ABETALIPOPROTEINEMIA

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

L’Abetalipoproteinemia è una rara patologia genetica autosomica recessiva caratterizzata dall’assenza di lipoproteine a bassa densità (LDL) e lipoproteine a molto bassa densità (VLDL) nel sangue.

La condizione è causata da una deficienza congenita dell’apolipoproteina B (ApoB), che è fondamentale per la sintesi e la funzione di queste lipoproteine. Le lipoproteine, che trasportano i lipidi (come il colesterolo e i trigliceridi), sono cruciali per il trasporto e l’assorbimento dei grassi alimentari e delle vitamine liposolubili (A, D, E, K).

In assenza di questa proteina, i lipidi non vengono trasportati correttamente nel corpo, e ciò porta a malassorbimento di grassi e vitamine liposolubili, con conseguenti sintomi neurologici, oculari e gastrointestinali. L’Abetalipoproteinemia è una condizione rara ma grave, che richiede una diagnosi precoce e un trattamento adeguato per prevenire danni permanenti agli organi.

Epidemiologia

L’Abetalipoproteinemia è una malattia molto rara. La sua prevalenza è stimata in circa 1 caso ogni 1 milione di persone a livello globale, anche se la prevalenza potrebbe essere più alta in alcune popolazioni isolate o in determinate etnie, dove le mutazioni genetiche possono essere più comuni.

Eziologia e Genetica

L’Abetalipoproteinemia è causata da mutazioni nel gene MTTP (Microsomal Triglyceride Transfer Protein), localizzato sul cromosoma 4q22.1. Il gene MTTP codifica per una proteina che è essenziale per il trasferimento dei trigliceridi nei lipidi all’interno dei enterociti (cellule epiteliali dell’intestino) e degli epatociti (cellule del fegato). Questo processo è fondamentale per la sintesi delle lipoproteine contenenti apolipoproteina B, in particolare le lipoproteine a bassa densità (LDL) e le lipoproteine a molto bassa densità (VLDL).

      • Mutazione nel gene MTTP: La carenza di questa proteina nel corpo impedisce la sintesi e la secrezione di VLDL e chilo-microni (lipoproteine che trasportano i grassi dall’intestino all’organismo), portando a un accumulo di grassi nei tessuti e alla difficoltà nel trasporto dei lipidi nel sangue.
      • Ereditarietà autosomica recessiva: La sindrome si manifesta solo quando un individuo eredita due copie mutate del gene (una da ciascun genitore). Entrambi i genitori devono essere portatori sani per trasmettere la malattia. Se entrambi i genitori sono portatori di una mutazione nel gene MTTP, ogni figlio ha una probabilità del 25% di essere affetto dalla malattia.
Patogenesi

La patogenesi dell’Abetalipoproteinemia è strettamente legata alla carenza dell’apolipoproteina B (ApoB) e del difetto nell’assemblaggio delle lipoproteine. L’Apolipoproteina B è una proteina strutturale essenziale per la formazione delle lipoproteine che trasportano i lipidi, come le VLDL (che trasportano i trigliceridi dal fegato ai tessuti) e i chilomicroni (che trasportano i grassi assorbiti dall’intestino).

Processo fisiologico compromesso:

      1. Assorbimento dei lipidi: Normalmente, i lipidi (soprattutto trigliceridi) sono assorbiti nel tratto intestinale e assemblati in chilomicroni, che vengono poi trasportati attraverso il sistema linfatico e quindi nel sangue. La carenza di ApoB impedisce la corretta formazione di questi chilomicroni.
      2. Trasporto dei lipidi: A causa della disfunzione nell’assemblaggio delle lipoproteine, le lipoproteine contenenti ApoB, come le VLDL e LDL, non vengono rilasciate correttamente dal fegato nel sangue.
      3. Malassorbimento e accumulo di lipidi: La carenza di lipoproteine funzionali porta a un malassorbimento dei grassi nell’intestino, con conseguente accumulo di trigliceridi nelle cellule enteriche e nei tessuti, in particolare nel fegato e nell’intestino.

