Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

PROCEDURE CHIRURGICHE IN SENOLOGIA

PROCEDURE CHIRURGICHE

NOTE INFORMATIVE
  

Di seguito, troverete un elenco dettagliato e suddiviso per categorie patologiche delle principali procedure chirurgiche adottate in SENOLOGIA

1. CHIRURGIA DIAGNOSTICA

Definizione

La biopsia in senologia è un insieme di procedure diagnostiche minimamente invasive che consentono di prelevare un campione di tessuto mammario per analizzarlo al microscopio. Questa analisi è fondamentale per determinare la natura di eventuali lesioni sospette, distinguendo tra benignità e malignità (tumore).

Elenco delle procedure

Esistono diverse tecniche di biopsia del seno, ognuna con specifiche indicazioni e modalità di esecuzione:

      1. Agoaspirato (FNAB – Fine Needle Aspiration Biopsy): prelievo di cellule tramite un ago sottile.
      2. Biopsia Core: prelievo di un piccolo cilindro di tessuto tramite un ago più spesso.
      3. Biopsia incisionale: rimozione di una porzione di tessuto sospetto.
      4. Biopsia escissionale: rimozione completa della lesione sospetta.

Descrizione delle Tecniche

1. Agoaspirato (FNAB):

      • Procedura: Dopo aver disinfettato la cute, si inserisce un ago sottile nella lesione, guidato eventualmente da ecografia o mammografia. Si aspira il materiale cellulare tramite una siringa. La procedura è rapida e poco invasiva, generalmente ben tollerata.
      • Indicazioni: Valutazione di noduli palpabili o visibili all’imaging, secrezione dal capezzolo.
      • Applicazioni: Distinguere tra cisti (raccolta di liquido) e lesioni solide; ottenere una diagnosi citologica preliminare.

2. Biopsia Core:

      • Procedura: Simile all’agoaspirato, ma si utilizza un ago più grande con un meccanismo a scatto che permette di prelevare un campione di tessuto cilindrico.
      • Indicazioni: Noduli sospetti all’imaging, microcalcificazioni.
      • Applicazioni: Diagnosi istologica più accurata rispetto all’agoaspirato; valutazione di lesioni non palpabili.

3. Biopsia incisionale:

      • Procedura: Si esegue una piccola incisione chirurgica per prelevare una porzione della lesione. Richiede anestesia locale e sutura.
      • Indicazioni: Lesioni di grandi dimensioni, lesioni sospette non accessibili con agoaspirato o biopsia core.
      • Applicazioni: Ottenere una diagnosi istologica quando le altre tecniche non sono sufficienti.

4. Biopsia escissionale:

      • Procedura: Rimozione completa della lesione con margini di sicurezza. Richiede anestesia locale o generale e sutura.
      • Indicazioni: Lesioni sospette di piccole dimensioni, lesioni benigne che necessitano di rimozione (es. fibroadenomi).
      • Applicazioni: Diagnosi definitiva e trattamento contestuale di lesioni benigne o maligne di piccole dimensioni.

Indicazioni generali per la biopsia in senologia:

    • Nodulo mammario palpabile o visibile all’imaging (mammografia, ecografia, risonanza magnetica)
    • Microcalcificazioni sospette alla mammografia
    • Secrezione dal capezzolo (spontanea o provocata)
    • Alterazioni cutanee sospette (es. retrazione cutanea, eczema del capezzolo)
    • Linfonodi ascellari ingrossati

Considerazioni

  • La scelta della tecnica di biopsia più appropriata dipende dalle caratteristiche della lesione, dalla sua localizzazione e dalle condizioni cliniche della paziente.
  • La biopsia è una procedura diagnostica fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno.

Definizione

La localizzazione preoperatoria in senologia è un insieme di tecniche utilizzate per identificare e marcare lesioni non palpabili della mammella prima dell’intervento chirurgico. Queste procedure consentono al chirurgo di asportare con precisione la lesione, minimizzando la rimozione di tessuto sano circostante e migliorando l’esito estetico.

Elenco delle procedure

    • Ago guida: un filo metallico sottile viene inserito nella lesione sotto guida mammografica o ecografica.
    • ROLL (Radioguided Occult Lesion Localization): una sostanza radioattiva o un colorante viene iniettato nella lesione, che può essere poi rilevata durante l’intervento chirurgico utilizzando una sonda speciale.
    • Soluzione di blu di metilene: un colorante blu viene iniettato nella lesione, rendendola visibile durante l’intervento chirurgico.

