ALFA-MANNOSIDOSI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

L’alfa-mannosidosi è una malattia da accumulo lisosomiale rara, causata da un deficit dell’enzima alfa-mannosidasi.

Questo deficit porta all’accumulo di oligosaccaridi ricchi in mannosio nei lisosomi delle cellule di diversi tessuti e organi, causando una varietà di sintomi.

Epidemiologia:

  • Incidenza: stimata in circa 1 caso ogni 500.000 nati vivi.
  • Distribuzione: presente in tutto il mondo, senza predilizione per sesso o etnia.

Eziologia:

  • Mutazioni del gene MAN2B1: la malattia è causata da mutazioni nel gene MAN2B1, localizzato sul cromosoma 19, che codifica per l’enzima alfa-mannosidasi.
  • Trasmissione autosomica recessiva: per manifestare la malattia, un individuo deve ereditare due copie del gene mutato, una da ciascun genitore.

Fisiopatologia:

Il deficit di alfa-mannosidasi impedisce la corretta degradazione degli oligosaccaridi contenenti mannosio. Questi si accumulano nei lisosomi, causando disfunzione cellulare e danno tissutale in diversi organi, tra cui il cervello, lo scheletro, il sistema immunitario e l’udito.

Caratteristiche cliniche:

L’alfa-mannosidosi presenta un’ampia variabilità clinica, con sintomi che possono variare da lievi a gravi. I principali segni e sintomi includono:

  • Disabilità intellettiva: da lieve a grave, con ritardo dello sviluppo psicomotorio, difficoltà di apprendimento e problemi comportamentali.
  • Immunodeficienza: aumentata suscettibilità alle infezioni, in particolare respiratorie e otiti.
  • Anomalie scheletriche: disostosi multipla con caratteristiche facciali distintive (fronte prominente, sella nasale piatta, macroglossia), scoliosi, deformità del torace.
  • Perdita dell’udito: sordità neurosensoriale da lieve a grave.
  • Disturbi motori: ipotonia, debolezza muscolare, atassia, anomalie articolari.
  • Problemi oculari: cataratta, strabismo.
  • Epatosplenomegalia: ingrossamento del fegato e della milza.
  • Tratti facciali caratteristici: macrocefalia, fronte prominente, sopracciglia folte, sella nasale piatta, macroglossia, prognatismo.

Diagnosi:

  • Esame clinico: valutazione dei segni e sintomi.
  • Analisi enzimatica: misurazione dell’attività dell’alfa-mannosidasi nei leucociti o in altre cellule nucleate.
  • Test genetico: analisi del DNA per identificare le mutazioni nel gene MAN2B1.
  • Esami strumentali: radiografie per valutare le anomalie scheletriche, audiometria per valutare l’udito, risonanza magnetica (RM) dell’encefalo per valutare il coinvolgimento del sistema nervoso centrale.

Diagnosi differenziale:

L’alfa-mannosidosi può essere confusa con altre malattie da accumulo lisosomiale, come le mucopolisaccaridosi.

Trattamento:

Al momento non esiste una cura definitiva per l’alfa-mannosidosi, ma sono disponibili diverse opzioni terapeutiche per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita:

  • Terapia enzimatica sostitutiva (TES): velmanasi alfa è un farmaco approvato per il trattamento dell’alfa-mannosidosi. La TES consiste nella somministrazione endovenosa dell’enzima mancante per sostituire quello deficitario.
  • Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT): può essere un’opzione per alcuni pazienti, ma la sua efficacia è ancora in fase di studio.
  • Trattamento sintomatico: gestione delle complicanze, come infezioni, problemi scheletrici, perdita dell’udito e disabilità intellettiva.
  • Supporto multidisciplinare: è fondamentale un approccio multidisciplinare che coinvolga medici specialisti, fisioterapisti, logopedisti, psicologi e assistenti sociali per fornire un supporto completo al paziente e alla famiglia.

Prognosi:

La prognosi dell’alfa-mannosidosi varia a seconda della gravità della malattia. Le forme gravi possono portare a una ridotta aspettativa di vita, mentre le forme più lievi consentono una vita quasi normale con un adeguato supporto medico e terapeutico.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Attualmente, l’unico farmaco specifico approvato per il trattamento dell’alfa-mannosidosi è velmanasi alfa (nome commerciale Lamzede®).

È una terapia enzimatica sostitutiva (TES) che fornisce all’organismo l’enzima alfa-mannosidasi, carente nelle persone affette da questa malattia. La velmanasi alfa viene somministrata per via endovenosa e aiuta a ridurre l’accumulo di zuccheri complessi nei tessuti, alleviando alcuni sintomi della malattia.

Importante:

  • Lamzede® è approvato per il trattamento delle manifestazioni non neurologiche dell’alfa-mannosidosi in pazienti adulti e pediatrici.
  • Non è efficace per i sintomi neurologici perché l’enzima non riesce a raggiungere il cervello.
  • La terapia deve essere iniziata e monitorata da un medico specialista esperto nel trattamento delle malattie da accumulo lisosomiale.

Ricerca in corso:

La ricerca sull’alfa-mannosidosi è in continua evoluzione. Gli scienziati stanno studiando nuove terapie, come la terapia genica e la chaperonoterapia, che potrebbero offrire ulteriori opzioni di trattamento in futuro.