La deficienza di vitamine liposolubili (A, D, E, K) si verifica per il malassorbimento dei grassi, portando a carenze nutrizionali e a gravi problemi neurologici e oculari. Inoltre, i lipidi non metabolizzati si accumulano nelle cellule e nei tessuti, causando danni cellulari e disturbi nell’omeostasi.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’Abetalipoproteinemia sono eterogenee, ma tendono a manifestarsi nella prima infanzia. I principali segni e sintomi includono:

      1. Sintomi gastrointestinali:
          • Diarrea cronica: Il malassorbimento dei grassi porta a un’impossibilità di digerire adeguatamente i lipidi, con conseguente diarrea grassa (steatorrea).
          • Malnutrizione: A causa della difficoltà nel digerire e assorbire i nutrienti, i bambini affetti sviluppano una grave malnutrizione e ritardo nella crescita.
      2. Sintomi neurologici:
          • Atassia: Difficoltà nel coordinamento muscolare e nel movimento, che può portare a difficoltà motorie.
          • Neuropatia periferica: Danno ai nervi periferici che può manifestarsi con debolezza muscolare e sensibilità ridotta agli arti.
          • Retinopatia e cecità notturna: La carenza di vitamina A può causare cecità notturna e danni alla retina.
      3. Sintomi oculari:
          • Retinopatia pigmentosa: Una condizione che porta a danni alla retina, che può causare visione notturna ridotta e progressiva perdita della vista.
          • Cataratta: I pazienti possono sviluppare cataratta prematura a causa delle carenze vitaminiche.
      4. Sintomi metabolici e nutrizionali:
          • Carenza di vitamine liposolubili: La carenza di vitamine ADE, e K è comune, con le seguenti manifestazioni:
              • Vitamina E: La sua carenza è particolarmente pericolosa per la salute del sistema nervoso e della pelle.
              • Vitamina K: Può portare a disturbi della coagulazione, con un aumento del rischio di emorragie.
              • Vitamina D: La carenza può favorire il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti.
      5. Sintomi cardiovascolari:
          • I pazienti possono sviluppare dislipidemia con elevati livelli di trigliceridi e colesterolo nelle lipoproteine anormali.
Diagnosi

La diagnosi dell’Abetalipoproteinemia si basa su un approccio clinico e genetico.

      1. Storia medica e esame fisico: La presenza di steatorrearitardo della crescitaatassia e cecità notturna deve sollevare il sospetto di Abetalipoproteinemia, soprattutto se i segni compaiono nei primi anni di vita.
      2. Test biochimici:
        • Misurazione dei lipidi nel sangue: Una caratteristica distintiva della malattia è la bassa concentrazione di colesterolo LDL e VLDL nel sangue, insieme a un accumulo di lipidi nei tessuti.
        • Test delle vitamine liposolubili: Le concentrazioni di vitamine A, D, E e K sono tipicamente ridotte.
      3. Test genetici:
        • La diagnosi definitiva si ottiene mediante il sequenziamento del gene MTTP. La rilevazione di mutazioni in questo gene conferma la diagnosi di Abetalipoproteinemia.
      4. Biopsia intestinale:
        • In alcuni casi, una biopsia dell’intestino può rivelare un accumulo di lipidi non metabolizzati nelle cellule epiteliali intestinali.
Prognosi

La prognosi dell’Abetalipoproteinemia dipende dalla diagnosi precoce e dal trattamento adeguato:

      • Trattamento precoce: Con un trattamento adeguato, che prevede integrazione con vitamine liposolubili (A, D, E, K) e supporto nutrizionale (incluso un apporto adeguato di grassi facilmente digeribili), la prognosi può migliorare significativamente.
      • Malassorbimento persistente: Se non trattata, la malattia può portare a gravi complicazioni neurologiche e oculari (cecità e neuropatia), e a un ritardo nella crescita.
      • Carenze vitaminiche a lungo termine possono provocare danni irreversibili agli organi, ma la gestione nutrizionale tempestiva può prevenire o rallentare queste complicazioni.

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Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Ospedale Papa Giovanni XXIII
Bergamo (BG)
Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna
Bologna (BO)
Ospedale Centrale di Bolzano
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” 
Brindisi (BR)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Ospedale “Edoardo Bassini” di Cinisello Balsamo
Cinisello Balsamo (MI)
Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”
Cosenza (CS)
Arcispedale S.Anna”
Ferrara (FE)
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Firenze (FI)
Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni
Forlì (FC)
Presidio di Francavilla Fontana – Ceglie Messapica
Francavilla Fontana (BR)
Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” Gallipoli
Gallipoli (LE)
Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Ospedale regionale San Salvatore
L’Aquila (AQ)
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Milano (MI)
Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano
Milano (MI)
Ospedale Niguarda di Milano 
Milano (MI)
Ospedale S. Paolo di Milano
Milano (MI)
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Modena (MO)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
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Padova (PD)
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Parma (PR)
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Pavia (PV)
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Perugia (PG)
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Pescara (PE)
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Piacenza (PC)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS
Roma (RM)
Policlinico Tor Vergata
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni
Terni (TR)
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Torino (TO)
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Trento (TN)
Polo Ospedaliero di Treviso
Treviso (TV)
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Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Verona (VR)

