ACIDI BILIARI

Laboratorio Analisi

NOTE INFORMATIVE
  

Gli acidi biliari sono molecole anfipatiche, ovvero con una parte idrofilica (attratta dall’acqua) e una parte idrofobica (respinta dall’acqua), che svolgono un ruolo fondamentale nella digestione e nell’assorbimento dei grassi.

Funzioni principali: 

  1. Emulsionare i grassi: gli acidi biliari si aggregano attorno alle gocce di grasso formando piccole micelle, rendendole solubili in acqua e quindi più facilmente digeribili dagli enzimi lipasi.
  2. Favorire l’assorbimento delle vitamine liposolubili: le vitamine A, D, E e K sono liposolubili, cioè si sciolgono nei grassi. Gli acidi biliari aiutano a solubilizzare queste vitamine, favorendo il loro assorbimento a livello intestinale.
  3. Escrezione del colesterolo: il colesterolo in eccesso viene eliminato dal fegato attraverso la bile. Gli acidi biliari si legano al colesterolo e lo trasportano nell’intestino, dove viene escreto con le feci.

Il controllo degli acidi biliari è un esame diagnostico utile per valutare la funzionalità del fegato e delle vie biliari.

Ecco alcuni motivi per cui è utile:

1. Diagnosi di malattie del fegato:

    • Cirrosi e cirrosi biliare primitiva: l’incapacità del fegato di sintetizzare e分泌are correttamente gli acidi biliari ne causa l’accumulo nel sangue.
    • Epatite: l’infiammazione del fegato può interferire con la produzione e il flusso degli acidi biliari.
    • Colestasi: l’ostruzione delle vie biliari impedisce il deflusso degli acidi biliari dall’intestino, causando il loro riassorbimento nel sangue.
    • Tumore del fegato: la presenza di un tumore può compromettere la funzionalità epatica e la produzione di acidi biliari.

2. Monitoraggio di condizioni specifiche:

    • Colestasi gravidica: una condizione che si verifica in alcune donne in gravidanza e che può causare un accumulo di acidi biliari nel sangue.
    • Trapianto di fegato: i livelli di acidi biliari vengono monitorati dopo il trapianto per valutare la funzionalità del nuovo fegato.

3. Diagnosi differenziale:

    • Prurito: un sintomo comune di diverse condizioni, tra cui colestasi, malattie del fegato e dermatopatie.
    • Feci chiare: possono essere causate da un malassorbimento di grassi, che può essere a sua volta dovuto a una colestasi o ad altre patologie.

4. Valutazione del rischio di complicanze:

    • Preeclampsia: un aumento dei livelli di acidi biliari può essere un fattore di rischio per la preeclampsia, una grave complicanza della gravidanza.

In aggiunta a questi motivi, il controllo degli acidi biliari può essere utile anche in caso di:

    • Storia familiare di malattie del fegato
    • Assunzione di farmaci che possono danneggiare il fegato
    • Alcolismo

È importante sottolineare che il controllo degli acidi biliari non è un test di prima scelta per la diagnosi di malattie del fegato. Tuttavia, può essere un esame utile in combinazione con altri test e in caso di sospetta patologia epatica o biliare.

Valori normali:

  • Acidi biliari totali: inferiori a 10 μmol/L (o 6 µmol/L)
  • Acido biliare primario (acido chenodesossicolico e acido colico): inferiore a 6 μmol/L
  • Acido biliare secondario (acido desossicolico e acido litocolico): inferiore a 4 μmol/L

I valori di acidi biliari possono aumentare in diverse circostanze, che possono essere riassunte in due macro-categorie:

1. Malattie del fegato e delle vie biliari:

  • Colestasi: ostruzione del flusso biliare causata da calcoli biliari, tumori, stenosi biliare o altre patologie.
  • Cirrosi: fibrosi e degenerazione del fegato che ne compromette la funzionalità.
  • Epatite: infiammazione del fegato causata da virus, batteri o autoimmunità.
  • Tumori del fegato: neoplasie benigne o maligne che colpiscono il fegato.
  • Epatopatie da farmaci o da alcol: danni al fegato causati da farmaci o abuso di alcol.
  • Malattia di Wilson: accumulo di rame nel fegato che ne danneggia la funzionalità.
  • Emocromatosi: accumulo di ferro nel fegato che ne danneggia la funzionalità.

