Di seguito, troverete un elenco dettagliato e suddiviso per categorie patologiche delle principali procedure chirurgiche adottate in UROLOGIA
1. CHIRURGIA ONCOLOGICA
NEFRECTOMIA
Definizione
La nefrectomia è una procedura chirurgica che prevede la rimozione di un rene o di una parte di esso. In urologia, la nefrectomia viene eseguita per trattare una varietà di condizioni, tra cui tumori renali, infezioni gravi, ostruzioni e altre patologie renali.
Elenco delle procedure di nefrectomia
Esistono diverse tipologie di nefrectomia, tra cui:
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- Nefrectomia radicale: rimozione dell’intero rene, della ghiandola surrenale adiacente, del tessuto adiposo circostante e spesso anche dei linfonodi regionali. È il trattamento standard per il cancro del rene.
- Nefrectomia parziale: rimozione solo della parte malata del rene, preservando il tessuto sano. È un’opzione per tumori renali piccoli o localizzati.
- Nefrectomia semplice: rimozione del solo rene, senza ghiandola surrenale o linfonodi. Può essere eseguita per malattie renali non cancerose.
- Nefrectomia laparoscopica: eseguita attraverso piccole incisioni nell’addome, utilizzando strumenti miniaturizzati e una telecamera. È meno invasiva della nefrectomia a cielo aperto e offre una guarigione più rapida.
- Nefrectomia robotica: simile alla nefrectomia laparoscopica, ma utilizza un sistema robotico per una maggiore precisione e destrezza.
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Descrizione della tecnica della procedura
La tecnica chirurgica specifica varia a seconda del tipo di nefrectomia eseguita, ma in generale, i passaggi principali includono:
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- Anestesia: il paziente viene sottoposto ad anestesia generale.
- Incisione: il chirurgo pratica un’incisione nell’addome o nel fianco, a seconda dell’approccio scelto (a cielo aperto, laparoscopico o robotico).
- Isolamento del rene: il rene viene identificato e isolato dalle strutture circostanti.
- Legatura dei vasi sanguigni: i vasi sanguigni renali (arteria e vena renale) vengono legati e sezionati.
- Rimozione del rene: il rene viene rimosso. Nel caso di nefrectomia parziale, solo la parte malata del rene viene asportata.
- Emostasi: il chirurgo controlla attentamente l’emostasi per prevenire sanguinamenti.
- Chiusura dell’incisione: l’incisione viene chiusa con suture o graffette chirurgiche.
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Indicazioni della procedura
La nefrectomia è indicata in diverse situazioni, tra cui:
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- Tumore renale: la nefrectomia è il trattamento principale per la maggior parte dei tumori renali.
- Malattie renali non cancerose: infezioni gravi, ostruzioni, calcoli renali di grandi dimensioni, idronefrosi, rene policistico, traumi renali.
- Donazione di rene: la nefrectomia viene eseguita sul donatore per prelevare il rene da trapiantare.
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Applicazioni della procedura
La nefrectomia è una procedura chirurgica consolidata con un elevato tasso di successo. Le principali applicazioni includono:
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- Cura del tumore renale: la nefrectomia offre la migliore possibilità di cura per il cancro del rene localizzato.
- Preservazione della funzione renale: la nefrectomia parziale consente di preservare la funzione renale nei pazienti con tumori renali piccoli o localizzati.
- Miglioramento della qualità della vita: la nefrectomia può alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattie renali non cancerose.
- Trapianto di rene: la nefrectomia è essenziale per il trapianto di rene, consentendo di donare un rene a un paziente con insufficienza renale terminale.
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Considerazioni aggiuntive
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- La scelta del tipo di nefrectomia dipende da diversi fattori, tra cui le condizioni del paziente, le dimensioni e la localizzazione del tumore o della lesione renale, e le preferenze del chirurgo.
- La nefrectomia è una procedura chirurgica maggiore e come tale comporta dei rischi, tra cui sanguinamento, infezione, lesioni ad organi adiacenti e complicanze legate all’anestesia.
- La maggior parte dei pazienti si riprende completamente dalla nefrectomia, ma il tempo di recupero varia a seconda del tipo di procedura eseguita e delle condizioni generali del paziente.
CISTECTOMIA
Definizione
La cistectomia è una procedura chirurgica che prevede la rimozione totale o parziale della vescica urinaria. In urologia, viene principalmente eseguita per il trattamento di tumori maligni della vescica, ma può essere indicata anche per altre patologie come la cistite interstiziale grave, fistole vescico-vaginali o vescico-intestinali, o traumi vescicali estesi.
Elenco delle procedure di questo gruppo
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- Cistectomia parziale: Rimozione di una parte della vescica. Viene generalmente eseguita per tumori superficiali e di piccole dimensioni.
- Cistectomia totale: Rimozione completa della vescica. È la procedura più comunemente eseguita per il trattamento del cancro alla vescica.
- Cistectomia radicale: Oltre alla rimozione della vescica, prevede l’asportazione di altri organi e tessuti adiacenti a seconda del sesso del paziente:
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- Uomo: Prostata, vescicole seminali e, a volte, parte dell’uretra.
- Donna: Utero, ovaie, tube di Falloppio e parte anteriore della vagina.
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- Cistectomia con derivazione urinaria: Dopo la rimozione della vescica, è necessario creare una nuova via per l’eliminazione dell’urina. Le principali tecniche di derivazione urinaria includono:
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- Ureterocutaneostomia: Gli ureteri vengono collegati direttamente alla cute, creando uno stoma addominale per la raccolta dell’urina in una sacca esterna.
- Condotto ileale: Una sezione dell’ileo viene utilizzata per creare un condotto che collega gli ureteri alla cute, formando uno stoma addominale.
- Neovescica ortotopica: Viene creata una nuova vescica utilizzando una sezione dell’intestino, collegata agli ureteri e all’uretra, consentendo al paziente di urinare in modo naturale.
- Neovescica continente: Simile alla neovescica ortotopica, ma con la creazione di una valvola che impedisce la fuoriuscita involontaria di urina. Il paziente deve svuotare la neovescica periodicamente tramite cateterismo intermittente.
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Descrizione della Tecnica della procedura
La cistectomia può essere eseguita con diverse tecniche chirurgiche:
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- Cistectomia a cielo aperto: L’intervento viene eseguito attraverso una singola incisione addominale.
- Cistectomia laparoscopica: L’intervento viene eseguito attraverso piccole incisioni addominali, utilizzando strumenti laparoscopici e una telecamera.
- Cistectomia robotica: Simile alla laparoscopia, ma con l’utilizzo di un sistema robotico che offre al chirurgo maggiore precisione e controllo dei movimenti.
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Indipendentemente dalla tecnica utilizzata, la procedura generalmente prevede i seguenti passaggi:
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- Anestesia: Il paziente viene sottoposto ad anestesia generale.
- Incisione: Viene eseguita l’incisione addominale per accedere alla vescica.
- Dissezione e asportazione: La vescica viene accuratamente isolata dai tessuti circostanti e asportata. Se si tratta di una cistectomia radicale, vengono rimossi anche gli altri organi e tessuti coinvolti.
- Linfoadenectomia: Se necessario, vengono asportati i linfonodi regionali per verificare l’eventuale presenza di metastasi.
- Derivazione urinaria: Viene creata la nuova via per l’eliminazione dell’urina, secondo la tecnica scelta.
- Chiusura: L’incisione addominale viene chiusa con suture o staples.
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Indicazioni della procedura
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- Tumore della vescica: La cistectomia è il trattamento standard per i tumori della vescica muscolo-invasivi o ad alto rischio di recidiva.
- Altre patologie: La cistectomia può essere indicata in caso di cistite interstiziale grave, fistole vescico-vaginali o vescico-intestinali, traumi vescicali estesi o altre patologie che compromettono la funzione della vescica.
Applicazioni della procedura
La cistectomia è una procedura chirurgica complessa, ma offre la possibilità di guarigione o di controllo a lungo termine della malattia in molti pazienti con tumore della vescica. La scelta della tecnica chirurgica e del tipo di derivazione urinaria dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio del tumore, le condizioni generali del paziente e le preferenze del chirurgo.