Poiché l’abetalipoproteinemia è una malattia genetica causata da un difetto nel metabolismo dei lipidi, non esiste una cura definitiva. Tuttavia, ci sono trattamenti che possono gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questi trattamenti si concentrano principalmente sul rimediare alle carenze vitaminiche, sull’ottimizzazione dell’assorbimento dei lipidi e sulla gestione dei problemi neurologici.

Supplementazione Vitaminica

La principale forma di trattamento per l’abetalipoproteinemia consiste nella somministrazione di vitamine liposolubili per prevenire o trattare le carenze. Poiché i pazienti non possono assorbire le vitamine A, D, E e K in modo adeguato attraverso l’alimentazione, la supplementazione è fondamentale:

      • Vitamina A: La carenza di vitamina A è uno dei principali problemi. I pazienti sono trattati con alte dosi di vitamina A per prevenire danni alla vista e altre complicanze legate alla carenza. La vitamina A può essere somministrata oralmente in dosi molto elevate e monitorata regolarmente.
      • Vitamina E: La vitamina E è essenziale per la protezione delle cellule dai danni ossidativi, e i pazienti con abetalipoproteinemia hanno bisogno di dosi elevate di vitamina E per prevenire neuropatia e problemi motori. È generalmente somministrata in forma di tocoferoli ad alta dose.
      • Vitamina D: I pazienti possono sviluppare carenze di vitamina D, che può portare a osteoporosi o rachitismo. La supplementazione di vitamina D è importante per il mantenimento della salute ossea.
      • Vitamina K: La vitamina K è necessaria per la coagulazione del sangue, e la carenza può portare a sanguinamenti e problemi di coagulazione. La vitamina K viene somministrata regolarmente per correggere la carenza.
Dieta Speciale e Supporto Nutrizionale

Poiché l’assorbimento dei grassi è compromesso nell’abetalipoproteinemia, i pazienti devono seguire una dieta speciale, che può includere:

      • Dieta ad alto contenuto di trigliceridi a catena media (MCT): I trigliceridi a catena media sono più facili da assorbire rispetto ai grassi a catena lunga e possono essere utilizzati come fonte di energia. L’uso di oli MCT può aiutare a fornire energia ai pazienti con difficoltà di assorbimento dei grassi.
      • Alimenti arricchiti con lipidi o nutrienti per migliorare l’assorbimento.
      • Supporto nutrizionale: Nei casi più gravi, i pazienti potrebbero aver bisogno di alimentazione enterale o parenterale (sommando i nutrienti direttamente nella corrente sanguigna) per garantire una corretta nutrizione.
Terapie Farmacologiche

Alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire i sintomi o per migliorare la qualità della vita del paziente:

      • Farmaci per migliorare l’assorbimento dei grassi: In alcuni casi, possono essere utilizzati enzimi digestivi o farmaci che aiutano a migliorare l’assorbimento dei grassi dal tratto gastrointestinale.
      • Antiossidanti: Poiché la carenza di vitamina E può causare danni cellulari, l’uso di antiossidanti aggiuntivi potrebbe essere utile per proteggere i nervi e i tessuti da danni ossidativi.
Monitoraggio e Follow-up a Lungo Periodo

Poiché l’abetalipoproteinemia è una condizione cronica, i pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio regolare per controllare le carenze vitaminiche e i sintomi associati:

      • Esami del sangue: Monitoraggio dei livelli di vitamine AED e K, oltre alla funzione epatica e gastrointestinale.
      • Controlli neurologici: Monitoraggio dei segni di neuropatia periferica e atassia, con eventuali trattamenti fisioterapici o neurologici.
      • Esami visivi: Monitoraggio per la cecità notturna e per altri segni di danno alla retina o alla vista.
Supporto Psicologico e Riabilitazione

In alcuni casi, i pazienti con abetalipoproteinemia possono beneficiare di terapie fisiche o psicologiche per gestire le difficoltà motorie (come l’atassia) e per affrontare le sfide emotive legate alla malattia cronica. La riabilitazione motoria può essere utile per migliorare la forza muscolare e la coordinazione nei pazienti con deficit neurologici.