CALPROTECTINA

Laboratorio Analisi

NOTE INFORMATIVE
  

La calprotectina è una proteina che si lega a calcio e zinco. È presente in tutto il corpo, ma si trova in alte concentrazioni nei neutrofili, un tipo di globuli bianchi, e in misura minore nei monociti e nei macrofagi.

La funzione principale della calprotectina è quella di contrastare la proliferazione di batteri, funghi e virus. Lo fa legandosi allo zinco e al calcio, due minerali essenziali per la sopravvivenza di questi microrganismi.

esame della calprotectina è utile per diversi motivi:

1. Diagnosi di infiammazioni intestinali:

  • –  Distinguere le malattie infiammatorie intestinali (IBD) da altre cause di sintomi gastrointestinali: La calprotectina è un marker specifico dell’infiammazione intestinale. Un valore elevato di calprotectina nelle feci può indicare la presenza di una IBD, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, mentre valori normali possono suggerire altre cause, come infezioni batteriche o virali, sindrome dell’intestino irritabile o stitichezza.
  • –  Aiutare a determinare la gravità della malattia: In generale, livelli più alti di calprotectina sono associati a una malattia più attiva e infiammazione più severa. Questo può aiutare il medico a monitorare il decorso della malattia e l’efficacia del trattamento.

2. Monitoraggio del decorso delle malattie infiammatorie intestinali:

  • –  Valutare l’efficacia del trattamento: La misurazione della calprotectina nel tempo può aiutare a determinare se il trattamento per una IBD sta funzionando. Una diminuzione dei livelli di calprotectina indica una riduzione dell’infiammazione e un miglioramento della malattia.
  • –  Identificare precocemente le recidive: Un aumento dei livelli di calprotectina può segnalare una recidiva della malattia prima che compaiano i sintomi clinici. Questo permette al medico di intervenire tempestivamente per prevenire l’aggravamento della malattia.

3. Vantaggi rispetto ad altri esami:

  • –  Non invasivo: A differenza di altri esami per le IBD, come la colonscopia o la biopsia intestinale, l’esame della calprotectina è un test non invasivo che non richiede procedure scomode o dolorose. Si esegue semplicemente un prelievo di feci.
  • –  Rapido e indolore: Il test è relativamente rapido e indolore, con risultati disponibili in pochi giorni.
  • –  Può essere eseguito a casa: In alcuni casi, il test della calprotectina può essere eseguito a casa utilizzando un kit apposito, aumentando la comodità per i pazienti.

4. Ulteriori utilizzi:

  • –  Valutare il rischio di sviluppare una IBD: In alcuni casi, la calprotectina può essere utile per valutare il rischio di sviluppare una IBD in persone con una predisposizione genetica o altri fattori di rischio.
  • –  Monitorare altre condizioni infiammatorie: La calprotectina può essere elevata anche in altre condizioni infiammatorie, come la diverticolite o la pancreatite acuta. Tuttavia, in questi casi, la calprotectina deve essere valutata insieme ad altri esami per una diagnosi accurata.

I valori normali della calprotectina nelle feci possono variare leggermente a seconda del laboratorio e del metodo utilizzato per l’analisi. In generale, i seguenti valori sono considerati:

  • –  Negativo: < 50 µg/g
  • –  Valore borderline: tra 50 e 120 µg/g
  • –  Positivo: > 120 µg/g

Ecco alcune considerazioni aggiuntive sui valori della calprotectina:

  • Valori negativi: Un valore negativo di calprotectina indica generalmente che non vi è un’infiammazione significativa in corso nell’intestino. Tuttavia, un valore negativo non esclude completamente la possibilità di una IBD o di altre condizioni infiammatorie.
  • Valori borderline: Un valore borderline di calprotectina può indicare un’infiammazione intestinale lieve o una condizione infiammatoria non intestinale. In questi casi, il medico potrebbe consigliare ulteriori esami per determinare la causa dell’infiammazione.
  • Valori positivi: Un valore positivo di calprotectina è indicativo di un’infiammazione intestinale in atto. La gravità dell’infiammazione può essere stimata in base all’entità dell’aumento della calprotectina.

La calprotectina aumenta in diverse condizioni, principalmente legate a un’infiammazione in atto. Ecco i casi più comuni:

Malattie infiammatorie intestinali (IBD):

  • –  Morbo di Crohn: La calprotectina è spesso significativamente elevata nei pazienti con morbo di Crohn, soprattutto in quelli con malattia attiva. Può essere utile per distinguere il morbo di Crohn dalla colite ulcerosa e per monitorare l’andamento della malattia in risposta al trattamento.
  • –  Colite ulcerosa: Anche nella colite ulcerosa la calprotectina è generalmente elevata, soprattutto durante le fasi di attività. Può aiutare a valutare la gravità della colite e l’efficacia della terapia.