Informazioni aggiuntive
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- La cistectomia è un intervento chirurgico maggiore che può comportare complicanze come sanguinamento, infezioni, lesioni agli organi adiacenti e problemi con la derivazione urinaria.
- Il recupero post-operatorio può richiedere diverse settimane, durante le quali il paziente dovrà seguire attentamente le indicazioni del medico e sottoporsi a controlli periodici.
- La qualità di vita dopo la cistectomia può essere influenzata dal tipo di derivazione urinaria scelta. È importante discutere con il medico le diverse opzioni disponibili e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.
PROSTATECTOMIA
Definizione
La prostatectomia è una procedura chirurgica che prevede la rimozione totale o parziale della prostata, una ghiandola situata al di sotto della vescica maschile che produce il liquido seminale.
Elenco delle procedure di questo gruppo
Esistono diverse tecniche di prostatectomia, ognuna con specifiche indicazioni e approcci chirurgici:
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- Prostatectomia radicale: rimozione completa della prostata, generalmente indicata per il trattamento del cancro alla prostata.
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- Prostatectomia radicale a cielo aperto: accesso attraverso un’incisione addominale.
- Prostatectomia radicale laparoscopica: accesso tramite piccole incisioni e strumenti laparoscopici.
- Prostatectomia radicale robotica: simile alla laparoscopica, ma con l’ausilio di un sistema robotico (es. Da Vinci) per una maggiore precisione.
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- Prostatectomia transuretrale (TURP): rimozione del tessuto prostatico in eccesso attraverso l’uretra, spesso utilizzata per trattare l’iperplasia prostatica benigna (IPB).
- Prostatectomia laser: utilizza l’energia laser per rimuovere il tessuto prostatico, con diverse modalità di applicazione (es. HoLEP, Greenlight).
- Prostatectomia a cielo aperto semplice: rimozione della prostata attraverso un’incisione addominale, in genere riservata a casi di IPB con prostata molto grande o con complicanze.
- Prostatectomia radicale: rimozione completa della prostata, generalmente indicata per il trattamento del cancro alla prostata.
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Descrizione della Tecnica della procedura (Prostatectomia radicale robotica – esempio)
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- Posizionamento del paziente e preparazione: il paziente viene posizionato in decubito dorsale con le gambe leggermente divaricate. Viene eseguita l’anestesia generale e vengono posizionati i trocar per l’accesso laparoscopico.
- Dissezione dello spazio di Retzius: si crea uno spazio di lavoro tra la sinfisi pubica e la vescica.
- Isolamento e legatura delle vescicole seminali: le vescicole seminali vengono identificate, isolate e legate.
- Dissezione del complesso venoso dorsale: si procede con l’isolamento e la sezione del complesso venoso dorsale, preservando i nervi cavernosi se possibile (tecnica nerve-sparing).
- Sezione dell’uretra apicale: l’uretra viene sezionata a livello dell’apice prostatico.
- Dissezione della prostata dalla vescica: la prostata viene separata dalla vescica, identificando e preservando i fasci neurovascolari laterali se possibile.
- Rimozione della prostata: la prostata viene rimossa e inviata per esame istologico.
- Anastomosi vescico-uretrale: l’uretra viene anastomizzata alla vescica mediante sutura.
- Controllo dell’emostasi e posizionamento del drenaggio: si verifica l’assenza di sanguinamento e si posiziona un catetere vescicale e un drenaggio.
- Chiusura delle incisioni: i trocar vengono rimossi e le incisioni cutanee vengono suturate.
Indicazioni della procedura
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- Prostatectomia radicale: cancro alla prostata localizzato.
- TURP: iperplasia prostatica benigna (IPB) con sintomi ostruttivi.
- Prostatectomia laser: IPB, con vantaggi in termini di sanguinamento e tempi di recupero.
- Prostatectomia a cielo aperto semplice: IPB con prostata molto grande o complicanze.
Applicazioni della procedura
La prostatectomia è una procedura chirurgica fondamentale in urologia per il trattamento di diverse patologie prostatiche, principalmente il cancro alla prostata e l’IPB. La scelta della tecnica chirurgica dipende da diversi fattori, tra cui le caratteristiche del paziente, lo stadio della malattia e le preferenze del chirurgo.
Informazioni aggiuntive
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- Come ogni intervento chirurgico, la prostatectomia può comportare rischi e complicanze, come sanguinamento, infezioni, incontinenza urinaria e disfunzione erettile.
- È importante discutere con il proprio medico i rischi e i benefici della procedura, nonché le alternative terapeutiche disponibili.
- La ripresa post-operatoria varia a seconda della tecnica chirurgica utilizzata e delle condizioni del paziente.
ORCHIECTOMIA
Definizione
L’orchiectomia è una procedura chirurgica che prevede l’asportazione di uno o entrambi i testicoli. In ambito urologico, viene eseguita principalmente per il trattamento del cancro del testicolo, ma può essere indicata anche in altre condizioni.
Elenco delle procedure
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- Orchiectomia semplice: rimozione del testicolo.
- Orchifuniculectomia: rimozione del testicolo e del funicolo spermatico.
- Orchiectomia bilaterale: rimozione di entrambi i testicoli.
- Orchiectomia parziale: rimozione di una parte del testicolo.
Descrizione per gradi della tecnica
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- Anestesia: L’intervento può essere eseguito in anestesia generale o locale con sedazione.
- Incisione: Viene praticata un’incisione nello scroto o nell’inguine.
- Isolamento del testicolo: Il testicolo viene individuato e isolato dai tessuti circostanti.
- Legatura del funicolo spermatico: Nel caso di orchifuniculectomia, il funicolo spermatico viene legato e sezionato.
- Rimozione del testicolo: Il testicolo viene rimosso.
- Emostasi: Si procede al controllo di eventuali sanguinamenti.
- Sutura: L’incisione viene chiusa con punti di sutura.
- Applicazione di una protesi: In alcuni casi, può essere inserita una protesi testicolare per motivi estetici.
Indicazioni della procedura
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- Cancro del testicolo: L’orchiectomia è il trattamento principale per il cancro del testicolo.
- Torsione testicolare: In caso di torsione testicolare non trattabile, può essere necessaria l’orchiectomia.
- Traumi: Traumi gravi al testicolo possono richiedere l’orchiectomia.
- Infezioni: Infezioni gravi del testicolo possono rendere necessaria l’orchiectomia.
- Terapia ormonale: L’orchiectomia bilaterale può essere utilizzata nel trattamento del cancro alla prostata ormono-sensibile e in alcuni casi di cancro al seno maschile.
- Chirurgia di riassegnazione di genere: L’orchiectomia è una procedura comune nella chirurgia di riassegnazione di genere per le donne transgender.
Applicazioni della procedura
L’orchiectomia ha diverse applicazioni in urologia:
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- Curativa: Nel caso del cancro del testicolo, l’orchiectomia ha lo scopo di rimuovere il tumore e prevenire la sua diffusione.
- Palliativa: In alcuni casi di cancro alla prostata avanzato, l’orchiectomia può essere utilizzata per ridurre i livelli di testosterone e alleviare i sintomi.
- Diagnostica: In caso di sospetto cancro del testicolo, l’orchiectomia può essere eseguita per ottenere una diagnosi definitiva.
- Profilattica: In rari casi, l’orchiectomia può essere eseguita per prevenire il cancro del testicolo in uomini ad alto rischio.
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Considerazioni
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- L’orchiectomia è una procedura sicura ed efficace, ma come ogni intervento chirurgico, comporta dei rischi, tra cui sanguinamento, infezione e dolore post-operatorio.
- L’orchiectomia può influire sulla fertilità e sulla funzione sessuale. È importante discutere con il medico i possibili effetti collaterali prima dell’intervento.
- In caso di cancro del testicolo, l’orchiectomia è spesso seguita da altri trattamenti, come chemioterapia o radioterapia.
2. CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA
PIELOPLASTICA
Definizione
La pieloplastica è una procedura chirurgica che mira a correggere una stenosi del giunto pielo-ureterale (UPJ), ovvero un restringimento anomalo del punto di congiunzione tra la pelvi renale (la parte del rene a forma di imbuto che raccoglie l’urina) e l’uretere (il condotto che trasporta l’urina dal rene alla vescica). Questa ostruzione può impedire il corretto deflusso dell’urina dal rene, causando idronefrosi (dilatazione del rene), dolore, infezioni e, nei casi più gravi, danni alla funzione renale.
Elenco delle procedure
Esistono diverse tecniche di pieloplastica, che possono essere classificate in base all’approccio chirurgico:
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- Pieloplastica a cielo aperto: è la tecnica tradizionale, oggi meno utilizzata, che prevede un’incisione addominale di diversi centimetri.
- Pieloplastica laparoscopica: è una tecnica mini-invasiva che utilizza piccole incisioni e strumenti laparoscopici.
- Pieloplastica robotica: è una tecnica mini-invasiva che utilizza il sistema robotico da Vinci, offrendo al chirurgo maggiore precisione, destrezza e visione tridimensionale del campo operatorio.
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All’interno di queste categorie, esistono diverse varianti della procedura, tra cui:
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- Pieloplastica di Anderson-Hynes: è la tecnica più comune, che prevede la rimozione del tratto di UPJ stenotico e la creazione di una nuova connessione tra la pelvi renale e l’uretere.
- Pieloplastica di Y-V: è una tecnica utilizzata per stenosi corte, che prevede un’incisione a forma di Y sulla pelvi renale e una successiva sutura a forma di V.
- Pieloplastica con lembo: è una tecnica utilizzata in casi di stenosi complesse, che prevede l’utilizzo di un lembo di tessuto per ampliare l’UPJ.
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Descrizione per gradi della Tecnica (Pieloplastica di Anderson-Hynes)
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- Accesso: A seconda della tecnica scelta, il chirurgo accede al rene tramite un’incisione addominale (a cielo aperto), laparoscopica o con l’ausilio del robot.
- Identificazione e dissezione: Il giunto pielo-ureterale viene identificato e isolato, liberandolo dalle strutture circostanti.
- Resezione: La porzione stenotica dell’UPJ viene rimossa.
- Anastomosi: La pelvi renale e l’uretere vengono cuciti insieme con punti di sutura riassorbibili, creando una nuova connessione ampia e senza tensioni.
- Posizionamento di stent: Uno stent ureterale (doppio J) viene posizionato per mantenere pervia la nuova connessione durante la guarigione.
- Chiusura: Le incisioni vengono chiuse con punti di sutura o colla chirurgica.
Indicazioni della procedura
La pieloplastica è indicata in caso di:
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- Idrofrosi causata da stenosi del giunto pielo-ureterale
- Dolore al fianco ricorrente o persistente
- Infezioni del tratto urinario ricorrenti
- Calcoli renali associati a stenosi dell’UPJ
- Deterioramento della funzione renale
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Applicazioni della procedura
La pieloplastica è una procedura chirurgica efficace e sicura per il trattamento della stenosi del giunto pielo-ureterale. Il successo dell’intervento dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza del chirurgo, la tecnica utilizzata e la gravità della stenosi. Nella maggior parte dei casi, la pieloplastica permette di ripristinare il corretto deflusso dell’urina, alleviando i sintomi e preservando la funzione renale.
Considerazioni aggiuntive
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- La scelta della tecnica chirurgica dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza del chirurgo, le caratteristiche anatomiche del paziente e la disponibilità di tecnologie.
- La pieloplastica robotica offre diversi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, tra cui una migliore visione del campo operatorio, maggiore precisione e minori complicanze.
- La degenza post-operatoria è generalmente breve, con dimissione dopo 2-3 giorni.
- Lo stent ureterale viene rimosso dopo alcune settimane.
URETEROCISTONEOSTOMIA
Definizione
L’ureterocistoneostomia è una procedura chirurgica che consiste nel reimpiantare l’uretere nella vescica. Questa tecnica viene utilizzata quando un tratto dell’uretere distale (la parte più vicina alla vescica) è danneggiato, ostruito o deve essere rimosso a causa di patologie come tumori, stenosi, calcoli o traumi. L’obiettivo principale è ripristinare il flusso fisiologico dell’urina dal rene alla vescica, preservando la funzione renale e prevenendo complicanze come infezioni o idronefrosi.
Elenco delle procedure di questo gruppo
Esistono diverse tecniche di ureterocistoneostomia, classificabili in base all’approccio chirurgico (a cielo aperto, laparoscopico o robotico) e alla tecnica di reimpianto ureterale. Alcune delle tecniche più comuni includono:
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- Tecnica di Leadbetter-Politano: Crea un tunnel sottomucoso nella parete vescicale per prevenire il reflusso vescico-ureterale.
- Tecnica di Gregoir-Lich: Simile alla precedente, ma con un tunnel più corto.
- Psoas hitch: Utilizzata quando l’uretere è troppo corto, prevede la fissazione della vescica al muscolo psoas per ottenere maggiore lunghezza.
- Reimpianto diretto: L’uretere viene reimpiantato direttamente nella vescica senza creazione di un tunnel sottomucoso.
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Descrizione della Tecnica della procedura (esempio con tecnica di Leadbetter-Politano)
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- Accesso chirurgico: A seconda del caso, si può optare per un approccio a cielo aperto, laparoscopico o robotico.
- Identificazione e isolamento dell’uretere: L’uretere viene individuato e liberato dai tessuti circostanti.
- Resezione del tratto ureterale danneggiato: La parte di uretere malata viene rimossa.
- Preparazione della vescica: Si crea un’incisione sulla parete vescicale per il reimpianto.
- Creazione del tunnel sottomucoso: Si crea un tunnel nella parete vescicale per accogliere l’uretere e prevenire il reflusso.
- Reimpianto dell’uretere: L’uretere viene fatto passare attraverso il tunnel e anastomizzato alla vescica con suture.
- Posizionamento di stent e drenaggi: Spesso si posiziona uno stent ureterale per garantire il deflusso dell’urina e un drenaggio per monitorare eventuali perdite.
- Chiusura della vescica e della parete addominale: La vescica e la parete addominale vengono suturate.
Indicazioni della procedura
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- Ostruzione ureterale distale (calcoli, tumori, stenosi)
- Lesioni ureterali (traumatiche, iatrogene)
- Reflusso vescico-ureterale
- Ureterocistocele
- Diverticolo paraureterale
Applicazioni della procedura
L’ureterocistoneostomia trova applicazione in diverse situazioni cliniche, tra cui:
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- Chirurgia oncologica: rimozione di tumori ureterali o vescicali.
- Chirurgia ricostruttiva: riparazione di lesioni ureterali o correzione di malformazioni congenite.
- Trattamento del reflusso vescico-ureterale: in casi selezionati, per prevenire danni renali.
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Considerazioni
La scelta della tecnica chirurgica dipende da diversi fattori, tra cui la causa dell’ostruzione, la lunghezza dell’uretere residuo, le condizioni generali del paziente e l’esperienza del chirurgo.
Le possibili complicanze postoperatorie includono sanguinamento, infezione, fistola urinaria, stenosi dell’anastomosi e reflusso vescico-ureterale.
URETROPLASTICA
Definizione
L’uretroplastica è un intervento chirurgico che mira a ricostruire o riparare l’uretra, il condotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno del corpo. Questa procedura viene eseguita per correggere stenosi (restringimenti) dell’uretra, fistole (connessioni anomale), traumi o difetti congeniti.
Elenco delle procedure
Esistono diverse tecniche di uretroplastica, la scelta delle quali dipende da fattori quali la localizzazione e l’estensione del problema, la qualità dei tessuti circostanti e l’esperienza del chirurgo. Alcune delle procedure più comuni includono:
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- Anastomosi termino-terminale: rimozione della sezione ristretta dell’uretra e ricongiungimento dei due monconi sani.