Descrizione per gradi della tecnica

1. Ago guida:

      • Pianificazione: viene eseguita una mammografia o un’ecografia per identificare la posizione esatta della lesione.
      • Inserimento dell’ago: sotto guida mammografica o ecografica, un ago sottile viene inserito nella lesione.
      • Posizionamento del filo guida: un filo metallico viene fatto passare attraverso l’ago e posizionato nella lesione. L’ago viene quindi rimosso, lasciando il filo guida in posizione.
      • Verifica: viene eseguita una mammografia o un’ecografia per confermare la corretta posizione del filo guida.

2. ROLL:

      • Iniezione: sotto guida mammografica o ecografica, una piccola quantità di sostanza radioattiva o colorante viene iniettata nella lesione.
      • Rilevazione: durante l’intervento chirurgico, una sonda speciale viene utilizzata per rilevare la radioattività o il colorante, guidando il chirurgo verso la lesione.

3. Soluzione di blu di metilene:

      • Iniezione: sotto guida mammografica o ecografica, una piccola quantità di soluzione di blu di metilene viene iniettata nella lesione.
      • Identificazione: durante l’intervento chirurgico, la lesione sarà visibilmente colorata di blu, consentendo al chirurgo di identificarla facilmente.

Indicazioni

La localizzazione preoperatoria è indicata per lesioni mammarie non palpabili, come:

      • Microcalcificazioni sospette
      • Piccole masse o distorsioni architettoniche visibili alla mammografia o all’ecografia
      • Lesioni identificate mediante risonanza magnetica

Applicazioni:

      • Biopsia escissionale: rimozione completa della lesione per analisi al microscopio.
      • Quadrantectomia: rimozione di una porzione della mammella contenente la lesione.
      • Mastectomia: rimozione completa della mammella.

Vantaggi:

      • Aumento della precisione chirurgica
      • Riduzione della quantità di tessuto sano rimosso
      • Miglioramento dell’esito estetico
      • Riduzione del tempo operatorio

Svantaggi:

      • Possibili complicanze come sanguinamento, infezione o dislocazione del filo guida o del marcatore.
      • Disagio per la paziente durante la procedura di localizzazione.

Considerazioni

La scelta della tecnica di localizzazione preoperatoria dipende da diversi fattori, tra cui le caratteristiche della lesione, le preferenze del chirurgo e la disponibilità di tecnologie.

2. CHIRURGIA ONCOLOGICA

Definizione

La chirurgia conservativa del seno comprende un gruppo di procedure chirurgiche volte a rimuovere il tumore al seno preservando la maggior parte possibile del tessuto mammario sano. L’obiettivo principale è quello di garantire la rimozione completa del tumore (radicalità oncologica) con il miglior risultato estetico possibile. Queste tecniche sono un’alternativa alla mastectomia, ovvero la rimozione completa della mammella, e sono spesso seguite da radioterapia per ridurre il rischio di recidiva.

Elenco delle procedure

    • Tumorectomia: rimozione del tumore con un piccolo margine di tessuto sano circostante. È indicata per tumori di piccole dimensioni, non palpabili, identificati tramite mammografia o ecografia.
    • Quadrantectomia: rimozione di un quarto della mammella dove si trova il tumore, insieme ad un margine di tessuto sano. Indicata per tumori di dimensioni maggiori rispetto alla tumorectomia.
    • Oncoplastica: combinazione di tecniche di chirurgia oncologica e plastica per rimuovere il tumore e rimodellare il seno, ottenendo un risultato estetico ottimale. Può essere associata sia alla tumorectomia che alla quadrantectomia.

