- Modifiche dello stile di vita:
- Alimentazione equilibrata: Ridurre l’assunzione di grassi saturi e trans, aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e pesce.
- Attività fisica regolare: L’esercizio aerobico aiuta a migliorare il profilo lipidico.
- Controllo del peso: Mantenere un peso corporeo sano è importante per gestire la dislipidemia.
- Farmaci ipolipemizzanti:
- Statine: Riducono il colesterolo LDL e prevengono le malattie cardiovascolari.
- Fibrati: Riducono i trigliceridi e aumentano l’HDL.
- Inibitori PCSK9: Riducono il colesterolo LDL.
- Resine leganti gli acidi biliari: Aiutano a rimuovere il colesterolo.
- Ezetimibe: Riduce l’assorbimento del colesterolo.
- Terapia combinata: In alcuni casi, il medico può prescrivere una combinazione di farmaci per ottenere un controllo ottimale dei livelli lipidici.
- Monitoraggio regolare: È importante monitorare regolarmente i livelli lipidici attraverso esami del sangue per valutare l’efficacia del trattamento.
- Gestione delle comorbidità: Se la dislipidemia è associata a condizioni come il diabete o l’ipotiroidismo, è essenziale gestire anche queste patologie.