- Uretroplastica con innesto: utilizzo di tessuto prelevato da altre parti del corpo (come la mucosa buccale o la cute) per allargare o ricostruire l’uretra.
- Uretroplastica con lembo: utilizzo di tessuto adiacente con il suo apporto di sangue per riparare l’uretra.
- Uretroplastica in più tempi: ricostruzione dell’uretra in due o più fasi, spesso utilizzata per casi complessi.
Descrizione per gradi della tecnica
La tecnica chirurgica specifica varia a seconda della procedura scelta. In generale, l’uretroplastica prevede i seguenti passaggi:
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- Anestesia: generalmente viene utilizzata l’anestesia generale o spinale.
- Incisione: viene praticata un’incisione per accedere all’uretra. L’approccio può essere perineale (tra lo scroto e l’ano), penieno o sovrapubico (sopra l’osso pubico).
- Identificazione e preparazione dell’uretra: il chirurgo identifica la zona da trattare e prepara i tessuti circostanti.
- Ricostruzione o riparazione dell’uretra: a seconda della tecnica scelta, il chirurgo rimuove la stenosi, applica l’innesto o il lembo, o ricongiunge i monconi uretrali.
- Chiusura dell’incisione: la ferita viene chiusa con suture.
- Posizionamento di un catetere: un catetere viene posizionato nell’uretra per drenare l’urina durante la guarigione.
Indicazioni
L’uretroplastica è indicata nei seguenti casi:
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- Stenosi uretrale: restringimento dell’uretra che causa difficoltà a urinare, flusso urinario debole, dolore o infezioni ricorrenti.
- Fistole uretrali: connessioni anomale tra l’uretra e altri organi, come la pelle o il retto.
- Traumi uretrali: lesioni all’uretra causate da incidenti, interventi chirurgici o cateterismo.
- Difetti congeniti: malformazioni dell’uretra presenti alla nascita.
Applicazioni
L’uretroplastica può migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti con problemi uretrali. I benefici includono:
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- Miglioramento del flusso urinario: l’uretroplastica può ripristinare un flusso urinario normale e ridurre i sintomi ostruttivi.
- Riduzione delle infezioni: la correzione delle stenosi e delle fistole può diminuire il rischio di infezioni del tratto urinario.
- Miglioramento della funzione sessuale: in alcuni casi, l’uretroplastica può migliorare la funzione erettile e l’eiaculazione.
- Correzione di incontinenza: l’uretroplastica può essere utilizzata per trattare alcuni tipi di incontinenza urinaria.
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CISTOPLASTICA
Definizione
La cistoplastica è un intervento chirurgico che mira ad aumentare la capacità della vescica urinaria o a modificarne la struttura. Viene utilizzata per trattare diverse condizioni che compromettono la funzione vescicale, come la vescica iperattiva, l’incontinenza urinaria e alcune malformazioni congenite.
In sostanza, la cistoplastica prevede l’utilizzo di un segmento di tessuto prelevato dall’intestino del paziente (solitamente ileo o colon) per aumentare le dimensioni della vescica o per sostituire una parte di essa.
Elenco delle Procedure
Esistono diverse tecniche di cistoplastica, tra cui:
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- Cistoplastica di ampliamento: aumenta la capacità della vescica utilizzando un segmento di intestino.
- Cistoplastica di sostituzione: sostituisce una parte malata o danneggiata della vescica con un segmento di intestino.
- Cistoplastica di riduzione: riduce le dimensioni di una vescica eccessivamente grande.
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Descrizione della Tecnica (Cistoplastica di Ampliamento – Esempio)
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- Accesso: Il chirurgo accede alla vescica attraverso un’incisione addominale.
- Preparazione: La vescica viene svuotata e ispezionata.
- Prelievo del segmento intestinale: Un segmento di intestino (ileo o colon) viene prelevato e preparato.
- Ampliamento della vescica: Il segmento intestinale viene aperto e modellato per creare un “patch” che viene poi suturato alla vescica, aumentandone la capacità.
- Chiusura: L’incisione addominale viene chiusa.
Indicazioni
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- Vescica iperattiva: La cistoplastica può ridurre la frequenza e l’urgenza minzionale.
- Incontinenza urinaria: Può aiutare a controllare la perdita involontaria di urina.
- Malformazioni congenite: Può correggere difetti congeniti della vescica.
- Cistite interstiziale: In alcuni casi, può alleviare i sintomi dolorosi.
- Complicanze di trattamenti precedenti: Può essere necessaria dopo radioterapia o interventi chirurgici che hanno danneggiato la vescica.
Applicazioni
La cistoplastica trova applicazione in diverse aree dell’urologia, tra cui:
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- Urologia pediatrica: Correzione di malformazioni congenite.
- Urologia femminile: Trattamento dell’incontinenza urinaria e della vescica iperattiva.
- Urologia oncologica: Ricostruzione della vescica dopo cistectomia (rimozione della vescica) per tumore.
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Considerazioni
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- La cistoplastica è un intervento chirurgico maggiore con possibili complicanze, come infezioni, sanguinamento e problemi intestinali.
- È importante discutere con il proprio medico i rischi e i benefici della procedura prima di prendere una decisione.
- Il recupero post-operatorio può richiedere diverse settimane.
DIVERSIONE URINARIA
Definizione
Le procedure di diversione urinaria in urologia comprendono un gruppo di interventi chirurgici volti a deviare il flusso di urina dal suo percorso naturale. Questo si rende necessario quando la vescica urinaria non può più svolgere la sua funzione di serbatoio e/o di espulsione dell’urina, a causa di malattie, traumi o malformazioni congenite.
Elenco delle procedure
Esistono diverse tipologie di diversione urinaria, ognuna con specifiche indicazioni e caratteristiche:
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- Ureterocutaneostomia: Gli ureteri, i condotti che trasportano l’urina dai reni alla vescica, vengono abboccati direttamente alla cute, creando una stomia (apertura) attraverso la quale l’urina viene raccolta in un sacchetto esterno.
- Condotto ileale: Un segmento di ileo (parte dell’intestino tenue) viene isolato e utilizzato per creare un condotto che collega gli ureteri alla cute, formando una stomia.
- Neovescica ortotopica: Si crea una nuova vescica (neovescica) utilizzando un segmento di intestino, posizionandola nella sede anatomica originale della vescica. La neovescica viene poi collegata all’uretra, consentendo la minzione naturale.
- Neovescica continente: Simile alla neovescica ortotopica, ma in questo caso la neovescica viene collegata alla cute tramite una stomia continente, che il paziente può svuotare periodicamente con un catetere.
- Urostomia continente: Gli ureteri vengono collegati ad un serbatoio creato con un segmento di intestino, il quale viene poi abboccato alla cute tramite una stomia continente.
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Descrizione della Tecnica
La tecnica chirurgica varia a seconda della procedura scelta. In generale, l’intervento prevede:
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- Accesso: L’intervento viene eseguito in anestesia generale. L’accesso alla cavità addominale può avvenire tramite laparotomia (incisione addominale) o laparoscopia (piccole incisioni per l’inserimento di strumenti chirurgici e di una telecamera).
- Isolamento degli ureteri: Gli ureteri vengono individuati e isolati dalla vescica.
- Preparazione del segmento intestinale (se necessario): Nel caso di condotto ileale, neovescica o urostomia continente, un segmento di intestino viene isolato e preparato per la creazione della diversione.
- Creazione della diversione: A seconda della procedura scelta, gli ureteri vengono collegati alla cute (ureterocutaneostomia), ad un condotto ileale, ad una neovescica o ad un serbatoio intestinale.
- Chiusura della stomia (se presente): La stomia viene creata sulla parete addominale e suturata alla cute.
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Indicazioni
Le principali indicazioni per la diversione urinaria sono:
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- Tumore della vescica: La cistectomia radicale (rimozione della vescica) per il trattamento del tumore vescicale infiltrante è la principale indicazione per la diversione urinaria.