Descrizione della tecnica

Le procedure di chirurgia conservativa prevedono in generale i seguenti passaggi:

      1. Localizzazione del tumore: prima dell’intervento, il radiologo può inserire un filo metallico o un repere radiopaco nella mammella per guidare il chirurgo durante l’asportazione.
      2. Incisione: il chirurgo pratica un’incisione sulla pelle per accedere al tumore. La scelta del tipo di incisione dipende dalla posizione del tumore e dalle preferenze del chirurgo.
      3. Asportazione del tumore: il chirurgo rimuove il tumore insieme ad un margine di tessuto sano circostante. Il tessuto asportato viene inviato all’esame istologico per confermare la completa rimozione del tumore.
      4. Rimodellamento della mammella (oncoplastica): se necessario, il chirurgo rimodella la mammella utilizzando tecniche di chirurgia plastica per ottenere un risultato estetico ottimale. Questo può includere lo spostamento di tessuto mammario sano, l’utilizzo di protesi o lipofilling.
      5. Sutura: il chirurgo chiude l’incisione con punti di sutura.

Indicazioni

La chirurgia conservativa è indicata in caso di:

      • Tumore al seno in stadio iniziale (T1-T2)
      • Tumore di piccole dimensioni
      • Singolo tumore
      • Assenza di controindicazioni alla radioterapia
      • Desiderio della paziente di preservare la mammella

Applicazioni

La chirurgia conservativa è sempre più utilizzata nel trattamento del tumore al seno, grazie ai vantaggi che offre rispetto alla mastectomia:

      • Preservazione della mammella: consente di mantenere l’integrità fisica e l’immagine corporea.
      • Minore invasività: rispetto alla mastectomia, comporta in genere una degenza più breve e un recupero più rapido.
      • Risultati estetici soddisfacenti: grazie alle tecniche di oncoplastica, è possibile ottenere un risultato estetico naturale e armonioso.

È importante sottolineare che la scelta del tipo di intervento dipende da diversi fattori, tra cui le caratteristiche del tumore, le condizioni di salute generale della paziente e le sue preferenze.

Definizione

La mastectomia è una procedura chirurgica che prevede l’asportazione totale o parziale della mammella. In senologia, viene principalmente utilizzata per il trattamento del carcinoma mammario, ma può essere indicata anche in altre condizioni, come la presenza di mutazioni genetiche che aumentano significativamente il rischio di sviluppare il cancro al seno (es. BRCA1 e BRCA2).

Elenco delle procedure di questo gruppo

Esistono diverse tipologie di mastectomia, ciascuna con specifiche indicazioni e implicazioni:

    • Mastectomia semplice: rimozione completa del tessuto mammario, inclusi capezzolo e areola, ma con conservazione dei muscoli pettorali.
    • Mastectomia radicale modificata: asportazione del tessuto mammario, dei linfonodi ascellari e del rivestimento sopra il muscolo pettorale. Il muscolo pettorale viene preservato.
    • Mastectomia con conservazione della cute: rimozione del tessuto mammario e del complesso areola-capezzolo, ma con conservazione della maggior parte della cute della mammella. Questa tecnica facilita la ricostruzione mammaria.
    • Mastectomia con conservazione del complesso areola-capezzolo (o nipple sparing mastectomy): rimozione del tessuto mammario con conservazione della cute, dell’areola e del capezzolo. Richiede un’attenta valutazione preoperatoria per escludere la presenza di cellule tumorali a livello del capezzolo.

Descrizione per gradi della Tecnica della procedura

La tecnica chirurgica varia in base al tipo di mastectomia eseguita. In generale, la procedura prevede:

      1. Anestesia: generalmente anestesia generale.
      2. Incisione: il tipo di incisione varia a seconda della tecnica di mastectomia scelta e delle esigenze ricostruttive.
      3. Asportazione del tessuto mammario: rimozione del tessuto mammario, con eventuale asportazione dei linfonodi ascellari (linfoadenectomia ascellare) a scopo diagnostico o terapeutico.
      4. Emostasi: controllo del sanguinamento.
      5. Posizionamento di drenaggi: inserimento di drenaggi per favorire il deflusso di fluidi e prevenire la formazione di sieromi.
      6. Chiusura della ferita: sutura della cute.
      7. Eventuale ricostruzione mammaria: la ricostruzione mammaria può essere eseguita contestualmente alla mastectomia o in un secondo momento.

