SCOMPENSO CARDIACO

Malattie, Malattie Cuore e Grossi Vasi

NOTE INFORMATIVE
  

Lo scompenso cardiaco, noto anche come insufficienza cardiaca congestizia, è una condizione cronica grave in cui il cuore non è in grado di pompare sangue a sufficienza per soddisfare le esigenze dell’organismo.

Ciò provoca una carenza di flusso sanguigno (ipoperfusione) e ossigeno (ipossia) a organi e tessuti, con potenziali conseguenze fatali.

Immaginate il cuore come una pompa: se la pompa funziona male, non riesce a far circolare il sangue in modo adeguato in tutto il corpo.

Pensiamo al cuore come a un muscolo: se il muscolo cardiaco è indebolito, non ha la forza sufficiente per pompare il sangue con efficacia.

Sintomi prevalenti dello scompenso cardiaco:

  • –  Affanno, soprattutto durante sforzo o sdraiandosi. Questo è il sintomo più comune e spesso è il primo a manifestarsi. L’affanno può essere lieve o grave, e può peggiorare con l’attività fisica o quando si è sdraiati.
  • –  Stanchezza e affaticamento. Ci si può sentire stanchi anche dopo aver fatto poca attività fisica, o senza aver fatto nulla. La stanchezza può interferire con le attività quotidiane e la qualità della vita.
  • –  Gonfiore alle gambe, caviglie e addome (edema). Questo sintomo si verifica perché il liquido si accumula nei tessuti a causa della ridotta capacità del cuore di pompare il sangue. Il gonfiore può essere lieve o grave, e può peggiorare di notte o quando si sta seduti per lunghi periodi.
  • –  Riduzione della minzione. Si può urinare meno spesso del solito, anche di notte. L’urina può essere più scura o concentrata.
  • –  Perdita di appetito e nausea. Si può perdere l’appetito o sentirsi nauseati, soprattutto se si ha gonfiore addominale.
  • –  Tosse persistente. La tosse può essere secca o produttiva di espettorato bianco o rosato. La tosse può peggiorare di notte o quando si è sdraiati.
  • –  Battito cardiaco accelerato o irregolare. Il battito cardiaco può essere più veloce del normale o irregolare (aritmia).

Alla base dello scompenso cardiaco vi è generalmente un danno al miocardio, il muscolo cardiaco, che può a sua volta dipendere da diverse condizioni, tra cui:

1. Malattie cardiache preesistenti:

  • –  Malattia coronarica: Ostruzione delle arterie coronarie che irrorano il cuore, causata da aterosclerosi, infarto del miocardio o angina pectoris.
  • –  Cardiomiopatie: Malattie del muscolo cardiaco che ne indeboliscono la struttura e la funzione, come la cardiomiopatia dilatativa, ipertrofica o restrittiva.
  • –  Valvulopatie cardiache: Malfunzionamento delle valvole cardiache che regolano il flusso sanguigno all’interno del cuore, come stenosi o insufficienza valvolare mitrale, aortica, tricuspide o polmonare.

2. Ipertensione arteriosa non controllata:

  • –  Pressione sanguigna alta persistente nel tempo che sovraccarica il cuore e ne indebolisce la funzione.

3. Diabete:

  • –  Elevati livelli di zucchero nel sangue (glicemia) danneggiano i vasi sanguigni e il muscolo cardiaco, aumentando il rischio di scompenso cardiaco.

4. Altre cause:

  • –  Fibrillazione atriale e altre aritmie cardiache: Ritmo cardiaco irregolare che può ridurre l’efficienza del pompaggio cardiaco.
  • –  Infezioni cardiache (endocarditi): Infezioni del rivestimento interno del cuore che possono danneggiare il muscolo cardiaco.
  • –  Consumo di alcol e droghe: L’abuso di alcol e droghe, come cocaina e anfetamine, può danneggiare il muscolo cardiaco e aumentare il rischio di scompenso cardiaco.
  • –  Obesità: Sovrappeso e obesità pongono un carico eccessivo sul cuore e possono aumentare il rischio di scompenso cardiaco.
  • –  Fumo: Le sostanze chimiche contenute nel fumo di sigaretta danneggiano i vasi sanguigni e il muscolo cardiaco, aumentando il rischio di malattie cardiache e scompenso cardiaco.
  • –  Cause polmonari: Embolia polmonare e ipertensione polmonare possono sovraccaricare il cuore e contribuire allo scompenso cardiaco.
  • –  Altre malattie: Alcune malattie sistemiche, come malattie renali, malattie autoimmuni e malattie del connettivo, possono aumentare il rischio di scompenso cardiaco.