- Malformazioni congenite: Alcune malformazioni congenite della vescica o dell’uretra possono richiedere la diversione urinaria.
- Traumi: Lesioni gravi alla vescica o all’uretra possono rendere necessaria la diversione urinaria.
- Malattie infiammatorie croniche: In alcuni casi di cistite interstiziale o altre malattie infiammatorie croniche della vescica, la diversione urinaria può essere un’opzione terapeutica.
- Incontinenza urinaria: In casi di incontinenza urinaria grave e intrattabile, la diversione urinaria può essere considerata come ultima risorsa.
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Applicazioni
La scelta della procedura di diversione urinaria più appropriata dipende da diversi fattori, tra cui:
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- Condizioni generali del paziente: Età, comorbidità, aspettativa di vita.
- Tipo di patologia: Causa della necessità di diversione urinaria.
- Preferenze del paziente: Aspettative e stile di vita del paziente.
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La diversione urinaria può avere un impatto significativo sulla qualità di vita del paziente. È quindi fondamentale un’attenta valutazione preoperatoria e un’adeguata informazione al paziente sulle diverse opzioni disponibili.
Informazioni aggiuntive
- Dopo l’intervento, i pazienti con stomia necessitano di un’adeguata educazione all’autogestione della stomia stessa.
- Le complicanze postoperatorie possono includere infezioni, sanguinamento, stenosi (restringimento) della stomia, ostruzione degli ureteri e disfunzioni sessuali.
- Il follow-up a lungo termine è essenziale per monitorare la funzionalità renale e la presenza di eventuali complicanze tardive.
3. CHIRURGIA ENDOUROLOGICA
URETEROSCOPIA
Definizione
L’ureteroscopia è una procedura endoscopica minimamente invasiva che consente ai chirurghi urologi di visualizzare e trattare patologie dell’uretere, il condotto che trasporta l’urina dai reni alla vescica. Attraverso l’uretra e la vescica, viene introdotto un sottile strumento chiamato ureteroscopio, dotato di una telecamera e di una luce, che permette di ispezionare l’uretere e intervenire in caso di necessità.
Elenco delle procedure di questo gruppo
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- Ureteroscopia diagnostica: Utilizzata per visualizzare l’uretere e diagnosticare patologie come calcoli, tumori, stenosi e malformazioni.
- Ureteroscopia operativa: Impiegata per trattare le patologie ureterali. Le procedure più comuni includono:
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- Litotrissia: Frammentazione di calcoli ureterali mediante laser o altre fonti di energia.
- Resezione di tumori: Rimozione di tumori benigni o maligni dell’uretere.
- Dilatazione di stenosi: Allargamento di restringimenti dell’uretere.
- Biopsia: Prelievo di tessuto per analisi istologica.
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Descrizione per gradi della Tecnica della procedura
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- Preparazione: Il paziente viene sottoposto ad anestesia generale o spinale. Viene posizionato un catetere vescicale per drenare l’urina.
- Inserimento dell’ureteroscopio: L’ureteroscopio viene introdotto attraverso l’uretra e la vescica fino a raggiungere l’uretere.
- Ispezione dell’uretere: Il chirurgo visualizza l’uretere attraverso la telecamera dell’ureteroscopio, identificando eventuali patologie.
- Trattamento: A seconda della patologia, il chirurgo può utilizzare diversi strumenti attraverso l’ureteroscopio per eseguire la procedura necessaria, come la litotrissia, la resezione di tumori o la dilatazione di stenosi.
- Rimozione dell’ureteroscopio: Una volta completata la procedura, l’ureteroscopio viene rimosso. In alcuni casi, può essere posizionato uno stent ureterale temporaneo per favorire il drenaggio dell’urina e prevenire complicazioni.
Indicazioni della procedura
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- Calcoli ureterali: L’ureteroscopia è il trattamento di prima scelta per la maggior parte dei calcoli ureterali, soprattutto quelli di dimensioni inferiori a 1 cm.
- Tumori ureterali: L’ureteroscopia può essere utilizzata per diagnosticare e trattare tumori benigni e maligni dell’uretere.
- Stenosi ureterali: L’ureteroscopia consente di dilatare restringimenti dell’uretere causati da diverse condizioni, come infezioni, traumi o interventi chirurgici precedenti.
- Ematuria: L’ureteroscopia può essere utilizzata per identificare la causa di sangue nelle urine (ematuria) proveniente dall’uretere.
- Malformazioni ureterali: L’ureteroscopia può essere impiegata per diagnosticare e talvolta trattare malformazioni congenite dell’uretere.
Applicazioni della procedura
L’ureteroscopia è una procedura versatile con numerose applicazioni in urologia, tra cui:
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- Diagnosi e trattamento di patologie ureterali: L’ureteroscopia è uno strumento fondamentale per la diagnosi e il trattamento di una vasta gamma di patologie ureterali.
- Chirurgia mini-invasiva: L’ureteroscopia è una procedura minimamente invasiva, che offre diversi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale a cielo aperto, tra cui minor dolore, tempi di recupero più rapidi e minori complicanze.
- Preservazione della funzione renale: L’ureteroscopia consente di trattare le patologie ureterali preservando la funzione renale.
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Vantaggi dell’ureteroscopia
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- Minimamente invasiva
- Tempi di recupero rapidi
- Minor dolore postoperatorio
- Ridotto rischio di complicanze
- Preservazione della funzione renale
NEFROLITOTOMIA PERCUTANEA
Definizione
La nefrolitotomia percutanea (PCNL) è una procedura chirurgica mini-invasiva utilizzata per rimuovere i calcoli renali attraverso una piccola incisione nella pelle. “Percutaneo” significa “attraverso la pelle”, mentre “nefrolitotomia” si riferisce alla rimozione di un calcolo dal rene attraverso un’incisione.
Elenco delle procedure di questo gruppo
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- Nefrolitotomia percutanea standard: viene creato un tunnel dalla pelle alla pelvi renale attraverso il quale si inserisce un nefroscopio per visualizzare e rimuovere i calcoli.
- Nefrolitotomia percutanea mini-PCNL: utilizza strumenti più piccoli per ridurre al minimo il trauma renale.
- Nefrolitotomia percutanea ultra-mini-PCNL: impiega strumenti ancora più piccoli e può essere eseguita con anestesia locale.
- Nefrolitotomia percutanea con accesso singolo: tutte le fasi della procedura, dalla dilatazione del tratto alla rimozione del calcolo, vengono eseguite attraverso un unico accesso.
Descrizione per gradi della Tecnica della procedura
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- Posizionamento del paziente e anestesia: Il paziente viene posizionato prono (a pancia in giù) o in posizione di fianco, a seconda della localizzazione del calcolo. Viene somministrata l’anestesia generale o spinale.
- Accesso percutaneo: Sotto guida fluoroscopica o ecografica, un ago viene inserito attraverso la pelle fino a raggiungere la pelvi renale.
- Dilatazione del tratto: Il tratto viene gradualmente dilatato per consentire l’inserimento del nefroscopio.
- Inserimento del nefroscopio: Il nefroscopio, uno strumento sottile con una telecamera e una luce, viene inserito attraverso il tratto.
- Localizzazione e frammentazione del calcolo: Il chirurgo visualizza il calcolo attraverso il nefroscopio e lo frammenta utilizzando diverse tecniche, come la litotripsia laser, ad ultrasuoni o balistica.
- Rimozione dei frammenti: I frammenti di calcolo vengono rimossi tramite pinze, cesti o aspirazione.
- Posizionamento di uno stent o di un drenaggio nefrostomico: A fine procedura, può essere posizionato uno stent ureterale o un drenaggio nefrostomico per facilitare il deflusso di urina e prevenire ostruzioni.
- Chiusura della ferita: L’incisione cutanea viene chiusa con punti di sutura.
Indicazioni della procedura
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- Calcoli renali di dimensioni superiori a 2 cm.
- Calcoli renali complessi, come quelli a stampo o quelli situati in calici diverticoli.
