AMILOIDOSI

Malattie, Malattie Renali

NOTE INFORMATIVE
  

L’amiloidosi è un gruppo di malattie rare caratterizzate dall’accumulo di proteine ​​anomale piegate in modo errato, chiamate amiloide, nei tessuti e negli organi del corpo.

Queste proteine ​​amiloide si depositano in forma di fibrille insolubili, che possono causare disfunzione d’organo, insufficienza d’organo e persino la morte.

Esistono diversi tipi di amiloidosi, classificati in base al tipo di proteina amiloide coinvolta. I tipi più comuni includono:

  • –  Amiloidosi AL (da catene leggere): Causata da un accumulo di catene leggere, frammenti di anticorpi prodotti da plasmacellule anomale nel midollo osseo. È spesso associata al mieloma multiplo o ad altre discrasie delle plasmacellule.
  • –  Amiloidosi AA (amiloide sierica A): Causata da un accumulo di proteina amiloide sierica A (SAA), una proteina prodotta dal fegato in risposta all’infiammazione cronica. Può essere associata a malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, l’osteomielite o la febbre mediterranea familiare.
  • –  Amiloidosi transtiretina (ATTR): Causata da un accumulo di transtiretina (TTR), una proteina prodotta dal fegato e trasportata nel sangue. Può essere ereditaria o acquisita.
  • –  Amiloidosi β2-microglobulina: Causata da un accumulo di β2-microglobulina, una proteina presente sulla superficie delle cellule immunitarie. È spesso associata a malattie renali croniche o a dialisi a lungo termine.

I sintomi specifici dell’amiloidosi dipendono dagli organi colpiti. I sintomi generici, che possono essere presenti in diverse forme di amiloidosi, includono:

Sintomi generici:

  • –  Affaticamento: Stanchezza persistente e mancanza di energia, anche dopo un riposo adeguato.
  • –  Perdita di peso: calo inspiegabile di peso senza modifiche nella dieta o nell’attività fisica.
  • –  Perdita di appetito: Diminuzione del desiderio di mangiare, che può portare a una ulteriore perdita di peso.
  • –  Dolore: Dolore di varia intensità e localizzazione, a seconda degli organi colpiti.
  • –  Diarrea: Feci liquide e frequenti, che possono causare disidratazione e squilibri elettrolitici.
  • –  Gonfiore alle gambe: Accumulo di liquidi negli arti inferiori, che può causare pesantezza e difficoltà di movimento.
  • –  Mancanza di fiato: Difficoltà respiratorie, soprattutto durante sforzo fisico o sdraiati.
  • –  Ingrossamento del fegato o della milza: Aumento del volume di questi organi, che può essere percepito come una massa palpabile all’addome.

Sintomi specifici per organo:

  • –  Cuore: Battito cardiaco irregolare (aritmie), affaticamento, mancanza di fiato, gonfiore alle gambe, dolore toracico.
  • –  Reni: Proteinuria (proteine nelle urine), insufficienza renale, stanchezza, gonfiore alle gambe, pressione alta.
  • –  Sistema nervoso: Intorpidimento, formicolio, dolore, debolezza muscolare, problemi di coordinazione, difficoltà digestive.
  • –  Apparato gastrointestinale: Diarrea, malassorbimento, perdita di peso, dolore addominale.
  • –  Pelle: Fragilità cutanea, ecchimosi facili, perdita di peli.

È importante sottolineare che non tutte le persone con amiloidosi manifestano tutti questi sintomi.

Le cause dell’amiloidosi non sono completamente comprese e variano a seconda del tipo di malattia. Tuttavia, alcuni fattori possono aumentare il rischio di svilupparla, tra cui:

Fattori genetici:

  • –  Predisposizione genetica: Alcune persone nascono con una maggiore predisposizione genetica a sviluppare un certo tipo di amiloidosi. Ad esempio, mutazioni nei geni che codificano per la transtiretina (TTR) aumentano il rischio di amiloidosi ATTR ereditaria.
  • –  Storia familiare: Se uno o più membri della tua famiglia hanno avuto l’amiloidosi, il tuo rischio di svilupparla potrebbe essere maggiore.