La diagnosi dello scompenso cardiaco è un processo fondamentale per identificare correttamente la malattia, determinarne la gravità, la causa sottostante e impostare un trattamento adeguato.

Riconoscere precocemente lo scompenso cardiaco è cruciale per migliorare la prognosi e la qualità della vita del paziente.

Il processo diagnostico si basa su una valutazione medica completa, esami di laboratorio e accertamenti specialistici.

1. Valutazione Medica:

  • –  Anamnesi: Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sulla storia medica del paziente, i sintomi presenti, la durata dei sintomi, eventuali malattie preesistenti, la storia familiare di malattie cardiache, i farmaci assunti, lo stile di vita (abitudine al fumo, consumo di alcol, attività fisica) e i fattori di rischio cardiovascolare.
  • –  Esame Fisico: Verificherà la presenza di pressione alta, gonfiore alle gambe (edemi), battito cardiaco irregolare (aritmie), soffi cardiaci, rumori polmonari anormali e segni di congestione venosa epatica (ingrossamento del fegato).

2. Esami di Laboratorio:

  • –  Esami del sangue: Valutazione della funzionalità cardiaca (peptidi natriuretici BNP o NT-proBNP), emocromo, funzionalità renale, elettroliti, enzimi epatici, glicemia, assetto lipidico (colesterolo e trigliceridi).
  • –  Esami coagulativi: Per valutare il rischio di trombosi, frequente nella sclerodermia.

3. Accertamenti Specialistici:

  • –  Elettrocardiogramma (ECG): Traccia l’attività elettrica del cuore e può evidenziare aritmie, alterazioni del ritmo cardiaco e segni di danno cardiaco.
  • –  Radiografia del torace: Utile per valutare la dimensione e la forma del cuore, la presenza di congestione polmonare e segni di malattie polmonari che possono contribuire allo scompenso cardiaco.
  • –  Ecocardiogramma: Un esame a ultrasuoni del cuore che permette di valutare la struttura e la funzione del cuore, misurando la frazione di eiezione (quantità di sangue pompato dal ventricolo sinistro ad ogni battito) e identificando eventuali anomalie valvolari o danni al muscolo cardiaco.
  • –  Altri esami, a seconda del caso:
      1. Test da sforzo: Valuta la capacità del cuore di pompare sangue durante l’esercizio fisico.
      2. Holter cardiaco: Registra il ritmo cardiaco e l’attività elettrica del cuore per un periodo di 24-48 ore, aiutando a identificare aritmie intermittenti.
      3. Risonanza magnetica cardiaca (RMN): Fornisce immagini dettagliate del cuore e può essere utile per valutare la funzione cardiaca e identificare malattie del muscolo cardiaco o anomalie congenite del cuore.
      4. Scintigrafia cardiaca (SPECT): Valuta il flusso sanguigno nel cuore e può aiutare a identificare aree di danno al muscolo cardiaco.
      5. Cateterismo cardiaco: Un esame invasivo che permette di misurare la pressione all’interno del cuore e valutare il flusso sanguigno nelle arterie coronarie.

Diagnosi Differenziale:

E’ fondamentale distinguere lo scompenso cardiaco da altre malattie che possono presentare sintomi simili, come:

  • –  Malattia polmonare cronica (COPD): Può causare affanno, tosse e fatica, sintomi che si sovrappongono a quelli dello scompenso cardiaco.
  • –  Anemia: Può causare stanchezza, affanno e pallore, sintomi che possono essere confusi con quelli dello scompenso cardiaco.
  • –  Malattie tiroidee: Ipertiroidismo o ipotiroidismo possono causare sintomi come affanno, stanchezza e alterazioni del battito cardiaco.
  • –  Depressione: Può causare sintomi come stanchezza, perdita di appetito e difficoltà di concentrazione, che possono essere confusi con quelli dello scompenso cardiaco.