- Calcoli renali resistenti alla litotripsia extracorporea ad onde d’urto (ESWL).
- Obesità o anomalie anatomiche che rendono difficile l’ESWL.
- Presenza di infezioni o ostruzioni delle vie urinarie.
Applicazioni della procedura
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- Trattamento della calcolosi renale: La PCNL è considerata il gold standard per il trattamento dei calcoli renali di grandi dimensioni e complessi.
- Trattamento delle stenosi ureterali: La PCNL può essere utilizzata per dilatare le stenosi ureterali e posizionare stent.
- Trattamento dei tumori renali: In alcuni casi, la PCNL può essere utilizzata per la biopsia o la resezione di piccoli tumori renali.
Vantaggi della PCNL
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- Mini-invasività: richiede solo una piccola incisione cutanea.
- Alto tasso di successo: permette la rimozione completa dei calcoli nella maggior parte dei casi.
- Breve degenza ospedaliera: i pazienti possono essere dimessi dopo 1-2 giorni.
- Rapido recupero: la maggior parte dei pazienti torna alle normali attività entro poche settimane.
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Svantaggi della PCNL
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- Rischio di complicanze, come sanguinamento, infezione, lesione di organi adiacenti.
- Necessità di anestesia generale o spinale.
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LITOTRISSIA EXTRACORPOREA AD ONDE DI URTO (ESWL)
Definizione
La litotrissia extracorporea ad onde d’urto (ESWL) è una procedura non invasiva utilizzata in urologia per il trattamento della calcolosi urinaria. Attraverso l’utilizzo di onde d’urto generate esternamente al corpo, i calcoli renali e ureterali vengono frammentati in particelle più piccole, che possono poi essere espulse naturalmente attraverso le urine.
Elenco delle Procedure
Sebbene il principio di base sia lo stesso, esistono diverse varianti della ESWL, che si differenziano per la modalità di generazione delle onde d’urto e per il sistema di localizzazione dei calcoli:
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- Litotrissia con generatore elettroidraulico: Le onde d’urto sono generate da una scintilla subacquea.
- Litotrissia con generatore piezoelettrico: Le onde d’urto sono generate da cristalli piezoelettrici.
- Litotrissia con generatore elettromagnetico: Le onde d’urto sono generate da una bobina elettromagnetica.
- Localizzazione fluoroscopica: I calcoli vengono localizzati mediante raggi X.
- Localizzazione ecografica: I calcoli vengono localizzati mediante ultrasuoni.
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Descrizione per Gradi della Tecnica
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- Posizionamento del paziente: Il paziente viene posizionato su un lettino speciale, in modo che il fianco corrispondente al calcolo sia a contatto con il generatore di onde d’urto.
- Localizzazione del calcolo: Attraverso la fluoroscopia o l’ecografia, il calcolo viene individuato con precisione.
- Generazione e focalizzazione delle onde d’urto: Il litotritore genera onde d’urto che vengono focalizzate sul calcolo.
- Frammentazione del calcolo: Le onde d’urto, attraversando i tessuti corporei senza danneggiarli, raggiungono il calcolo e lo frantumano in frammenti più piccoli.
- Monitoraggio: Durante la procedura, il medico monitora costantemente la posizione del calcolo e l’effetto delle onde d’urto.
- Espulsione dei frammenti: Nelle settimane successive alla procedura, i frammenti del calcolo vengono espulsi naturalmente attraverso le urine.
Indicazioni della Procedura
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- Calcoli renali: La ESWL è indicata per il trattamento di calcoli renali di dimensioni inferiori ai 2 cm, localizzati nel rene o nella parte superiore dell’uretere.
- Calcoli ureterali: La ESWL può essere utilizzata anche per il trattamento di calcoli ureterali, soprattutto quelli situati nella porzione superiore dell’uretere.
Applicazioni della Procedura
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- Trattamento della calcolosi urinaria: La ESWL è una delle principali opzioni terapeutiche per la calcolosi urinaria, soprattutto nei casi in cui i calcoli sono di piccole dimensioni e non ostruiscono completamente le vie urinarie.
- Alternativa alla chirurgia invasiva: La ESWL rappresenta un’alternativa meno invasiva alla chirurgia tradizionale per la rimozione dei calcoli urinari, con minori rischi di complicanze e tempi di recupero più rapidi.
Vantaggi della ESWL
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- Non invasiva: La procedura non richiede incisioni chirurgiche.
- Ambulatoriale: Nella maggior parte dei casi, la ESWL può essere eseguita in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero ospedaliero.
- Minori complicanze: Rispetto alla chirurgia tradizionale, la ESWL presenta un minor rischio di complicanze.
- Recupero rapido: I tempi di recupero dopo la ESWL sono generalmente brevi.
Svantaggi e Complicanze
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- Efficacia variabile: L’efficacia della ESWL dipende dalle dimensioni, dalla composizione e dalla localizzazione del calcolo.
- Possibili effetti collaterali: Possono verificarsi ematuria (sangue nelle urine), dolore al fianco, ematomi renali e, in rari casi, infezioni delle vie urinarie.
- Non adatta a tutti i pazienti: La ESWL potrebbe non essere adatta a pazienti con obesità grave, disturbi della coagulazione o anomalie anatomiche delle vie urinarie.
Conclusioni
La litotrissia extracorporea ad onde d’urto (ESWL) è una procedura sicura ed efficace per il trattamento della calcolosi urinaria, in particolare per i calcoli di piccole dimensioni. Rappresenta un’opzione terapeutica valida per molti pazienti, con minori rischi e tempi di recupero più rapidi rispetto alla chirurgia tradizionale. Tuttavia, è importante ricordare che l’efficacia della ESWL può variare a seconda delle caratteristiche del calcolo e che possono verificarsi effetti collaterali.
TURB (RESEZIONE TRANSURETRALE DELLA VESCICA)
Definizione
Le resezioni transuretrali della vescica (TURB) sono un gruppo di procedure chirurgiche minimamente invasive eseguite in urologia per diagnosticare e trattare una varietà di condizioni che interessano la vescica. Queste procedure comportano l’inserimento di un resettoscopio, uno strumento sottile con una telecamera e un’ansa elettrochirurgica, attraverso l’uretra e nella vescica. L’ansa viene utilizzata per rimuovere o distruggere tessuti anomali, come tumori, polipi o ostruzioni.
Elenco delle Procedure TURB
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- TURBT (Resezione Transuretrale del Tumore Vescicale): La procedura TURB più comune, utilizzata per diagnosticare e trattare il cancro della vescica.
- TURP (Resezione Transuretrale della Prostata): Utilizzata per trattare l’iperplasia prostatica benigna (IPB), un ingrossamento non canceroso della prostata.
- TURB per ostruzioni del collo vescicale: Rimuove ostruzioni che impediscono il normale flusso di urina dalla vescica.
- TURB per diverticoli vescicali: Rimuove sacche anomale (diverticoli) nella parete della vescica.
- TURB per lesioni vescicali non tumorali: Ad esempio, per rimuovere polipi o condilomi.
Descrizione della Tecnica della TURBT
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- Preparazione: Il paziente viene posizionato in posizione litotomica (supino con gambe divaricate e sollevate). Viene somministrata anestesia, generalmente spinale o generale.
- Inserimento del resettoscopio: Il resettoscopio viene inserito attraverso l’uretra e nella vescica. La vescica viene quindi riempita con una soluzione sterile per visualizzare l’interno.
- Ispezione e resezione: Il chirurgo utilizza la telecamera del resettoscopio per ispezionare la vescica e identificare eventuali anomalie. L’ansa elettrochirurgica viene utilizzata per rimuovere o distruggere il tessuto anomalo. Nel caso di TURBT per tumore, si cerca di rimuovere completamente il tumore visibile e un margine di tessuto sano circostante.
- Emostasi: L’ansa elettrochirurgica viene utilizzata per cauterizzare i vasi sanguigni e prevenire il sanguinamento.
- Rimozione del tessuto: I frammenti di tessuto rimossi vengono raccolti per l’esame istologico.