Indicazioni della procedura

    • Carcinoma mammario invasivo: in stadio iniziale, localmente avanzato o in presenza di controindicazioni alla chirurgia conservativa.
    • Carcinoma duttale in situ (DCIS) o lobulare in situ (LCIS): in casi selezionati, come la presenza di malattia multicentrica o diffusa.
    • Prevenzione del carcinoma mammario: in donne ad alto rischio di sviluppare la malattia, come portatrici di mutazioni genetiche BRCA1/2 o con forte familiarità per tumore al seno.
    • Altre condizioni: come la malattia di Paget del capezzolo o infiammazioni croniche del seno.

Applicazioni della procedura

La mastectomia, oltre ad essere un trattamento fondamentale per il cancro al seno, ha un ruolo importante nella:

      • Riduzione del rischio di recidiva in pazienti con carcinoma mammario.
      • Miglioramento della qualità di vita delle donne con carcinoma mammario, soprattutto in termini di benessere psicologico e immagine corporea.
      • Prevenzione del carcinoma mammario in donne ad alto rischio.

Considerazioni aggiuntive

    • La scelta del tipo di mastectomia dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio del tumore, le caratteristiche della paziente, le preferenze individuali e le possibilità ricostruttive.
    • È importante che la paziente sia adeguatamente informata sui rischi e benefici di ogni procedura, nonché sulle diverse opzioni di ricostruzione mammaria.
    • La mastectomia può avere un impatto significativo sulla qualità di vita della donna, sia a livello fisico che psicologico. Un supporto adeguato da parte del team medico e dei familiari è fondamentale per affrontare al meglio il percorso di cura.

3. CHIRURGIA DEI LINFONODI

Definizione

La linfadenectomia ascellare è una procedura chirurgica che prevede la rimozione dei linfonodi situati nell’area ascellare (cavo ascellare). In senologia, questa procedura viene eseguita principalmente per determinare se il cancro al seno si è diffuso ai linfonodi.

Elenco delle procedure

    • Biopsia del linfonodo sentinella: è una procedura meno invasiva che prevede la rimozione del primo linfonodo (o dei primi linfonodi) che ricevono il drenaggio linfatico dal tumore al seno. Se il linfonodo sentinella è libero da cellule tumorali, è improbabile che il cancro si sia diffuso ad altri linfonodi e la linfadenectomia ascellare completa può essere evitata.
    • Linfadenectomia ascellare completa: prevede la rimozione di un numero maggiore di linfonodi ascellari (di solito livelli I e II) e viene eseguita quando il linfonodo sentinella risulta positivo per cellule tumorali o in caso di linfonodi ascellari clinicamente palpabili.

Descrizione per gradi della tecnica della procedura

    1. Identificazione del linfonodo sentinella (se applicabile):

        • Prima dell’intervento, viene iniettato un tracciante radioattivo e/o un colorante blu nel tessuto mammario vicino al tumore.
        • Durante l’intervento, il chirurgo utilizza una sonda per rilevare il tracciante radioattivo e/o identifica visivamente il colorante blu per individuare il linfonodo sentinella.
    2. Incisione: il chirurgo esegue un’incisione nell’ascella.

    3. Dissezione dei linfonodi:

        • I linfonodi vengono attentamente separati dai tessuti circostanti, inclusi vasi sanguigni e nervi.
        • Nella linfadenectomia ascellare completa, vengono rimossi i linfonodi dei livelli I e II.
    4. Emostasi: il chirurgo controlla attentamente eventuali sanguinamenti.

    5. Chiusura della ferita: l’incisione viene chiusa con suture o punti metallici.

    6. Analisi dei linfonodi: i linfonodi rimossi vengono inviati ad un laboratorio di patologia per essere esaminati al microscopio per la presenza di cellule tumorali.

Indicazioni della procedura

    • Stadiazione del cancro al seno: determinare l’estensione della malattia e guidare le decisioni terapeutiche.
    • Trattamento del cancro al seno: rimuovere i linfonodi che contengono cellule tumorali, riducendo il rischio di recidiva.

Applicazioni della procedura

La linfadenectomia ascellare viene utilizzata principalmente nel trattamento del cancro al seno, ma può anche essere applicata in altre situazioni, come:

      • Melanoma: per valutare la diffusione del melanoma ai linfonodi ascellari.
      • Linfoma: per la diagnosi e la stadiazione del linfoma.
      • Infezioni: per drenare ascessi o trattare infezioni gravi nell’area ascellare.