Fattori acquisiti:

  • –  Infiammazione cronica: Le malattie infiammatorie croniche, come l’artrite reumatoide, l’osteomielite o la febbre mediterranea familiare, possono aumentare il rischio di amiloidosi AA. In queste condizioni, il corpo produce in eccesso una proteina chiamata proteina amiloide sierica A (SAA) in risposta all’infiammazione cronica. Questa proteina SAA può aggregarsi e formare depositi amiloidei.
  • –  Invecchiamento: Il rischio di amiloidosi aumenta con l’età. Questo perché le proteine ​​tendono a diventare più instabili e soggette a misfolding con l’invecchiamento.
  • –  Dialisi a lungo termine: Le persone che si sottopongono a dialisi a lungo termine per malattie renali croniche hanno un rischio maggiore di sviluppare amiloidosi β2-microglobulina. Durante la dialisi, piccole proteine ​​chiamate β2-microglobuline si accumulano nel sangue e possono depositarsi nei tessuti, formando depositi amiloidei.
  • –  Mieloma multiplo: Il mieloma multiplo, un tumore del midollo osseo, è spesso associato all’amiloidosi AL. In questa malattia, le plasmacellule anomale nel midollo osseo producono catene leggere di anticorpi in eccesso. Queste catene leggere possono aggregarsi e formare depositi amiloidei negli organi.

Altri fattori di rischio:

  • –  Certaini tipi di infezioni: Alcune infezioni croniche, come la tubercolosi o la sifilide, possono essere associate a un aumentato rischio di amiloidosi.
  • – Alcune malattie autoimmuni: Alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico, possono essere associate a un aumentato rischio di amiloidosi.

È importante sottolineare che la presenza di uno o più di questi fattori di rischio non significa necessariamente che svilupperai l’amiloidosi. La comparsa della malattia dipende da una combinazione di fattori genetici, ambientali e dello stile di vita.

La diagnosi dell’amiloidosi può essere complessa e richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui medici di base, internisti, ematologi, nefrologi, cardiologi e patologi.

Anamnesi e visita medica:

Il medico inizierà raccogliendo una anamnesi accurata, chiedendo informazioni sulla tua storia medica, sui tuoi sintomi attuali, sui tuoi fattori di rischio per l’amiloidosi e sulla tua storia familiare. Durante la visita medica, il medico valuterà il tuo stato di salute generale e controllerà la presenza di segni clinici che potrebbero suggerire l’amiloidosi, come gonfiore alle gambe, affaticamento, battito cardiaco irregolare o ingrossamento del fegato o della milza.

Esami del sangue e delle urine:

Gli esami del sangue possono essere utili per:

  • –  Ricercare la presenza di proteine ​​amiloide nel sangue: Ad esempio, il dosaggio del SAA (proteina amiloide sierica A) può essere utile per l’amiloidosi AA, mentre il dosaggio delle catene leggere libere può essere utile per l’amiloidosi AL.
  • –  Valutare la funzionalità degli organi: Esami come la creatinina e l’azotemia per la funzionalità renale, la troponina per la funzionalità cardiaca e le transaminasi per la funzionalità epatica possono fornire informazioni su eventuali danni d’organo causati dall’amiloidosi.
  • –  Escludere altre cause dei sintomi: Esami ematici specifici possono essere utili per escludere altre condizioni che potrebbero causare i tuoi sintomi, come infezioni, malattie autoimmuni o tumori.

L’esame delle urine può essere utile per:

  • – Ricercare la presenza di proteine ​​amiloide nelle urine: La proteinuria è un sintomo comune dell’amiloidosi renale.
  • –  Escludere altre cause di proteinuria: Esami specifici nelle urine possono aiutare a distinguere l’amiloidosi da altre cause di proteinuria, come malattie renali glomerulari o diabete.

