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CHEMIOIPERTERMIA INTRAPERITONEALE

PROCEDURE MEDICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La chemioipertermia intraperitoneale (HIPEC) è una procedura chirurgica che combina la chemioterapia con l’ipertermia (riscaldamento) per trattare alcuni tipi di cancro che si sono diffusi alla cavità peritoneale (l’area che contiene gli organi addominali).

Lo scopo è quello di distruggere le cellule tumorali residue dopo l’intervento chirurgico di rimozione del tumore principale e di prevenire la recidiva del cancro.

Indicazioni

L’HIPEC è principalmente indicata per il trattamento di:

      • Carcinosi peritoneale: diffusione di cellule tumorali al peritoneo da tumori primari come il cancro del colon-retto, dello stomaco, dell’ovaio e dell’appendice.
      • Mesotelioma peritoneale: tumore raro che origina dal peritoneo.
      • Pseudomixoma peritonei: tumore raro che produce muco nella cavità addominale.
Controindicazioni

L’HIPEC può non essere adatta a pazienti con:

      • Scarsa funzionalità cardiaca, polmonare o renale.
      • Metastasi a distanza al di fuori della cavità peritoneale.
      • Estesa malattia tumorale che non può essere rimossa chirurgicamente.
      • Condizioni mediche che rendono l’intervento chirurgico ad alto rischio.
Descrizione della procedura
    • Ambiente: La procedura viene eseguita in una sala operatoria sterile e attrezzata per la chirurgia maggiore e la gestione dell’ipertermia.
    • Personale: Un team multidisciplinare composto da chirurghi oncologi, anestesisti, infermieri specializzati e perfusionisti.
    • Anestesia: Anestesia generale.
    • Strumenti e materiali: Dispositivi per la perfusione di chemioterapici riscaldati, termometri per monitorare la temperatura, sistemi di aspirazione per rimuovere i vapori di chemioterapici.
    • Tecnica:
        1. Chirurgia citoriduttiva: rimozione di tutto il tumore visibile dalla cavità addominale.
        2. Perfusione ipertermica: la cavità addominale viene lavata con una soluzione chemioterapica riscaldata (circa 42-43°C) per un periodo di tempo definito (in genere 60-90 minuti). La soluzione viene fatta circolare attraverso un dispositivo di perfusione che la riscalda e la filtra.
    • Durata: La durata totale della procedura varia a seconda dell’estensione della chirurgia citoriduttiva e del protocollo HIPEC utilizzato. In genere, può durare diverse ore.
Post-procedura
    • Monitoraggio: Monitoraggio intensivo dei parametri vitali, del bilancio idrico, della funzionalità degli organi e del dolore.
    • Cure post-procedura: Gestione del dolore, prevenzione delle infezioni, supporto nutrizionale e fisioterapia.
    • Complicanze: Le complicanze potenziali includono infezioni, sanguinamento, perdite anastomotiche (dalla sutura intestinale), disfunzione d’organo, trombosi venosa profonda e complicanze legate all’ipertermia.
Benefici attesi
    • Aumento della sopravvivenza: l’HIPEC può migliorare la sopravvivenza nei pazienti con carcinosi peritoneale da alcuni tipi di tumore.
    • Miglioramento della qualità della vita: riducendo i sintomi e la progressione della malattia.
Rischi potenziali
    • Complicanze chirurgiche e anestesiologiche.
    • Tossicità da chemioterapia.
    • Effetti collaterali dell’ipertermia.

Considerazioni aggiuntive:

    • L’HIPEC è una procedura complessa che richiede un’attenta selezione dei pazienti e una gestione multidisciplinare.
    • I risultati dell’HIPEC variano a seconda del tipo di tumore, dello stadio della malattia e delle condizioni generali del paziente.
    • È importante discutere con il proprio medico i benefici e i rischi dell’HIPEC nel proprio caso specifico.