Complicanze

Le possibili complicanze della linfadenectomia ascellare includono:

      • Linfedema: gonfiore del braccio causato dall’accumulo di liquido linfatico.
      • Infezione: rossore, gonfiore, dolore e febbre.
      • Dolore: dolore nell’ascella e nel braccio.
      • Limitazione del movimento del braccio: difficoltà a muovere il braccio e la spalla.
      • Sieroma: accumulo di liquido sieroso nella ferita chirurgica.
      • Danni ai nervi: intorpidimento, formicolio o debolezza nel braccio.

Considerazioni

La decisione di eseguire una linfadenectomia ascellare viene presa in base a diversi fattori, tra cui lo stadio del cancro, le caratteristiche del tumore, la salute generale della paziente e le preferenze individuali.

4. CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA

Definizione

La ricostruzione mammaria è un intervento chirurgico che mira a ricreare la forma e l’aspetto del seno dopo una mastectomia (asportazione della mammella) o una quadrantectomia (asportazione parziale della mammella), spesso eseguite a seguito di un tumore al seno. L’obiettivo è quello di restituire alla donna un’immagine corporea positiva e migliorare la sua qualità di vita.

Elenco delle Procedure

Esistono diverse tecniche di ricostruzione mammaria, che si possono classificare in:

      • Ricostruzione con protesi: Questa tecnica utilizza protesi mammarie in silicone o soluzione salina per ricreare il volume del seno. Le protesi possono essere posizionate sopra o sotto il muscolo pettorale.
          • Protesi definitive: Impiantate in un unico intervento, offrono una soluzione rapida e meno invasiva.
          • Espansori tissutali: Utilizzati per espandere gradualmente la pelle e creare lo spazio necessario per l’inserimento di una protesi definitiva in un secondo momento.
      • Ricostruzione con tessuti autologhi: Questa tecnica utilizza tessuti prelevati da altre parti del corpo della paziente (addome, schiena, coscia) per ricostruire il seno. I lembi più comuni sono:
          • DIEP (Deep Inferior Epigastric Perforator): Utilizza pelle e grasso dall’addome inferiore, preservando i muscoli.
          • TRAM (Transverse Rectus Abdominis Musculocutaneous): Utilizza pelle, grasso e muscolo retto addominale.
          • Latissimus Dorsi: Utilizza muscolo e pelle dalla schiena.
          • TUG (Transverse Upper Gracilis): Utilizza muscolo e pelle dalla parte interna della coscia.
      • Ricostruzione con lipofilling: Questa tecnica utilizza il grasso prelevato da altre parti del corpo della paziente, che viene iniettato nella zona del seno per aumentarne il volume e migliorare la forma.

Descrizione per Gradi della Tecnica della Procedura:

La scelta della tecnica di ricostruzione mammaria dipende da diversi fattori, tra cui:

      • Tipo di mastectomia: Mastectomia totale o parziale, conservazione del complesso areola-capezzolo.
      • Condizioni generali della paziente: Età, stato di salute, presenza di altre patologie.
      • Caratteristiche del tessuto mammario: Quantità di pelle e tessuto adiposo residui.
      • Eventuale radioterapia: La radioterapia può rendere i tessuti più rigidi e meno elastici, influenzando la scelta della tecnica.
      • Preferenze della paziente: Aspettative, stile di vita, desiderio di un risultato naturale.

Indicazioni della Procedura

La ricostruzione mammaria è indicata per le donne che hanno subito una mastectomia o una quadrantectomia a seguito di un tumore al seno. Può essere eseguita in concomitanza con l’intervento demolitivo (ricostruzione immediata) o in un secondo momento (ricostruzione differita).

Applicazioni della Procedura

    • Miglioramento estetico: La ricostruzione mammaria consente di ricreare la forma e l’aspetto del seno, migliorando l’immagine corporea e la fiducia in se stesse della donna.
    • Riduzione del disagio psicologico: La perdita del seno può avere un impatto significativo sulla sfera emotiva e sociale della donna. La ricostruzione mammaria può aiutare a superare il trauma e a ritrovare la serenità.
    • Miglioramento della qualità di vita: La ricostruzione mammaria può contribuire a migliorare la qualità di vita della donna, consentendole di indossare abiti che le piacciono, di praticare sport e di avere una vita sessuale soddisfacente.

