ABORTO SPONTANEO

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NOTE INFORMATIVE
  

L’aborto spontaneo, noto anche come aborto naturale, è la perdita dell’embrione o del feto dovuta a cause naturali o non intenzionali. Non è un’interruzione volontaria della gravidanza. Di solito si verifica entro le prime 13 settimane di gravidanza. Se avviene in un momento successivo, si parla di parto prematuro.

Gli aborti spontanei possono variare in base a diversi fattori. Ecco alcuni dei tipi più comuni:

  1. Aborto Spontaneo Completo: In questo caso, l’embrione o il feto viene completamente espulso dall’utero. Il sanguinamento e i crampi diminuiscono gradualmente fino a scomparire.
  2. Aborto Spontaneo Incompleto: Qui, solo una parte dell’embrione o del feto viene espulsa. Potrebbe essere necessario un intervento medico per rimuovere il tessuto rimanente.
  3. Aborto Spontaneo Missed: In questo tipo, l’embrione o il feto smette di svilupparsi, ma non viene espulso dall’utero. La donna potrebbe non avere sintomi evidenti e la diagnosi avviene spesso tramite ecografia.
  4. Aborto Spontaneo Inevitabile: Questo si verifica quando l’utero inizia a contrarsi e il collo dell’utero si apre, ma l’espulsione completa non è ancora avvenuta.
  5. Aborto Spontaneo Ricorrente: Quando una donna ha tre o più aborti spontanei consecutivi, si parla di aborto spontaneo ricorrente.
  6. Aborto Spontaneo Settico: Questo è un tipo raro e grave di aborto spontaneo in cui l’infezione si diffonde nell’utero.

I sintomi dell’aborto spontaneo possono variare a seconda della gravità della situazione. I più comuni includono:

  • Sanguinamento vaginale: può essere leggero o abbondante, e può essere accompagnato da crampi.
  • Crampi addominali: possono essere simili a quelli mestruali o più intensi.
  • Perdita di tessuto materno: a volte, si possono espellere coaguli di sangue o materiale simile a un grumo.
  • Dolore lombare: può essere presente un dolore acuto o pulsante nella parte bassa della schiena.

Le cause più comuni dell’aborto spontaneo sono:

  1. Anomalie Cromosomiche: Circa il 50% di tutti gli aborti spontanei nel primo trimestre è causato da anomalie cromosomiche. Durante la fecondazione, se l’uovo o lo spermatozoo ha un numero anomalo di cromosomi, l’embrione risultante avrà un numero anomalo di cromosomi, impedendo uno sviluppo normale e portando all’interruzione della gravidanza.
  2. Farmaci e Sostanze: L’uso di alcuni farmaci, come gli FANS (ad esempio ibuprofene, naprossene, celecoxib) durante la gravidanza, può aumentare il rischio di aborto spontaneo. Allo stesso modo, l’abuso di sostanze come l’alcol o la cocaina può influenzare negativamente la gravidanza.
  3. Anomalie dell’Utero: Problemi strutturali dell’utero, come fibromimalformazioni uterine o cicatrici, possono aumentare il rischio di aborto spontaneo.
  4. Condizioni Mediche: Alcune condizioni mediche, come il diabete, l’ipertensione o le malattie della tiroide, possono influenzare la gravidanza e aumentare il rischio di aborto spontaneo.
  5. Infezioni: Alcune infezioni possono diffondersi al sistema riproduttivo e causare l’aborto spontaneo.
  6. Problemi Ormonali: Squilibri ormonali possono influenzare la stabilità della gravidanza.
  7. Insufficienza Cervicale: Una cervice debole può portare all’aborto spontaneo nel secondo trimestre.
  8. Fattori di Rischio Aggiuntivi: L’età avanzata della madre, il fumo, il consumo di alcol e il sovrappeso possono aumentare il rischio di aborto spontaneo

La diagnosi di un aborto spontaneo viene effettuata attraverso una serie di esami e valutazioni:

  1. Visita Ginecologica: Il medico esegue un esame fisico per valutare eventuali segni di aborto spontaneo, come sanguinamento vaginale o dolore addominale.
  2. Ecografia: L’ecografia pelvica è uno strumento fondamentale per la diagnosi. Consente di visualizzare l’utero e verificare se l’embrione o il feto è presente e se il cuore batte. In alcuni casi, l’ecografia può anche rilevare eventuali anomalie o problemi strutturali.
  3. Test di Gravidanza e Dosaggio dell’ormone beta HCG: Il dosaggio plasmatico della frazione beta dell’ormone della gravidanza (HCG) viene utilizzato per verificare la presenza di tessuti della placenta in utero dopo la presunta espulsione. L’HCG viene prodotto a partire dall’impianto in utero e aumenta costantemente fino al terzo mese di gravidanza.

Le terapie dell’aborto spontaneo dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • L’epoca gestazionale: in generale, le opzioni terapeutiche cambiano a seconda che l’aborto spontaneo avvenga nel primo, secondo o terzo trimestre di gravidanza.
  • Il tipo di aborto spontaneo: esistono diverse tipologie di aborto spontaneo, come aborto spontaneo completo, minaccia d’aborto, aborto in corso e aborto ritenuto.
  • Le condizioni di salute della donna: la salute generale della donna e la presenza di eventuali patologie possono influenzare la scelta della terapia.

Ecco le principali terapie dell’aborto spontaneo:

  1. Vigile attesa: In alcuni casi, il corpo espelle spontaneamente l’embrione e la placenta sotto forma di emorragia. La vigilanza attenta può essere una scelta appropriata.
  2. Trattamento farmacologico con misoprostolo: Se la gestazione è inferiore alle 8 settimane, i medici possono prescrivere il misoprostolo, un farmaco che aiuta a espellere i tessuti rimanenti nell’utero.
  3. Aspirazione o raschiatura: Se residui della gravidanza rimangono nel corpo, può essere necessario un intervento chirurgico chiamato curettage. Questo procedimento consiste nell’aspirare o raschiare l’utero per rimuovere i tessuti rimanenti.