- Cateterismo: Un catetere vescicale viene generalmente inserito per drenare l’urina e monitorare eventuali sanguinamenti.
Indicazioni della TURB
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- Diagnosi e stadiazione del cancro della vescica
- Trattamento del cancro della vescica non muscolo-invasivo
- Trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (IPB)
- Rimozione di ostruzioni del collo vescicale
- Rimozione di diverticoli vescicali
- Trattamento di lesioni vescicali non tumorali
Applicazioni della TURB
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- TURBT: La TURBT è il gold standard per la diagnosi e il trattamento del cancro della vescica non muscolo-invasivo. Permette la stadiazione accurata del tumore e la sua rimozione completa nella maggior parte dei casi.
- TURP: La TURP è una procedura efficace per alleviare i sintomi dell’IPB, come difficoltà a urinare, urgenza e frequenza minzionale.
- Altre applicazioni: La TURB può essere utilizzata per trattare una varietà di altre condizioni vescicali, come ostruzioni, diverticoli e lesioni non tumorali.
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Vantaggi della TURB
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- Minimamente invasiva: Nessuna incisione addominale, riducendo il dolore, le complicanze e i tempi di recupero.
- Efficace: Alta percentuale di successo nel trattamento di una varietà di condizioni vescicali.
- Diagnosi e trattamento in un’unica procedura: La TURBT consente la diagnosi istologica e la rimozione del tumore contemporaneamente.
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TURP (RESEZIONE TRANSURETRALE DELLA PROSTATA)
Definizione
Le resezioni transuretrali della prostata (TURP) sono un gruppo di procedure chirurgiche minimamente invasive utilizzate per trattare l’iperplasia prostatica benigna (IPB), una condizione in cui la prostata si ingrossa e ostruisce il flusso di urina dall’uretra. La TURP viene eseguita inserendo un resectoscopio attraverso l’uretra, senza incisioni esterne.
Elenco delle procedure
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- TURP monopolare: La TURP tradizionale utilizza una corrente elettrica monopolare per rimuovere il tessuto prostatico.
- TURP bipolare: Questa variante utilizza una corrente bipolare, che riduce il rischio di complicanze come la sindrome da TURP.
- TURP con laser: Utilizza l’energia laser per vaporizzare o enucleare il tessuto prostatico. Le diverse tipologie di laser utilizzate includono:
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- Laser a olmio: (HoLEP)
- Laser al tullio: (ThuLEP)
- Laser a diodi:
- Greenlight laser: (PVP)
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Descrizione per gradi della tecnica TURP (monopolare)
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- Anestesia: Viene somministrata anestesia spinale o generale.
- Posizionamento: Il paziente viene posizionato in posizione litotomica dorsale.
- Inserimento del resectoscopio: Il resectoscopio viene inserito nell’uretra e avanzato fino alla prostata.
- Visualizzazione e resezione: Il chirurgo visualizza la prostata attraverso l’ottica del resectoscopio e utilizza l’ansa per rimuovere il tessuto prostatico in eccesso. Il tessuto viene tagliato a piccoli pezzi che vengono poi lavati via con una soluzione irrigante.
- Emostasi: Il chirurgo controlla attentamente eventuali sanguinamenti.
- Cateterizzazione: Viene posizionato un catetere vescicale per drenare l’urina e favorire la guarigione.
Indicazioni della TURP
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- Sintomi urinari ostruttivi: Difficoltà a iniziare la minzione, flusso urinario debole, svuotamento incompleto della vescica, minzione frequente o urgente, nicturia.
- Ritenzione urinaria acuta o cronica: Incapacità di svuotare la vescica.
- Ematuria: Sangue nelle urine causato dall’IPB.
- Infezioni del tratto urinario ricorrenti: Causate dall’IPB.
- Calcoli vescicali: Causati dall’IPB.
- Insufficienza renale: Causato dall’ostruzione del flusso urinario.
Applicazioni della TURP
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- La TURP è considerata il gold standard per il trattamento chirurgico dell’IPB nei pazienti con prostate di dimensioni moderate.
- È efficace nel ridurre i sintomi urinari e migliorare la qualità della vita.
- Offre un rapido recupero e una degenza ospedaliera breve.
Vantaggi della TURP
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- Minimamente invasiva
- Efficace nel ridurre i sintomi
- Recupero rapido
Svantaggi e possibili complicanze
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- Eiaculazione retrograda: Lo sperma entra nella vescica invece di essere eiaculato all’esterno.
- Sindrome da TURP: Assorbimento di liquidi durante la procedura che può causare squilibri elettrolitici.
- Stenosi uretrale: Restringimento dell’uretra.
- Incontinenza urinaria: Perdita involontaria di urina.
- Disfunzione erettile: Difficoltà a raggiungere o mantenere un’erezione.
- Sanguinamento: Raramente, può verificarsi un sanguinamento significativo che richiede una trasfusione o un intervento chirurgico aggiuntivo.
Considerazioni
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- La scelta della tecnica TURP più appropriata dipende dalle dimensioni della prostata, dalla salute generale del paziente e dalle preferenze del chirurgo.
4. CHIRURGIA PER INCONTINENZA URINARIA
SLING SOTTOPUBICO
Definizione
Le procedure di sling sottopubico sono interventi chirurgici mini-invasivi utilizzati principalmente per trattare l’incontinenza urinaria da sforzo (SUI) nelle donne. Questa condizione si verifica quando la pressione intra-addominale aumenta (ad esempio, durante la tosse, starnuti o esercizio fisico) causando una perdita involontaria di urina. Lo sling sottopubico fornisce un supporto all’uretra, aiutando a prevenire la perdita di urina.
Elenco delle procedure
Esistono diverse procedure di sling sottopubico, tra cui:
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- Tension-free Vaginal Tape (TVT): Questa è la procedura di sling sottopubico più comune. Una piccola striscia di materiale sintetico viene posizionata sotto l’uretra a metà strada, come un’amaca, per fornire supporto.
- Transobturator Tape (TOT): Simile al TVT, ma gli aghi passano attraverso i forami otturatori invece che attraverso l’area retropubica. Ci sono due varianti principali:
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- TOT outside-in: Gli aghi vengono inseriti attraverso la pelle delle cosce e fuoriescono nella vagina.
- TOT inside-out: Gli aghi vengono inseriti attraverso la vagina e fuoriescono attraverso la pelle delle cosce.
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- Mini-sling: Questa procedura utilizza una striscia più corta di materiale e può essere eseguita con un’incisione vaginale più piccola.
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Descrizione per gradi della tecnica (TVT come esempio)
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- Anestesia: La procedura viene generalmente eseguita in anestesia locale o regionale, con o senza sedazione.
- Posizionamento: La paziente viene posizionata in posizione ginecologica.
- Incisione: Viene praticata una piccola incisione nella parete vaginale anteriore, sotto l’uretra.
- Inserimento degli aghi: Due aghi guida vengono inseriti attraverso l’incisione vaginale, passano ai lati dell’uretra e fuoriescono attraverso la pelle sopra l’osso pubico.
- Posizionamento dello sling: La striscia di materiale sintetico viene attaccata agli aghi guida e viene tirata attraverso il passaggio creato dagli aghi, posizionandola sotto l’uretra.
- Regolazione della tensione: La tensione dello sling viene regolata per fornire un supporto adeguato all’uretra senza ostruire il flusso di urina.
- Chiusura delle incisioni: Le incisioni vaginali e cutanee vengono chiuse con suture.
Indicazioni
Le procedure di sling sottopubico sono indicate per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo nelle donne che:
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- Non hanno risposto al trattamento conservativo (esercizi del pavimento pelvico, modifiche dello stile di vita).
- Hanno una SUI da moderata a grave.
- Sono in buona salute generale e candidate all’intervento chirurgico.
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Applicazioni
Le procedure di sling sottopubico sono ampiamente utilizzate e hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento della SUI. Offrono diversi vantaggi rispetto alle procedure chirurgiche più invasive, tra cui:
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- Minore invasività: incisioni più piccole e tempi di recupero più rapidi.