Considerazioni Aggiuntive

  • La ricostruzione mammaria è un intervento chirurgico complesso che richiede un’attenta valutazione da parte del chirurgo plastico.
  • È importante discutere con il chirurgo le diverse opzioni disponibili, i rischi e i benefici di ciascuna tecnica, per poter prendere una decisione informata.
  • La ricostruzione mammaria non è un intervento di chirurgia estetica, ma un intervento ricostruttivo che mira a ripristinare l’integrità fisica e psicologica della donna.

Definizione:

La simmetrizzazione controlaterale in senologia si riferisce a un gruppo di procedure chirurgiche eseguite sulla mammella sana per ottenere una migliore simmetria con la mammella ricostruita o trattata chirurgicamente. Questo può essere necessario dopo interventi come la mastectomia, la quadrantectomia o la lumpectomia, o anche in caso di asimmetria mammaria congenita.

Elenco delle Procedure:

Le procedure di simmetrizzazione controlaterale includono:

      • Mastoplastica Riduttiva: Riduzione del volume e rimodellamento della mammella sana per ridurne le dimensioni e migliorarne la forma.
      • Mastopessi: Sollevamento della mammella sana per correggere la ptosi (caduta) e riposizionare il complesso areola-capezzolo.
      • Mastoplastica Additiva: Aumento del volume della mammella sana mediante l’inserimento di protesi mammarie per ottenere una maggiore proiezione e pienezza.

Descrizione per Gradi della Tecnica

La tecnica chirurgica specifica varia a seconda della procedura scelta e delle esigenze individuali della paziente. In generale, le fasi principali includono:

      1. Anestesia: L’intervento viene solitamente eseguito in anestesia generale o locale con sedazione.
      2. Incisioni: Le incisioni vengono pianificate in base alla procedura e alla quantità di tessuto da rimuovere o riposizionare. Possono essere periareolari, inframammarie o a forma di “T” invertita.
      3. Rimodellamento del Tessuto: Nel caso della mastoplastica riduttiva, viene rimosso il tessuto mammario in eccesso, mentre nella mastopessi viene riposizionato e rimodellato il tessuto esistente. Nella mastoplastica additiva, viene creato uno spazio per l’inserimento della protesi.
      4. Posizionamento del Complesso Areola-Capezzolo: Il complesso areola-capezzolo viene riposizionato nella posizione desiderata e riattaccato al tessuto mammario sottostante.
      5. Suture: Le incisioni vengono chiuse con suture assorbibili o non assorbibili.
      6. Medicazioni: Vengono applicate medicazioni e un reggiseno compressivo per sostenere le mammelle e ridurre il gonfiore.

Indicazioni

Le indicazioni per la simmetrizzazione controlaterale includono:

      • Asimmetria mammaria significativa dopo chirurgia al seno (mastectomia, quadrantectomia, lumpectomia).
      • Ptosi (caduta) della mammella sana.
      • Differenza di volume o forma tra le due mammelle.
      • Desiderio della paziente di migliorare l’aspetto estetico del seno.

Applicazioni

La simmetrizzazione controlaterale trova applicazione in diversi contesti:

    • Ricostruzione Mammaria: Dopo una mastectomia, la simmetrizzazione controlaterale può aiutare a ottenere un risultato estetico più armonioso.
    • Chirurgia Conservativa del Seno: Dopo una quadrantectomia o lumpectomia, la simmetrizzazione può correggere eventuali deformità o asimmetrie residue.
    • Asimmetria Mammaria Congenita: In caso di differenze significative tra le due mammelle presenti fin dalla nascita, la simmetrizzazione può migliorare l’aspetto estetico e la fiducia in se stesse della paziente.

Considerazioni

    • La simmetrizzazione controlaterale è una procedura chirurgica elettiva e la decisione di sottoporsi all’intervento spetta alla paziente dopo un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici.
    • È importante discutere le proprie aspettative e i possibili risultati con il chirurgo prima dell’intervento.
    • La simmetrizzazione controlaterale può comportare cicatrici visibili, anche se il chirurgo farà del suo meglio per posizionarle in aree poco visibili.
    • Come con qualsiasi intervento chirurgico, ci sono rischi di complicanze, come infezioni, sanguinamento, ematomi e alterazioni della sensibilità.