2. Alterazioni dell’assorbimento intestinale:

  • Malattia di Crohn: infiammazione cronica intestinale che può compromettere l’assorbimento dei nutrienti.
  • Celiachia: intolleranza al glutine che danneggia la mucosa intestinale.
  • Sindrome dell’intestino corto: resezione di una parte significativa dell’intestino tenue.

Altri fattori che possono aumentare i valori di acidi biliari:

  • Dieta ricca di grassi: l’assunzione di grassi stimola la produzione di bile.
  • Digiuno prolungato: il riassorbimento degli acidi biliari è ridotto in caso di digiuno.
  • Farmaci: alcuni farmaci, come la ciclosporina, l’isoniazide, il methotrexate e la rifampicina, possono aumentare i livelli di acidi biliari.

Sintomi di aumento di acidi biliari:

  • Prurito
  • Ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi)
  • Feci chiare
  • Urine scure
  • Dolore addominale
  • Nausea e vomito
  • Diarrea o stitichezza

I valori degli acidi biliari possono abbassarsi in diverse circostanze:

1. Circolo enteroepatico efficiente: In un individuo sano, il fegato produce circa 20 grammi di acidi biliari al giorno. Questi vengono secreti nell’intestino, dove aiutano a digerire i grassi. Successivamente, circa il 90% degli acidi biliari viene riassorbito nel sangue e torna al fegato, completando il cosiddetto circolo enteroepatico. Se questo processo funziona correttamente, i livelli di acidi biliari nel sangue rimangono bassi.

2. Dieta: Una dieta povera di grassi può ridurre la produzione di acidi biliari. Questo perché il colesterolo, il precursore degli acidi biliari, viene utilizzato in misura minore per la loro sintesi.

3. Farmaci: Alcuni farmaci, come i sequestranti degli acidi biliari, possono ridurre l’assorbimento intestinale di questi composti. Di conseguenza, una maggiore quantità di acidi biliari viene eliminata con le feci, determinando una riduzione dei loro livelli nel sangue.

4. Cambiamenti nello stile di vita: Perdere peso e aumentare l’attività fisica possono contribuire a ridurre i livelli di acidi biliari.

Cause specifiche di bassi livelli di acidi biliari:

  • Cirrosi biliare primitiva: una malattia autoimmune che colpisce i dotti biliari.
  • Colangite sclerosante primitiva: un’infiammazione cronica dei dotti biliari.
  • Atresia biliare: un difetto congenito che ostruisce i dotti biliari.
  • Resezione intestinale: l’asportazione di una parte dell’intestino può ridurre l’assorbimento degli acidi biliari.
  • Malattia di Crohn: un’infiammazione cronica dell’intestino che può colpire anche i dotti biliari.

Sintomi di bassi livelli di acidi biliari:

  • Diarrea
  • Steatorrea (feci grasse)
  • Malassorbimento
  • Prurito
  • Fatica
  • Dolore addominale

Diagnosi:

Prima del test:

  • Digiuno: Il test richiede solitamente di digiunare per 8-12 ore prima del prelievo del sangue.
  • Idratazione: È importante bere molta acqua la sera prima e il giorno del test.
  • Farmaci: Informa il tuo medico di tutti i farmaci che stai assumendo, inclusi i farmaci da prescrizione, i farmaci da banco e gli integratori alimentari. Il medico potrebbe chiedere di interrompere l’assunzione di alcuni farmaci prima del test.
  • Alimentazione: Nei giorni precedenti il test, evita cibi grassi o fritti, poiché potrebbero influenzare i risultati del test.

Al momento del test:

  • Prelievo del sangue: Il test viene eseguito con un prelievo di sangue da una vena del braccio.
  • Tempo di attesa: I risultati del test sono solitamente disponibili entro pochi giorni.