L’emotrasfusione, o trasfusione di sangue, è una procedura medica che consiste nel trasferire sangue o componenti del sangue (globuli rossi concentrati, plasma, piastrine) da un donatore a un ricevente.
Lo scopo principale è quello di ripristinare la volemia (volume di sangue circolante), migliorare il trasporto di ossigeno ai tessuti, correggere difetti della coagulazione o integrare componenti ematici carenti.
Indicazioni
Le indicazioni all’emotrasfusione sono molteplici e dipendono dalla specifica condizione del paziente. Alcune delle indicazioni più comuni includono:
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- Anemia: riduzione del numero di globuli rossi o dell’emoglobina, che può causare affaticamento, debolezza e mancanza di respiro.
- Emorragia: perdita acuta di sangue a seguito di traumi, interventi chirurgici o complicanze ostetriche.
- Trombocitopenia: carenza di piastrine, che aumenta il rischio di sanguinamento.
- Coagulopatie: disturbi della coagulazione del sangue, che possono causare emorragie spontanee o eccessive.
- Malattie ematologiche: come leucemie, linfomi e mieloma multiplo.
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Controindicazioni
Le controindicazioni all’emotrasfusione sono rare e dipendono dal tipo di componente del sangue da trasfondere e dalle condizioni cliniche del paziente. Alcune controindicazioni relative includono:
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- Insufficienza cardiaca congestizia: la trasfusione può sovraccaricare il sistema cardiovascolare.
- Edema polmonare: la trasfusione può peggiorare l’accumulo di liquidi nei polmoni.
- Allergia alle proteine del sangue: reazioni allergiche pregresse a trasfusioni.
- Sovraccarico di ferro: accumulo eccessivo di ferro nell’organismo.
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Descrizione della procedura
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- Ambiente: La trasfusione può essere eseguita in diversi ambienti, tra cui ospedali, cliniche, ambulatori e persino a domicilio in casi selezionati. L’ambiente deve essere pulito, confortevole e dotato delle attrezzature necessarie per il monitoraggio del paziente e la gestione di eventuali complicanze.
- Personale: La procedura deve essere eseguita da personale sanitario qualificato, come medici, infermieri e tecnici di laboratorio.
- Anestesia: L’emotrasfusione non richiede anestesia.
- Strumenti e materiali: I materiali necessari includono:
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- Sacca di sangue o emocomponenti, con il relativo set di trasfusione.
- Ago cannula per l’accesso venoso periferico.
- Soluzione fisiologica per il lavaggio della linea di infusione.
- Dispositivi di protezione individuale (DPI) per l’operatore sanitario.
- Cartella clinica del paziente e documentazione relativa alla trasfusione.
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- Tecnica:
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- Identificazione del paziente: accurata verifica dell’identità del paziente e compatibilità del gruppo sanguigno con l’unità da trasfondere.
- Preparazione del materiale: predisposizione del set di trasfusione e collegamento alla sacca di sangue.
- Accesso venoso: inserimento di un ago cannula in una vena periferica.
- Inizio della trasfusione: infusione lenta del sangue o emocomponenti, con monitoraggio costante dei parametri vitali del paziente.
- Completamento della trasfusione: rimozione del set di trasfusione e medicazione del sito di inserzione dell’ago.
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- Durata: La durata della trasfusione varia a seconda del volume e del tipo di componente del sangue da trasfondere, generalmente da 1 a 4 ore.
Post-procedura
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- Monitoraggio: Il paziente viene monitorato attentamente durante e dopo la trasfusione per rilevare eventuali reazioni avverse. I parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, saturazione di ossigeno) vengono controllati regolarmente.
- Cure post-procedura: Dopo la trasfusione, il paziente può riprendere le normali attività, a meno che non vi siano controindicazioni specifiche. È importante mantenere una buona idratazione e seguire le indicazioni del medico curante.
- Complicanze: Le complicanze trasfusionali sono rare ma possono essere gravi. Alcune delle complicanze più comuni includono:
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- Reazioni febbrili non emolitiche: caratterizzate da febbre e brividi.
- Reazioni allergiche: da lievi (orticaria, prurito) a gravi (shock anafilattico).
- Reazioni emolitiche: distruzione dei globuli rossi a causa di incompatibilità di gruppo sanguigno, potenzialmente fatale.
- Sovraccarico di volume: accumulo eccessivo di liquidi nell’organismo.
- Trasmissione di infezioni: come epatite virale, HIV e malattie da prioni.
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Benefici attesi
I benefici attesi dell’emotrasfusione dipendono dalla condizione clinica del paziente. In generale, la trasfusione può:
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- Migliorare l’ossigenazione dei tessuti.
- Correggere l’anemia e ridurre i sintomi correlati (affaticamento, debolezza).
- Arrestare o prevenire emorragie.
- Migliorare la coagulazione del sangue.
- Supportare il sistema immunitario.
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Rischi potenziali
Come ogni procedura medica, l’emotrasfusione comporta dei rischi potenziali, anche se rari. I rischi principali includono:
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- Reazioni avverse, come febbre, brividi, allergie e reazioni emolitiche.
- Trasmissione di infezioni.
- Sovraccarico di volume.
- Danno polmonare acuto correlato alla trasfusione (TRALI).
- Sovraccarico di ferro.
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Conclusioni:
L’emotrasfusione è una procedura medica salvavita in molte situazioni. La corretta selezione dei pazienti, la scrupolosa aderenza alle procedure e il monitoraggio attento durante e dopo la trasfusione sono fondamentali per minimizzare i rischi e massimizzare i benefici.