Altre condizioni infiammatorie intestinali:

  • –  Diverticolite: La calprotectina può aumentare durante un episodio di diverticolite acuta, un’infiammazione delle diverticoli, piccole sacche che si formano nella parete del colon.
  • –  Rettocolite emorragica: Un’infiammazione del retto e del colon che può causare diarrea emorragica. La calprotectina è spesso elevata nei pazienti con rettocolite emorragica.
  • –  Celiachia: In alcuni casi, la calprotectina può essere leggermente aumentata nei pazienti con celiachia, una malattia autoimmune causata dall’ingestione di glutine.
  • –  Pancreatite acuta: Un’infiammazione improvvisa del pancreas. La calprotectina può aumentare durante un episodio di pancreatite acuta.

Infezioni intestinali:

  • –  Infezioni batteriche: La calprotectina può aumentare in caso di infezioni intestinali batteriche, come la salmonellosi o la shigellosi.
  • –  Infezioni virali: Alcune infezioni virali intestinali, come il rotavirus, possono causare un aumento della calprotectina.

Altre cause:

  • –  Cancro del colon-retto: La calprotectina può essere elevata in alcuni pazienti con cancro del colon-retto, soprattutto in quelli con tumori avanzati.
  • –  Assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS): L’uso regolare di FANS, come ibuprofene o naprossene, può causare un lieve aumento della calprotectina, anche in assenza di infiammazione intestinale.
  • –  Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): In alcuni pazienti con IBS, la calprotectina può essere leggermente aumentata, ma generalmente i livelli rimangono entro i limiti normali.

I valori della calprotectina tendono a diminuire quando l’infiammazione che ne ha causato l’aumento si riduce o scompare. Questo avviene in diverse situazioni:

Risposta al trattamento delle malattie infiammatorie intestinali (IBD):

  • –  Morbo di Crohn e colite ulcerosa: Se il trattamento per il morbo di Crohn o la colite ulcerosa ha successo e l’infiammazione intestinale si riduce, i livelli di calprotectina dovrebbero diminuire nel tempo. Questo calo può essere monitorato con esami della calprotectina ripetuti per valutare l’efficacia della terapia e l’andamento della malattia.
  • –  Remissione delle IBD: In caso di remissione completa delle IBD, i valori di calprotectina dovrebbero tornare nella norma o quasi nella norma. Questo indica che l’infiammazione intestinale è sotto controllo e la malattia è inattiva.

Risoluzione di infezioni intestinali:

  • –  Infezioni batteriche e virali: Una volta che un’infezione intestinale batterica o virale è guarita, i livelli di calprotectina dovrebbero tornare alla normalità entro poche settimane. Questo perché l’infiammazione causata dall’infezione si risolve con la scomparsa del patogeno.

Guariscione di altre condizioni infiammatorie:

  • –  Diverticolite: Se un episodio di diverticolite acuta si risolve e l’infiammazione si attenua, i livelli di calprotectina dovrebbero diminuire nel giro di alcune settimane.
  • –  Rettocolite emorragica: Con la risoluzione di un episodio di rettocolite emorragica e la normalizzazione della mucosa intestinale, i valori di calprotectina dovrebbero tornare alla normalità.

L’esame della calprotectina è un test non invasivo che viene eseguito su un campione di feci. In generale, non è richiesta una preparazione specifica per eseguire questo esame. Tuttavia, è importante seguire alcune semplici indicazioni per garantire la massima accuratezza del risultato:

Raccolta del campione di feci:

  • –  Richiedi un apposito contenitore per il campione di feci al tuo medico o in farmacia. Il contenitore potrebbe contenere un piccolo misurino o un tampone per la raccolta.
  • –  Scegli un momento opportuno per la raccolta del campione. Idealmente, il campione dovrebbe essere raccolto al mattino, prima dell’assunzione di lassativi o altri farmaci che potrebbero influenzare i risultati del test.
  • –  Evitare di contaminare il campione con urina o acqua. Assicurati di raccogliere solo le feci e di depositarle nel contenitore pulito e asciutto.
  • –  Se non sei in grado di consegnare il campione immediatamente, conservalo in frigorifero per un massimo di 72 ore. Non congelare il campione.