Imaging diagnostico:

Tecniche di imaging come l’ecografia, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RMN) possono essere utili per:

  • –  Identificare depositi di amiloide in organi specifici: L’ecografia può mostrare depositi amiloide nel fegato o nella milza, mentre la TC o la RMN possono fornire immagini più dettagliate di questi organi e di altri tessuti, come il cuore, i reni o il sistema nervoso.
  • –  Valutare l’estensione della malattia: Le immagini ottenute con queste tecniche possono aiutare a determinare la gravità dell’amiloidosi e il coinvolgimento di organi specifici.

Biopsia:

La biopsia, il prelievo di un campione di tessuto dall’organo interessato, è spesso la procedura diagnostica definitiva per l’amiloidosi. Il campione di tessuto viene analizzato al microscopio per identificare la presenza di depositi amiloidei e per determinare il tipo di proteina amiloide coinvolta.

Esami genetici:

In alcuni casi, possono essere utili esami genetici per:

  • –  Identificare mutazioni genetiche associate a forme ereditarie di amiloidosi: Ad esempio, la ricerca di mutazioni nei geni che codificano per la transtiretina (TTR) può essere utile per la diagnosi di amiloidosi ATTR ereditaria.
  • –  Valutare il rischio di sviluppare amiloidosi in persone con una storia familiare: I test genetici possono aiutare a identificare i membri della famiglia che potrebbero essere a maggior rischio di sviluppare la malattia.

Non esiste una cura per l’amiloidosi, ma diverse terapie possono rallentare la progressione della malattia, migliorare i sintomi e aumentare l’aspettativa di vita. Il trattamento specifico dipende dal tipo di amiloidosi, dagli organi colpiti e dalla gravità della malattia.

Le principali categorie di trattamento includono:

1. Terapie mirate alla proteina amiloide:

  • –  Stabilizzatori della transtiretina (TTR): Utilizzati per l’amiloidosi ATTR, questi farmaci si legano alla proteina TTR e ne stabilizzano la struttura, impedendone il misfolding e la formazione di depositi amiloidei. Esempi includono tafamidis e diflunisal.
  • –  Anticorpi anti-amiloide: Questi farmaci si legano alle proteine ​​amiloide già depositate nei tessuti e ne favoriscono la disaggregazione e il riassorbimento. Sono ancora in fase di sperimentazione clinica, ma mostrano promettenti risultati in alcuni tipi di amiloidosi.
  • –  Terapie basate su RNA interference (RNAi): Queste terapie utilizzano piccole molecole di RNA per silenziare i geni che producono la proteina amiloide. Sono ancora in fase di sviluppo, ma potrebbero offrire un nuovo approccio al trattamento dell’amiloidosi.

2. Terapie per le cause sottostanti:

  • –  Chemioterapia: Utilizzata per trattare il mieloma multiplo o altre discrasie delle plasmacellule che causano amiloidosi AL. Lo scopo è ridurre la produzione di catene leggere, la proteina amiloide responsabile di questo tipo di amiloidosi.
  • –  Farmaci anti-infiammatori: Utilizzati per trattare l’amiloidosi AA, che è causata da un’infiammazione cronica. Questi farmaci possono ridurre la produzione di SAA e rallentare la progressione della malattia.
  • –  Supporto d’organo: In alcuni casi, può essere necessario un supporto per le funzioni degli organi colpiti dall’amiloidosi. Ad esempio, la dialisi può essere necessaria per l’insufficienza renale avanzata, mentre la ventilazione meccanica può essere necessaria per l’insufficienza cardiaca.

3. Trapianto:

  • –  Trapianto di autologo di cellule staminali: Utilizzato per alcune forme di amiloidosi AL, questo trattamento prevede la raccolta di cellule staminali dal midollo osseo del paziente, il loro trattamento con chemioterapia per eliminare le plasmacellule anomale e la loro successiva reinfusione nel paziente.
  • –  Trapianto di fegato: Può essere un’opzione per alcuni pazienti con amiloidosi ATTR ereditaria grave, in cui il fegato è l’organo maggiormente colpito.

È importante sottolineare che non tutti i pazienti con amiloidosi sono candidati a tutti questi trattamenti. La scelta del trattamento più appropriato dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di amiloidosi, l’età e le condizioni generali di salute del paziente, la gravità della malattia e la presenza di eventuali complicanze.