AGENESIA CEREBELLARE

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

L’agenesia cerebellare è una rara malformazione congenita del sistema nervoso centrale caratterizzata dall’assenza completa o parziale del cervelletto, una struttura cerebrale fondamentale per il controllo del movimento, l’equilibrio e la coordinazione.

Epidemiologia

L’agenesia cerebellare è una condizione estremamente rara, con un’incidenza stimata inferiore a 1 caso su 100.000 nati vivi. Data la sua rarità, i dati epidemiologici precisi sono limitati.

Eziologia e Genetica

L’agenesia cerebellare può essere causata da una varietà di fattori, tra cui:

  • Fattori genetici: Mutazioni in specifici geni coinvolti nello sviluppo del cervelletto possono causare agenesia cerebellare. La trasmissione può essere autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori del gene mutato affinché il bambino sviluppi la condizione.
  • Fattori ambientali: L’esposizione a teratogeni durante la gravidanza, come alcuni farmaci (ad esempio, la fenitoina) o radiazioni, può aumentare il rischio di agenesia cerebellare.
  • Cause sconosciute: In molti casi, la causa dell’agenesia cerebellare rimane sconosciuta.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’agenesia cerebellare variano a seconda della gravità della malformazione e possono includere:

  • Atassia: Difficoltà di coordinazione dei movimenti volontari, che può manifestarsi con andatura instabile, difficoltà a raggiungere oggetti e tremori.
  • Disartria: Difficoltà nell’articolazione del linguaggio, che può rendere la parola incomprensibile.
  • Ipotonia: Riduzione del tono muscolare, che può causare debolezza e difficoltà nel mantenere la postura.
  • Nistagmo: Movimenti oculari involontari e ritmici.
  • Ritardo dello sviluppo: Ritardo nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo motorio, del linguaggio e cognitivo.
  • Disabilità intellettiva: In alcuni casi, l’agenesia cerebellare può essere associata a disabilità intellettiva.

Diagnosi

La diagnosi di agenesia cerebellare si basa su:

  • Esame obiettivo neurologico: Valutazione delle funzioni motorie, dell’equilibrio, della coordinazione e del linguaggio.
  • Neuroimaging: La risonanza magnetica (RM) del cervello è l’esame di imaging di scelta per confermare la diagnosi, mostrando l’assenza o la grave ipoplasia del cervelletto.

Prognosi

La prognosi dell’agenesia cerebellare varia a seconda della gravità della malformazione e della presenza di altre anomalie associate. In generale, i pazienti con agenesia cerebellare presentano deficit neurologici permanenti, ma con un’adeguata terapia riabilitativa possono raggiungere un certo grado di autonomia funzionale.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

I.R.C.C.S. “Eugenio Medea” – Brindisi

Brindisi (BR)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

ASL 1 L’Aquila – Ospedale regionale San Salvatore

L’Aquila (AQ)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Purtroppo, al momento non esistono farmaci specifici che possano curare questa condizione o ripristinare la funzione cerebellare.

Tuttavia, sono disponibili diversi trattamenti e terapie che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questi includono:

  • Fisioterapia e terapia occupazionale: per migliorare la forza muscolare, la coordinazione, l’equilibrio e le capacità motorie.
  • Logopedia: per affrontare i problemi di linguaggio e comunicazione.
  • Terapia educativa: per aiutare i bambini con agenesia cerebellare a raggiungere il loro pieno potenziale di apprendimento.
  • Ausili per la mobilità: come deambulatori, sedie a rotelle o tutori, per facilitare gli spostamenti e l’indipendenza.
  • Farmaci: per gestire sintomi specifici come tremori, spasticità o convulsioni.
  • Supporto psicologico: per aiutare i pazienti e le loro famiglie a far fronte alle sfide emotive e sociali associate alla condizione.

Ci sono speranze per il futuro?

Sì, la ricerca sta esplorando nuove strade per il trattamento dell’agenesia cerebellare. Alcuni studi si concentrano su:

  • Terapia genica: con l’obiettivo di correggere i difetti genetici che causano la malformazione.
  • Trapianto di cellule staminali: per rigenerare il tessuto cerebellare mancante.
  • Farmaci neuroprotettivi: per proteggere le cellule nervose e prevenire ulteriori danni.