- Minore dolore postoperatorio.
- Minore rischio di complicanze.
- Elevati tassi di successo: gli studi hanno dimostrato tassi di successo a lungo termine superiori all’80%.
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SFINTERE URINARIO ARTIFICIALE
Definizione
Lo sfintere urinario artificiale (AUS) è un dispositivo protesico impiantabile chirurgicamente che mira a ripristinare il controllo della continenza urinaria in pazienti affetti da incontinenza urinaria da sforzo (SUI) di origine sfinterica. Questo tipo di incontinenza si verifica quando lo sfintere uretrale naturale, il muscolo responsabile della chiusura dell’uretra per impedire la fuoriuscita di urina, è danneggiato o non funziona correttamente.
Elenco delle procedure
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- Impianto di sfintere urinario artificiale: Questa è la procedura principale in questo gruppo. Esistono diversi modelli di AUS, ma il più comunemente utilizzato è l’AMS 800 (Boston Scientific).
- Revisione o sostituzione di sfintere urinario artificiale: Questa procedura viene eseguita quando un AUS impiantato in precedenza presenta malfunzionamenti, infezioni o erosioni.
- Rimozione di sfintere urinario artificiale: In alcuni casi, potrebbe essere necessario rimuovere l’AUS a causa di complicazioni o se il paziente non ne trae più beneficio.
Descrizione della tecnica della procedura (Impianto di AUS AMS 800)
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- Preparazione del paziente: Il paziente viene sottoposto ad anestesia generale o locoregionale. Viene posizionato in posizione supina con le gambe leggermente divaricate. La zona chirurgica (perineo, scroto e basso addome) viene pulita e disinfettata.
- Incisioni cutanee: Vengono praticate due piccole incisioni: una a livello inguinale per l’accesso al serbatoio di regolazione della pressione e una nello scroto per l’accesso alla pompa di attivazione e alla cuffia.
- Posizionamento della cuffia: La cuffia viene posizionata attorno all’uretra bulbare. La dimensione della cuffia viene accuratamente selezionata per garantire una chiusura efficace dell’uretra senza causare eccessiva pressione.
- Posizionamento della pompa: La pompa viene posizionata nello scroto e collegata alla cuffia tramite un tubicino. La pompa consente al paziente di azionare manualmente lo sfintere per svuotare la vescica.
- Posizionamento del serbatoio: Il serbatoio viene posizionato nello spazio retropubico (dietro l’osso pubico) e collegato alla cuffia e alla pompa tramite tubicini. Il serbatoio regola la pressione all’interno del sistema.
- Riempimento del sistema e test di funzionamento: Il sistema viene riempito con una soluzione salina sterile e viene testato il suo corretto funzionamento.
- Chiusura delle incisioni: Le incisioni cutanee vengono chiuse con suture.
Indicazioni della procedura
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- Incontinenza urinaria da sforzo di origine sfinterica: Questa è l’indicazione principale per l’impianto di un AUS. L’incontinenza da sforzo si verifica quando la pressione intra-addominale aumenta (ad esempio durante la tosse, gli starnuti o l’esercizio fisico) e lo sfintere uretrale non è in grado di contrastare la fuoriuscita di urina.
- Incontinenza urinaria dopo prostatectomia radicale: La prostatectomia radicale, un intervento chirurgico per il trattamento del cancro alla prostata, può danneggiare lo sfintere uretrale e causare incontinenza urinaria.
Applicazioni della procedura
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- Miglioramento della qualità della vita: L’AUS può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti affetti da incontinenza urinaria, consentendo loro di riprendere le attività quotidiane senza la preoccupazione di perdite di urina.
- Riduzione dell’impatto sociale e psicologico dell’incontinenza: L’incontinenza urinaria può avere un impatto negativo sulla vita sociale e psicologica dei pazienti. L’AUS può aiutare a ridurre l’isolamento sociale e la depressione associati a questa condizione.
Considerazioni aggiuntive
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- Complicazioni: Come ogni intervento chirurgico, l’impianto di un AUS può comportare alcune complicazioni, tra cui infezioni, erosioni, malfunzionamenti meccanici e dolore.
- Stile di vita: Dopo l’intervento, il paziente dovrà seguire alcune indicazioni per la cura della ferita e per l’utilizzo dell’AUS.
- Follow-up: È importante un follow-up regolare con l’urologo per monitorare il funzionamento dell’AUS e individuare eventuali problemi.
INIEZIONI DI AGENTI VOLUMIZZANTI
Definizione
Le iniezioni di agenti volumizzanti in urologia sono procedure minimamente invasive che prevedono l’iniezione di sostanze biocompatibili nella parete dell’uretra o del collo vescicale. Queste sostanze aumentano il volume dei tessuti, migliorando la capacità di chiusura dell’uretra e riducendo le perdite di urina.
Elenco delle Procedure
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- Iniezione di agenti volumizzanti per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo (IUS) nelle donne
- Iniezione di agenti volumizzanti per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo (IUS) negli uomini
- Iniezione di agenti volumizzanti per il trattamento del reflusso vescico-ureterale (RVU) nei bambini
Descrizione della Tecnica
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- Preparazione: Il paziente viene posizionato in posizione litotomica o supina, a seconda della procedura specifica. Viene eseguita l’anestesia locale o la sedazione.
- Inserimento del Cistoscopio: Un cistoscopio, un sottile tubo con una telecamera, viene inserito nell’uretra per visualizzare l’area di trattamento.
- Iniezione: Utilizzando un ago sottile, l’agente volumizzante viene iniettato nella parete dell’uretra o del collo vescicale. La quantità e la posizione delle iniezioni dipendono dalla condizione specifica del paziente.
- Monitoraggio: Il paziente viene monitorato per eventuali effetti collaterali, come sanguinamento o dolore.
Indicazioni
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- Incontinenza urinaria da sforzo (IUS)
- Reflusso vescico-ureterale (RVU)
- Ipermobilità uretrale
- Deficit sfinterico intrinseco
Applicazioni
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- Incontinenza Urinaria da Sforzo (IUS): Le iniezioni di agenti volumizzanti sono un’opzione di trattamento minimamente invasiva per l’IUS, specialmente nei casi lievi o moderati. Offrono un’alternativa ai pazienti che non sono candidati alla chirurgia o che desiderano evitare un intervento più invasivo.
- Reflusso Vescico-Ureterale (RVU): Nei bambini con RVU, le iniezioni di agenti volumizzanti possono aiutare a prevenire le infezioni del tratto urinario e a preservare la funzione renale.
- Altre Applicazioni: Le iniezioni di agenti volumizzanti possono essere utilizzate anche per trattare l’ipermobilità uretrale e il deficit sfinterico intrinseco, condizioni che possono contribuire all’incontinenza urinaria.
Agenti Volumizzanti
Esistono diversi tipi di agenti volumizzanti disponibili, tra cui:
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- Sostanze Sintetiche: Come il polidimetilsilossano e l’acido ialuronico.
- Collagene: Derivato da fonti animali o umane.
- Cellule Staminali: Provenienti dal paziente stesso o da un donatore.
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La scelta dell’agente volumizzante dipende dalle esigenze specifiche del paziente e dalle preferenze del chirurgo.
Vantaggi:
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- Minimamente invasivo
- Tempo di recupero rapido
- Basso rischio di complicanze
- Può essere eseguito in regime ambulatoriale
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Svantaggi:
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- Effetti temporanei (la durata varia a seconda dell’agente volumizzante)
- Possibili effetti collaterali, come dolore, sanguinamento o infezione
- Non adatto a tutti i pazienti
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Conclusioni
Le iniezioni di agenti volumizzanti sono una procedura sicura ed efficace per il trattamento di diverse condizioni urologiche. Offrono un’opzione minimamente invasiva con un tempo di recupero rapido. Tuttavia, è importante discutere con il proprio medico i rischi e i benefici della procedura per determinare se è l’opzione di trattamento giusta per voi.