L’intervento di bypass aorto-coronarico (CABG) mira a ripristinare un flusso sanguigno adeguato al muscolo cardiaco quando le arterie coronarie sono ostruite o ristrette a causa della malattia coronarica.
Si crea un bypass, ovvero un percorso alternativo, per consentire al sangue ossigenato di raggiungere il cuore aggirando l’ostruzione.
Indicazioni
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- Angina instabile: dolore toracico che non si risolve con la terapia farmacologica.
- Stenosi coronarica significativa: restringimento di uno o più vasi coronarici principali.
- Malattia del tronco comune: ostruzione dell’arteria principale che fornisce sangue al cuore.
- Insufficienza cardiaca: incapacità del cuore di pompare sangue a sufficienza.
- Prevenzione di complicanze: come infarto del miocardio o aritmie.
Controindicazioni
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- Condizioni cliniche gravi: che aumentano il rischio chirurgico, come insufficienza renale o respiratoria terminale.
- Aspettativa di vita limitata: a causa di altre patologie.
- Arterie coronarie troppo piccole: che rendono difficile l’innesto del bypass.
- Mancanza di vasi sanguigni idonei: per creare il bypass.
Descrizione
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- Ambiente: Sala operatoria sterile con attrezzature specializzate per la cardiochirurgia.
- Personale: Cardiochirurgo, anestesista, infermieri strumentisti, perfusionista (se si usa la circolazione extracorporea).
- Anestesia: Anestesia generale.
- Strumenti e materiali:
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- Strumenti chirurgici standard.
- Macchina cuore-polmoni (in alcuni casi).
- Innesti vascolari (arterie o vene prelevate dal paziente stesso).
- Fili di sutura.
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- Tecnica:
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- Incisione: Sternotomia mediana (apertura dello sterno) o mini-toracotomia (incisione più piccola).
- Preparazione degli innesti: Prelievo di arterie (mammaria interna, radiale) o vene (safena) dal paziente.
- Bypass: Collegamento degli innesti a monte e a valle dell’ostruzione coronarica.
- Chiusura: Sutura dello sterno e dei tessuti.
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- Durata: 2-6 ore, a seconda della complessità dell’intervento.
Post-procedura
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- Monitoraggio: In terapia intensiva per 24-48 ore, con monitoraggio continuo di parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, respirazione, ecc.).
- Cure post-procedura:
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- Gestione del dolore.
- Fisioterapia respiratoria.
- Mobilizzazione precoce.
- Terapia farmacologica (antiaggreganti piastrinici, statine, ecc.).
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- Complicanze:
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- Sanguinamento.
- Infezioni.
- Aritmie.
- Insufficienza renale.
- Ictus.
- Infarto del miocardio.
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Benefici attesi
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- Riduzione dell’angina: o scomparsa completa del dolore.
- Miglioramento della capacità funzionale: maggiore tolleranza allo sforzo.
- Prevenzione di eventi cardiaci: riduzione del rischio di infarto e morte cardiaca.
- Miglioramento della qualità di vita.
Rischi potenziali
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- Rischi legati all’anestesia generale.
- Rischi legati all’intervento chirurgico: sanguinamento, infezioni, complicanze cardiache.
- Rischi a lungo termine: occlusione degli innesti, necessità di nuovi interventi.
Conclusioni:
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- La scelta tra intervento tradizionale con circolazione extracorporea e intervento a cuore battente (“off-pump”) dipende dalle condizioni del paziente e dalla preferenza del chirurgo.
- L’angioplastica coronarica con stent può essere un’alternativa al bypass in alcuni casi, ma il bypass offre generalmente risultati a lungo termine migliori.
- È fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico nel periodo post-operatorio per favorire la guarigione e prevenire complicanze.