La terapia dello scompenso cardiaco è un processo complesso e individualizzato che mira a:

  • –  Rallentare o arrestare la progressione della malattia.
  • –  Allevare i sintomi e migliorare la funzionalità fisica.
  • –  Prevenire e curare le complicanze d’organo.
  • –  Migliorare la qualità della vita del paziente.

Il piano terapeutico per lo scompenso cardiaco è personalizzato in base a diversi fattori, tra cui:

  • –  Gravità dello scompenso cardiaco: Stadio A (lieve), B (moderato), C (avanzato) o D (refrattario).
  • –  Eziologia (causa) dello scompenso cardiaco: Disfunzione sistolica (riduzione della capacità del cuore di pompare sangue) o diastolica (riduzione della capacità del cuore di rilassarsi e riempirsi di sangue).
  • –  Sintomi prevalenti: Affanno, stanchezza, gonfiore alle gambe, affaticamento, riduzione della minzione.
  • –  Presenza di co-morbilità: Altre malattie concomitanti come diabete, ipertensione arteriosa, malattie polmonari.
  • –  Condizioni generali del paziente.

Le terapie per lo scompenso cardiaco si basano su diverse strategie:

Modifiche dello stile di vita:

  • –  Dieta: Riduzione del sodio (sale) per diminuire la ritenzione idrica, controllo del peso corporeo se in sovrappeso o obeso, consumo di cibi sani e ricchi di nutrienti.
  • –  Esercizio fisico: Attività fisica regolare sotto supervisione medica, adattata alle condizioni del paziente, per migliorare la funzionalità cardiaca e la resistenza allo sforzo.
  • –  Cessazione del fumo: L’abbandono del fumo è fondamentale per migliorare la salute cardiovascolare e ridurre il rischio di complicanze.
  • –  Riduzione del consumo di alcol: L’alcol può peggiorare i sintomi dello scompenso cardiaco e interferire con l’efficacia dei farmaci.
  • –  Gestione dello stress: Tecniche di rilassamento come yoga, meditazione o respirazione profonda possono aiutare a ridurre lo stress, che può peggiorare i sintomi dello scompenso cardiaco.

Farmaci:

  • –  Diuretici: Eliminano i liquidi in eccesso dal corpo, riducendo il gonfiore e alleviando l’affanno.
  • –  Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) o bloccanti dei recettori dell’angiotensina II (ARB): Dilatano i vasi sanguigni, riducono la pressione sanguigna e alleviano il carico di lavoro sul cuore.
  • –  Beta-bloccanti: Rallentano la frequenza cardiaca e la forza di contrazione del cuore, riducendo il consumo di ossigeno e migliorando l’efficienza cardiaca.
  • –  Antagonisti dell’aldosterone: Riducono l’escrezione di sodio e potassio dai reni, aiutando a controllare la ritenzione idrica e la pressione sanguigna.
  • –  Inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2): Riducono la glicemia nei pazienti con diabete e hanno dimostrato di migliorare la prognosi nello scompenso cardiaco.
  • –  Farmaci per la gestione delle aritmie cardiache: In caso di aritmie come fibrillazione atriale o extrasistole, possono essere utilizzati farmaci antiaritmici per regolarizzare il ritmo cardiaco.
  • –  Altri farmaci: A seconda delle specifiche esigenze del paziente, possono essere utilizzati altri farmaci per controllare la pressione sanguigna, ridurre il colesterolo, gestire il dolore o prevenire la formazione di trombi.

Terapie invasive:

  • –  Defibrillatore cardioverterso impiantabile (ICD): Un dispositivo impiantato nel petto che rileva e tratta aritmie cardiache gravi che possono causare morte improvvisa.
  • –  Resincronizzazione cardiaca biventricolare (CRT): Un dispositivo che aiuta a coordinare il battito dei due ventricoli del cuore, migliorando la funzione cardiaca in pazienti con scompenso cardiaco avanzato.
  • –  Supporto ventricolare meccanico (VAD): Una pompa meccanica che aiuta il cuore a pompare sangue quando il cuore stesso non è in grado di farlo in modo sufficiente.
  • –  Trapianto di cuore: In casi selezionati di scompenso cardiaco avanzato e refrattario al trattamento medico, il trapianto di cuore può rappresentare l’ultima possibilità.